ABRUZZOWEB.IT 15-05-2022

Sezione: WEB
La Terra Vista Dallo Spazio: Lions Club L'aquila E Asi, "dati Satellitari Utili A Salvare Pianeta"

15 Maggio 2022 09:16
L'Aquila: Scienza e ricerca
L’AQUILA – “Raccogliere dati sullo stato della Terra è fondamentale capire il funzionamento dei diversi processi che la modellano e per valutare l’impatto che le nostre azioni hanno e potrebbero avere sugli ecosistemi e l’ambiente naturale. Per più di 300 giorni ho avuto la fortuna di godere con i miei occhi della bellezza della terra vista dallo spazio. Ma a rifletterci sono i satelliti di osservazione quelli che poi ci danno i dati oggettivi e che permettono a tutti di apprezzare davvero la bellezza del nostro pianeta”.
Nelle parole dell’astronauta Paolo Nespoli nel suo messaggio video introduttivo, l’orizzonte tematico del convegno  “La conquista dello spazio per le sfide globali: cambiamento climatico, eventi naturali estremo ed esplorazioni spaziali”, organizzato dal lions club dell’Aquila e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), nell’auditorium del rettorato del Gran Sasso Science Institute (Gssi).
Il dibattito, coordinato da Giuseppina Piccirilli, capo ufficio stampa dell’Asi, ha visto la partecipazione  del presidente del lions club L’Aquila, Massimiliano Laurini, al rettore del Gssi, Eugenio Coccia, al presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, al rettore dell’Università aquilana, Edoardo Alesse e al responsabile divisione Ricerca dell’Infn – Laboratori del Gran Sasso, Carlo Bucci.
Panel tematici affidati a Deodato Tapete, ricercatore in Osservazione della terra e Data Analytics della direzione Programmi dell’Asi ( “L’occhio dei satelliti per le sfide globali: clima, eventi naturali estremi e risorse idriche””, ad Alessandro Coletta, direttore di missione Cosmo- SkyMed e responsabile unità Downstream e Servizi applicativi dell’Asi (“Perché osservare la terra dallo spazio ci fa del bene?”), a Paolo D’Angelo dell’Ufficio stampa dell’Asi, (“Passato, presente e futuro dell’esplorazione spaziale” ).
Laurini  ha esordito citando il capitano Kirk di Star Trek che “annotava nei diari di bordo, prima di ogni missione,  che ‘lo spazio è ultima frontiera’. Erano gli anni Settanta, gli anni della conquista della Luna da parte dell’uomo. Oggi si parla di installazione umana su qualche altro pianeta, addirittura di una colonia su Marte. Ma perché  ‘spazio ultima frontiera’? Perché l’esplorazione spaziale è fondamentale a studiare e proteggere questa Terra, è l’unica Terra che abbiamo e che sta soffrendo con eventi macroscopici come i cambiamenti atmosferici e climatici,  ma anche con fenomeni meno percettibile”.
Nel suo intervento Eugenio Coccia, astrofisico ha osservato: “Guardare il cielo stellato, guardare la Luna, rimbalza su di noi una domanda: ‘ma chi siamo’? Ciò  spiega  da solo il fascino che proviamo davanti all’esplorazione spaziale. Quando Galileo Galilei inventò il cannocchiale, grazie al quale la Luna si vedeva grande, con tutti i suoi crateri e mari, c’era chi si ritraeva spaventato da quella visione, di una sfera sospesa nel cielo, nel vuoto, che ruota intorno alla Terra. Poi sulla Luna ci siamo stati,  e dalla Luna abbiamo visto la Terra, e ci siamo davvero resi conto di quanto sia prezioso il pianeta in cui viviamo, di quanto sia bello e ricco di vita. Tutto il resto dell’universo  non appare così. E’ da questa visione che si fonda l’etica della responsabilità che deve guidare le nostre azioni e la nostra economia, per non distruggere l’unico pianeta che abbiamo”
Il presidente Asi Saccoccia è tornato con la memoria al terremoto dell’Irpinia del 1980,  evidenziando che ci “vollero più di tre giorni per riuscire a capire dove fosse avvenuto il sisma, quali strade erano percorribili, dove andavano concentrati i soccorsi. Quando invece nel 2009 c’è stato il terremoto all’Aquila, grazie all’osservazione della terra dallo spazio, da parte dei satelliti, in pochissime ore questi dati e coordinate fondamentali erano tutti disponibili e hanno guidato gli interventi.  E solo un esempio di come le tecnologie spaziali siano fondamentali per la vita di tutti i giorni. Invito a riflettere sul fatto che i satelliti  europei di esplorazione della  Terra forniscono quotidianamente una quantità di preziosi dati, in proporzione equivalenti a volte a 20 milioni di copie della Divina commedia”.
IL VIDEO INTEGRALE DEL CONVEGNO
Commenti da Facebook
#|#https://abruzzoweb.it/la-terra-vista-dallo-spazio-lions-club-laquila-e-asi-dati-satellitari-utili-a-salvare-pianeta/