MESSAGGERO VENETO UDINE 16-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Educare a stare bene: il "Progetto Martina" entra nelle scuole

LIONS CLUB
Morendo di tumore al seno, giovanissima, la padovana Martina aveva espresso un desiderio: che i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori fossero informati ed educati ad avere maggior cura della propria salute e attenzione al proprio corpo. Da oltre vent'anni il "Progetto Martina" fa proprio questo: entra, attraverso gli eventi organizzati dai Lions Club, negli istituti superiori di tutta Italia. Lo ha fatto anche quest'anno a Udine dove ha raggiunto circa 300 studenti di quattro scuole superiori il liceo classico Stellini, l'Isis Deganutti, l'educandato statale Uccellis e il liceo scientifico Copernico. «Dopo tanto tempo — ha detto la referente del progetto per la seconda circoscrizione dei Lions Club Marinella Michieli — siamo finalmente riusciti, almeno per quanto concerne gli ultimi appuntamenti, a incontrare gli studenti di persona, nelle loro scuole, e non davanti a un monitor. Questo ci ha consentito di interagire e di condividere appieno informazioni ed emozioni. Si tratta di ragazze e ragazzi che si sono dimostrati molto sensibili ai temi trattati vale a dire le conoscenze necessarie per evitare l'insorgere di alcuni tumori o diagnosticare precocemente la loro presenza, come nel caso del cancro al seno. I giovani devono sapere che ci si può difendere e si può vincere».
Educare a stare bene: il "Progetto Martina" entra nelle scuole
Tra i relatori il dottor Stefano Camurri, presidente del comitato scientifico del Progetto Martina che, rivolto alle classi quarte, ha sottolineato come «anche nei tumori giovanili è necessaria una diagnosi tempestiva che permetta cure meno invasive e aumenti la possibilità di guarigione». Ha ribadito come anche per i giovani alimentazione scorretta, alcool in dosi non limitate e soprattutto il fumo sono cause di tumori che possono restare silenti per anni prima di manifestarsi. Cosimo Di Maggio, professore di Radiologia all'Università di Padova, esperto in senologia e coordinatore del Progetto Martina ha dialogato con un gruppo di studenti impegnati nel progetto di Scienze Applicate su temi medici, in particolare legati al cancro al seno ma, anche, riferiti alle metodologie di comunicazione medico-paziente. «Il tumore — ha detto—non si vince proibendo o terrorizzando o peggio ancora a suon di slogan. E necessario partire da un'educazione alla salute, dalla trasmissione di un'importante consapevolezza, quella che ognuno di noi è arbitro del proprio destino e che il tumore è una malattia evitabile e curabile. Il cancro non è un evento che capita: il 70% dei casi deriva da fattori ambientali e stili di vita sbagliati, che possono essere modificati. La lotta ai tumori richiede conoscenza, impegno e cultura».—
La tappa del "Progetto Martina" al Copernico

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