GAZZETTA DI REGGIO 10-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
«Idrovore sul fiume Po: 700mila euro per intervenire contro l'insabbiamento»
Autore: Della Porta Jacopo

«Idrovore sul fiume Po: 700mi1a euro
per intervenire contro l'insabbiamento»
Turazza, direttore generale della Bonifica: «Ma per risolvere il problema servono risorse maggiori che stiamo cercando»
In cantiere interventi a Villalunga, Cerezzola al Cavo Bondeno e alla Cassa sul \aviglio
Jacopo Della Porta
BORETTO. Lavori in corso per creare piccoli e medi invasi, che non sono alternativi alla diga di Vetto, e interventi per migliorare l'efficienza dell'impianto idrovoro di Boretto, che deve fronteggiare il continuo rischio di insabbiamento. Il direttore generale del Consorzio di bonifica dell'Emilia centrale Domenico Turazza fa il punto sul tema della lotta alla siccità, un problema che in questi mesi si è ripresentato in modo significativo. «L'impianto di Boretto è uno dei più importanti d'Italia — dice il direttore Turazza —È stato progettato negli anni Venti dello scorso secolo, quando le caratteristiche del Po in quel punto erano diverse rispetto a oggi. Ora si è formata una penisola di sabbia sulla quale è necessario intervenire periodicamente. Abbiamo ottenuto un finanziamento di 700mi1a euro dalla presidenza del Consiglio dei ministri per eseguire dei lavori. Per una soluzione definitiva serviranno però ulteriori
risorse che stiamo cercando. L'impianto di derivazione serve 200mi1a ettari tra Reggio Emilia, Modena e Mantova. Anche nel caso di costruzione della diga di Vetto, il fiume Po resterà una fonte d'acqua insostituibile». L'Associazione nazionale bonifiche italiane (Anbi) ha lanciato il progetto "laghetti", per la costruzione di invasi di piccole e medie dimensioni. Una sollecitazione che il Consorzio dell'Emilia Centrale ha già colto. «In Italia il problema principale non è che non piove, ma che tratteniamo soltanto 1'11% dell'acqua che cade», dice Turazza.
Di questo argomento si è parlato recentemente nel corso dell'incontro "L'acqua protagonista di ieri e di oggi", organizzato dai Club Lions Fabbrico, Correggio e Guastalla all'Auditorium di Reggiolo. In quell'occasione Paola Zanetti, direttrice Area ambiente e gestione idraulica del Consorzio, ha annunciato che sono in cantiere tantissimi progetti per un investimento complessivo di circa 111 milioni di euro. «Tra questi l'invaso di Villalunga a Casalgrande, che sarà un bacino irriguo, quindi consentirà l'accumulo di risorse idriche — ha detto Zanetti —. Un altro
intervento riguarda la Cassa sul Naviglio a Novellara, che già è una cassa di espansione per l'eliminazione delle piene e verrà convertita anche per un uso irriguo». La direttrice ha poi parlato dei lavori di manutenzione che riguarderanno la traversa di Cerezzola sul torrente Enza, che prevedono «un adeguamento funzionale con anche il recupero di un piccolo volume di invaso». Un altro intervento riguarderà la cassa di espansione del Cavo Bondeno, che collega Reggio Emilia a Reggiolo: in questo caso è previsto un accumulo di 2 milioni di metri cubi d'acqua, una parte della quale destinata all'irrigazione. «La costruzione di piccoli e medi invasi — dice il direttore Turazza — Non è alternativa alla diga di Vetto. Ovviamente per quest'opera ci vorranno più risorse e più tempo». Le politiche di contrasto alla siccità sono al centro del dibattito. Il ripetersi di prolungati periodi senza precipitazioni ha aumentato la sensibilità da parte di tutti. «In altre regioni che hanno fatto i conti con la siccità prima di noi hanno già costruito invasi e dighe. Ora è il nostro turno», conclude Turazza.

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Sullo sfondo 'impianto idrovoro di Boretto e I banchi di sabbia nel Po
PROBLEMA RICORRENTE
Nei periodi di magra a rischio il prelievo di acqua dal fiume
Sopra il direttore generale del Consorzio di bonifica dell'Emilia centrale Domenico Turazza. A sinistra l'impianto idrovoro di Boretto sul fiume Po, che nei periodi di magra (invernale ed estiva) rischia l'insabbiamento.

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