CHIESADIMILANO.IT 14-05-2022

Sezione: WEB
Anche profughi ucraini all’Emporio della Solidarietà di Pontelambro

Anche profughi ucraini all’Emporio della Solidarietà di Pontelambro
In un anno di attività il dispensario aperto per il Decanato di Erba ha preso in carico 130 famiglie. Una sessantina i volontari costantemente impegnati nel servizio, caratterizzato da un clima sereno: «Fare la spesa qui ormai è una festa»
di Mauro COLOMBO
L'arcivescovo Delpini accompagnato da una volontaria in occasione dell'inaugurazione dell'Emporio
Il “mandato”
«Fornire un aiuto intelligente, dignitoso ed efficace per riprendersi, ripartire da una situazione di difficoltà e recuperare fiducia. Una forma di solidarietà che non è elemosina, ma un mezzo per la promozione delle persone»: questa la “consegna” che monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, aveva affidato all’Emporio di Pontelambro, benedicendo e inaugurando ufficialmente la struttura il 18 giugno 2021.
Da qualche settimana, tra chi si serve dell’Emporio della Solidarietà di Caritas Ambrosiana per il Decanato di Erba, ci sono anche alcuni profughi ucraini. Possono fare la spesa senza ricorrere alla tessera a punti utilizzata dagli altri utenti, famiglie in difficoltà economica a cui viene rilasciata sulla base del reddito Isee per un periodo di tempo legato al perdurare dello stato di necessità (questa certificazione, per i profughi, al momento non sarebbe ovviamente possibile).
La guerra in Ucraina ha provocato anche una certa difficoltà di approvvigionamento di alcuni prodotti, come la pasta. Per ovviarvi, le parrocchie hanno avviate raccolte straordinarie, il lions club ha promosso iniziative ad hoc, mentre ditte come Icam e Galbusera hanno provveduto a forniture eccezionali.
Realizzato anche grazie al sostegno di Bcc – Brianza Laghi, Banco Alimentare, Magazzino Caritas Ambrosiana, parrocchie e privati, allestito all’interno di un capannone a Pontelambro, in via Piave 17/a, l’Emporio apre il giovedì dalle 14.30 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 12 (info e contatti: cell 338.9233354; tel 031.621893). Il servizio è garantito da una sessantina di volontari con diverse mansioni: approvvigionamento, immagazzinamento, disposizione dei prodotti sugli scaffali, cassa…
I dati
Nell’anno trascorso dall’avvio dell’attività (13 maggio 2021), le famiglie prese in carico – inviate dal Centro di ascolto di Erba, dalla Caritas e dai Servizi sociali di alcuni Comuni del Decanato – sono state 130. Quelle attualmente seguite sono 119: il 35% sono italiane, il 65% straniere (66 africane, 10 asiatiche, 6 europee dell’Est, 2 sudamericane). Gli utenti complessivi sono 430, 98 dei quali di età inferiore ai 17 anni: tra i minori, 75 sono in età prescolare. Gli accessi settimanali sono stati mediamente 36 nel 2021, saliti a 50 nel 2022. Tra i prodotti distribuiti, il 70% sono alimentari, il 20% riguardano la pulizia della casa e il 10% l’igiene personale. A disposizione anche prodotti per la prima infanzia e, da qualche tempo, generi più “voluttuari”, quali libri, fiori, suppellettili, per i quali non è richiesta la tessera.
Certo, l’aumento dell’utenza impone una riflessione: «Significa che chi si è trovato in condizioni di indigenza non ne è ancora uscito, e altri si sono aggiunti», rileva don Ettore Dubini, Vicario della Comunità pastorale Sant’Eufemia di Erba e referente del progetto. Deve inoltre crescere l’educazione a un consumo intelligente e solidale: «I volontari guidano gli utenti all’acquisto, li consigliano nella scelta dei prodotti – sottolinea don Ettore -, ma permane talvolta la tendenza ad “accaparrarsi” un gran numero di confezioni, senza tener conto delle necessità di altri utenti».
Ci sono però anche storie belle: il numero delle famiglie utenti si è ridotto perché alcune si sono trasferite, ma anche perché in altre il capofamiglia, avendo trovato un impiego, ha restituito la tessera, ritenendo di non averne più diritto. E c’è la cosiddetta “fidelizzazione” dei volontari, che dedicano costantemente tempo ed energie all’Emporio, assicurando l’efficienza della “filiera”: ascolto e presa in carico della famiglia / immagazzinamento dei prodotti e relativa informatizzazione / distribuzione.
Soprattutto all’interno della struttura si respira un clima sereno: gli utenti hanno superato le ritrosie e i timori iniziali. «Ormai fare la spesa all’Emporio di Pontelambro è una festa…», conclude don Dubini.
PUBBLICATO sabato 14 Maggio 2022
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