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Locri, il Procuratore Gratteri pianta l'albero di Falcone per gli studenti dell'Ipsia - Lente Locale

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Locri, il Procuratore Gratteri pianta l’albero di Falcone per gli studenti dell’Ipsia
14 Maggio 2022
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di Antonella Scabellone
LOCRI- Non capita tutti i giorni di avere a scuola il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Uno che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata la ragione della propria esistenza, tanto da vivere da oltre 30 anni sotto scorta; un personaggio pubblico, che con le sue inchieste ha riempito pagine di giornali, ispirato articoli e interviste; uno scrittore di saggi sulla mafia; un uomo sicuramente “importante” e lo stuolo di giornalisti, forze dell’ordine, rappresentanti delle istituzioni che si sono ritrovati ad accoglierlo, poco dopo le 8, presso la sede coordinata di Locri dell’Ipsia, lo scorso 10 maggio, ne sono la dimostrazione. Ma Gratteri non è solo questo.
All’interno di una palestra gremita, il procuratore di Catanzaro, convinto da sempre dell’ ‘importanza della crescita culturale dei giovani come strumento di prevenzione nella lotta alla mafia,  si è rivelato nella sua veste di uomo che, con atteggiamento quasi paterno, ha parlato, senza troppi preamboli, ai tanti ragazzi presenti, dispensando consigli per il futuro tratti dal proprio vissuto, iniziato in una famiglia di genitori semianalfabeti ma profondamente onesti “a cui ha detto- devo tutto di quello che oggi sono”.
“Studiate, perché solo così è possibile capire il mondo degli adulti e non farvi fregare da loro”
Rispettate gli insegnanti severi, quelli che vi caricano di compiti, e diffidate di quelli troppo buoni, che non vi fanno lavorare e sono il vostro male”;
“Fidatevi dei genitori, le uniche persone che non vi tradiranno mai;
“Posate il telefonino prima iniziare a fare i compiti e riprendetelo la sera perché non vi aiuta a concentrarvi
Questi alcuni dei moniti del Procuratore agli studenti
“Ogni volta che vado in una scuola- ha detto ai nostri microfoni prima di iniziare – lo faccio con la speranza di lasciare qualcosa nella testa di chi mi ascolta, insinuare il dubbio, innescare una riflessione che possa avviare un percorso di riscatto”.
Ala luce della sua lunga esperienza professionale, Gratteri ha cercato di spiegare agli studenti come una società che tollera la mafia possa minare il loro futuro, partendo dal concetto di ONORE:
“il mafioso non ha onore perché uccide alle spalle
racconta bugie per eliminare il nemico
chiede il pizzo ai vostri genitori privandoli di soldi guadagnati onestamente
ricicla denaro sporco,
fa concorrenza sleale
blocca l’ampliamento delle aziende e impedisce di creare i posti di lavoro  costringendovi ad emigrare. Questo è onore??” Si è poi soffermato sulle figure dei giudici Falcone e Borsellino, caratterialmente e professionalmente molto diversi, ma grandi amici accomunati da un grande amore per lo Stato che li ha portati a sacrificare la propria vita per dare agli altri una speranza.
La manifestazione, organizzata in collaborazione con il Lions  club di Monasterace Kaulon, lo Spacialty club Lions di Siderno e i  Carabinieri forestali per la Biodiversità di Reggio Calabria, ha avuto come gradito ospite anche il Vescovo Mons Francesco Oliva ritornato, a distanza di 24 ore dalla visita pastorale di lunedi 9 maggio, all’Ipsia per dare il suo contributo nella messa a dimora della piantina dall’elevato valore simbolico . “Si tratta di un albero delicato, un ficus che va annaffiato ogni 4 giorni per cui non trascuratelo, se no morirà”. Questa la raccomandazione di Gratteri agli studenti prima di congedarsi. Si è poi soffermato sulle figure dei giudici Falcone e Borsellino, caratterialmente e professionalmente molto diversi, ma grandi amici accomunati da un grande amore per lo Stato che li ha portati a sacrificare la propria vita per dare agli altri una speranza.
Alla manifestazione, moderata dal giornalista Maurizio Bonanno, che si è aperta con i saluti del Ds Gaetano Pedullà, il quale si è detto onorato a nome di tutta la comunità scolastica per la presenza  degli illustri relatori, hanno partecipato anche il Comandante dei Carabinieri Forestali della Biodiversità di Reggio Calabria, Tenente Colonnello Giuseppe Micalizzi,la presidente del Lions Club di Monastercae Kaulon, Daniela Futia, la responsabile di plesso, Adele Careri e, collegato in videoconferenza, Enzo Guidotto Presidente Osservatorio veneto fenomeno mafioso.
Il progetto dell’albero di Falcone si inserisce in un percorso di legalità indirizzato alle scuole che, come ha spiegato il tenente colonnello Micalizzi, porterà a realizzare una Grande Bosco Diffuso formato dalle giovani piante messe a dimora da tutti gli studenti e che sarà visibile su un’apposita piattaforma web grazie alla geolocalizzazione che ne monitorerà la crescita”. In sostanza alcune gemme del famoso Ficus  che cresce nei pressi della casa del giudice Falcone, sono state prelevate e duplicate nel moderno Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale. Qui sono state generate piccole piante di Falcone da donare alle scuole che aderiscono al progetto
Messa a dimora la talea Gratteri, dopo aver ricevuto dal Ds Pedullà, in segno di gratitudine, una targa ricordo della manifestazione, personalizzata con dedica, si è spostato, accompagnato dal sindaco Calabrese e dall’assessore Bumbaca, al Palazzo della Cultura di Locri dove ad attenderlo c’era una folta rappresentanza dell’ l’Istituto Comprensivo Maresca.
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