GAZZETTA DI PARMA 10-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Il valore dell'amicizia Un vulcano di idee - Un vulcano di idee da regalare agli altri
Autore: Ceparano Michele

Le testimonianze Il valore dell'amicizia Un vulcano di idee
di Michele Ceparano
«E ra amico di tutti». Corrado Marvasi era, infatti, proprio cosí. Più forte dei luoghi comuni. L'amicizia era per lui una religione.
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Amico di tutti I tanti mondi dove ha lasciato il segno
Un vulcano di idee da regalare agli altri
Zia Luciana: «Come farò senza le sue telefonate?»
Amante dello sport Marvasi a Collecchio e sotto con gli amici Paini e Mal lozzi. )) «Era amico di tutti». Corrado Marvasi era, infatti, proprio così. Più forte dei luoghi comuni. L'amicizia era per lui una religione. Un vulcano di idee. Ma mai da tenere per sé, sempre da condividere con gli altri. Corradone ha lasciato un segno profondo in tutti i «mondi» - tutti belli - in cui ha vissuto. Il volontariato, l'associazionismo e lo sport non erano «orpelli» per mostrare agli altri quanto fosse bravo e generoso. Erano il suo modo per testimoniare che la vita vale sempre la pena di essere vissuta insieme agli altri.
Insostituibile «Insostituibile - lo definisce fra le lacrime Luciana Carini, zia di Corrado e regina dei fornelli dell'Aquila Longhi, lei stessa, come il nipote, un'istituzione -. Come farò senza le sue telefonate che mi faceva ogni sera?». La sua tristezza è un po' stemperata dalle grande attestazioni di stima e affetto che arrivano da ogni parte. «Ringrazio tutti - aggiunge Luciana - perché mi stanno facendo capire quanto gli volevano bene, ma anche quanto lui amava la sua città».
Vulcano di iniziative Corradone non si fermava mai. «Sono andato a trovarlo dov'era ricoverato venerdì scorso - ricorda Andrea Barella, presidente dei Veterano dello Sport di Parma, di cui Marvasi era vice - e lui mi ha proposto delle nuove iniziative da organizzare». Incrollabile ottimista, anche in questi ultimi giorni era lui che faceva coraggio agli altri. «Mi faceva il segno dell'ok con il pollice - aggiunge Barella -, come a dirmi "guarda che va tutto bene". Da vero amico, non voleva che mi preoccupassi per lui». Ogni anno aspettava con ansia il Premio Sport Civiltà, al teatro Regio. «Ci siamo dovuti fermare per il Covid - spiega Barella - e a novembre torneremo a riorganizzarlo. Lui purtroppo non ci sarà, ma vorrei organizzare un'iniziativa per ricordarlo. Glielo dobbiamo». «Corrado era per tutti noi sportivi un esempio da seguire - lo ricorda invece Corrado Cavazzini, presidente onorario dei Veterani dello Sport -. Per lui lo sport era anche un modo per veicolare quelli che sono i valori veri come la tolleranza e l'altruismo». Tra i tanti aneddoti ce n'è uno di qualche anno fa, prima di un Premio Sport Civiltà: una serata e, ovviamente, anche una cena memorabile all'Aquila Longhi, il suo «regno», assieme al cantante Luca Barbarossa. «Fu una serata divertentissima - racconta Cavazzini -. Barbarossa, che venne premiato per il suo impegno nel sociale come presidente della

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Nazionale cantanti, è un bel personaggio e quella sera, grazie a Corradone, facemmo le ore piccole divertendoci e mangiando benissimo». Un luogo, l'Aquila Longhi, in cui Cavazzini tornerà. «Così - conclude - mi sembrerà un po' di rivederlo».
Lo sport come valore «Per tutti noi era sempre e solo Corradone: una persona squisita - è il ricordo di Artemio Carra, presidente del Panathlon Parma - che arricchiva i nostri incontri con la sua umanità. Per lui lo sport non era mai disgiunto dai valori sociali e dal rispetto per gli altri. Si può dire che lui rappresentasse alla perfezione quale deve essere il messaggio dello sport». Chi lo ha conosciuto non solo come appassionato di sport, ma anche come sponsor è Andrea Paini, presidente dell'Oltretorrente Baseball e Softball. «Con lui Parma perde una persona preziosa - commenta -. Corrado non ha fatto solo sport e volontariato ma ha anche aiutato tantissime persone nella vita di tutti i giorni. Lo faceva senza chiedere nulla in cambio. Ha vissuto per gli altri e mai per se stesso. Insieme abbiamo fatto tantissime cose e avevamo in cantiere un'iniziativa per il centenario della Barricate. La porterò avanti in suo nome».
L'Importanza della solidarietà Socio dei Lions Club Bardi Valceno, Corradone si era fatto apprezzare anche lì. «Quando si parla di lui e delle tante iniziative che ha fatto - spiega Luigi Calzone, storico socio e amico - non esiste il rischio di esagerare con i complimenti. Corrado, infatti, faceva tutto in grande. Faceva del bene, come dimostrò con le raccolte di occhiali, ed era sensibile ai
problemi degli altri. Incarnava lo spirito di noi Lions e il suo entusiasmo e il suo altruismo ci mancheranno». «Rappresentava il tratto di Parma più autentico - è il ricordo dell'assessore regionale Barbara Lori -, tra solidarietà e antifascismo, passione per il baseball e lo sport giovanile».
La passione per il Parma Tra le sue grandi passioni, come a Parma tutti sanno, c'era quella per la squadra di calcio crociata. Un affetto ricambiato, dal momento che la società del presidente Kyle Krause ieri, dopo aver appreso la notizia della sua morte, lo ha ricordato come «colonna e bandiera del nostro tifo organizzato e punto di riferimento per tante iniziative del club». Fondatore e presidente del club crociato «Amigh dal Parma» non mancava mai a una partita o a una trasferta della squadra del cuore. «Abbiamo organizzato tantissime iniziative insieme - ricorda Angelo Manfredini, presidente del Coordinamento dei Parma Clubs - e fatto innumerevoli trasferte insieme, in Italia ma anche all'estero. Di Corrado mi ha sempre colpito questo mettersi al servizio degli altri. Anche il tifo crociato diventava per lui un modo per fare del bene». Una presenza costante, ma discreta e sempre moderata. «Durante le trasferte in giro per l'Italia - spiega invece il suo vice Giorgio Iotti - non mancava mai di fermarsi dove organizzavano le nostre mangiate. Portando sempre la sua grande umanità».
Michele Ceparano

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