VOCE DI CARPI 13-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Lions Alberto Pio e Rotary: Anna Zegna e il racconto dell'Oasi del nonno

SODALIZI
Lions Alberto Pio e Rotary: Anna Zegna e il racconto dell'Oasi del nonno
Ad ascoltare l'altra sera Anna Zegna, presidente della Fondazione Ernienegildo Zegna e nipote del fondatore della grande azienda tessile di Biella, ospite dell'intermeeting organizzato al ristorante l'Anatra dal Lions Club Alberto Pio e dalla sezione del Rotary di Carpi guidati rispettivamente da Margherita Copelli e Mauro Bernini, veniva da chiedersi: come mai il Piemonte è stata la culla di dinastie industriali come quelle degli Zegna - ma anche dei Ferrero, dei Gancia, degli Olivetti, per certi versi degli stessi Agnelli - capaci di perpetuarsi una generazione dopo l'altra avendo come faro non solo lo sviluppo dell'azienda, ma anche l'attenzione al valore sociale delle rispettive imprese e ai benefici per i rispettivi territori di insediamento? Quesito aggiuntivo - e inespresso - di riserva: e noi, a Carpi, invece no? Veniva da chiederselo proprio per le suggestioni con le quali l'ospite, consigliera di amministrazione del Gruppo Ermenegildo Zegna che due anni fa ha acquisito la maggioranza del Gruppo Dondi di Carpi, è riuscita a conquistare soci e invitati dei due sodalizi, illustrando le caratteristiche dell'Oasi Zegna sulle prealpi biellesi. Creata nel 1993 e ispirata al "pensiero verde" di Ermenegildo Zegna, interessa cento chilometri quadrati sulle montagne di Trivero, a un tiro di schioppo dalla sede del Lanificio Ermenegildo Zegna diretto dal marito di Anna, Franco Ferraris, e ha preso le mosse dall'opera di riforestazione della montagna con 500 mila conifere, intrapresa in anni precedenti dallo stesso Zegna che a quelle montagne, a quei paesaggi è stato sempre profondamente legato, tant'è che la strada panoramica che attraversa l'oasi ricalca la passeggiata quotidiana del fondatore del Gruppo. La tutela di quei luoghi nell'intento
anche di preservarli dall'abbandono e dallo spopolamento, ha spiegato Anna Zegna, è un atto d'amore anche nei confronti delle popolazioni. Le stesse che hanno contribuito a costruire questo formidabile veicolo del made in Italy nel mondo, trasferendo la qualità del territorio e delle relazioni sociali nella qualità stessa della produzione tessile e dell'abbigliamento maschile che connota il marchio Ermenegildo Zegna. È così che un Gruppo con radici a Biella e solide basi tuttora famigliari ha potuto diventare una delle più note realtà imprenditoriali italiane, con 1,3 miliardi di euro di fatturato e una rete di un centinaio di punti vendita nel mondo, alcuni aperti in aree di frontiera come Shanghai, dove la Zegna è sbarcata molto prima del boom del mercato cinese e della trasformazione dell'antico centro nell'attuale avveniristica metropoli; o in Rue de Sèvres, a Parigi, portando la sfida nel tempio stesso dell'eleganza e della classe. È stata molto attenta, Anna Zegna, nel corso della sua esposizione, a sottolineare la continuità tra la vocazione ambientalista e l'attenzione alla sostenibilità espressi dall'Oasi e i tratti distintivi della produzione del gruppo, riassunti in un concetto: la natura del lusso, ha detto, nasce dal lusso della natura. Ma come rispondere al quesito iniziale? Una peculiarità del Piemonte, certo, per quelle attività produttive favorite anche dalla cornmittenza aristocratica e dalle radici locali della casa regnante. E poi lo spirito di comunità così tipico delle vallate, ad alimentare la familiarità, la coesione tra il territorio sociale e fisico e l'azienda. E mettiamoci pure la genialità, il talento, le intuizioni e la lungimiranza dell'imprenditore. Quanto al "perché Carpi invece no", la risposta al lettore.
F.M.

***

• ? 1r it" Sr
Margherita Copelli, Anna Legna, Mauro Bernini e Franco ferraris (da sinistra) Qui a lato, alcuni scorci dell'Oasi Zegna

***

#s#78 #t#1 #c#Modena#c#