CENTRITALIANEWS.IT 17-05-2022

Sezione: WEB
Siena: “Dante e Siena: una (celata) corrispondenza di amorosi sensi” al centro di un convegno del Lions Club di Siena e dell’Accademia dei Rozzi. Spiegato il significato del finanziamento  del Lions per il restauro delle 8 lapidi in pietra dove sono incis

[CPD_READS_THIS] Leonardo Mattioli
La Sala degli Specchi dell’Accademia dei Rozzi a Siena ha ospitato il Convegno “Dante e Siena: una (celata) corrispondenza di amorosi sensi”  organizzato dal Lions Club Siena e dalla Accademia dei Rozzi. Dopo il benvenuto formulato dall’’Arcirozzo’, Alfredo Mandarini, l’Assessore alla Cultura del Comune ,  Pasquale Colella ha portato i saluti della Amministrazione Comunale sottolineando come sia importante la collaborazione tra i vari enti al fine di apportare benefici alla città. Poi la Presidente del Lions Club Siena , Alessandra Masti  ha illustrato, con un breve intervento dal titolo “Le epigrafi dantesche nella città di Siena” , come sia nata l’idea di restaurare le 8 lapidi in pietra poste in altrettanti punti della città nelle quali sono incisi versi della Divina Commedia (Inferno e Purgatorio) relativi a personaggi senesi citati da Dante Alighieri nella Sua opera. “Le lapidi, apposte nel 1921 su proposta dell’allora sindaco della città, Angiolo Rosini, per celebrare i 600 anni della morte del Sommo Poeta, mostravano ormai – ha raccontato la Masti – i segni di usura legati al tempo trascorso e il Lions Club Siena, continuando la tradizione di services culturali e di collaborazione con le istituzioni cittadine, si è offerto di finanziare il restauro tramite una ditta specializzata, previa autorizzazione del Comune di Siena e in collaborazione con gli uffici comunali per gli aspetti tecnici, in modo da consentire di ammirare tali manufatti e, al contempo, di consentire anche un migliore approccio turistico per percorsi dedicati con ulteriori ricadute positive, anche economiche, per la città”.  Quindi il prof. Massimo Seriacopi, docente di Lettere, dottore di ricerca in Filologia dantesca presso l’Università degli Studi di Firenze, ha tenuto una lectio dal titolo “ Donne e guerre senesi nel viaggio di Dante” illustrando aspetti particolari e spesso misconosciuti delle Cantiche dantesche . In particolare  ha illustrato il rapporto tra Dante e Siena e soprattutto con le donne senesi sottolineando come, soprattutto le donne senesi e, in particolare, Sapia e Pia collocate nel Purgatorio, siano guardate con tale riguardo da consentire loro il certo raggiungimento della beatitudine del Paradiso. L’attrice senese Paola Lambardi ha arricchito l’intervento del prof. Seriacopi con delle magistrali letture di alcuni versi danteschi . Avvincente la relazione tenuta dalla prof.ssa Simonetta Losi, giornalista e scrittrice, su “Cecco e Dante: una modernissima lingua volgare” nella quale è stato effettuato un excursus sulla lingua di Dante Alighieri messa a confronto con quella di Cecco Angiolieri sottolineandone differenze ed analogie ma anche evidenziando come frasi e detti utilizzati dai due poeti siano presenti, ancora oggi, nel linguaggio giornaliero di toscani e senesi senza che vi sia una consapevolezza di ciò. Coinvolgenti e molto apprezzate dagli uditori le declamazioni, a confronto, di  versi danteschi e di Cecco Angiolieri rivolti alle donne e, in particolare, estremamente versi e battibecchi tra Cecco Angiolieri e  l’amante Becchina nel sonetto “Becchin’amor».  Ultimo, ma solo in ordine cronologico, l’intervento del prof. Vinicio Serino, antrolopologo che, prendendo spunto dalle epigrafici sulle lapidi ha tratto le conclusioni sul rapporto “ondivago” tra Dante e Siena, rapporto non certo facile ma sicuramente proficuo. Il convegno è stato inoltre accompagnato dalla esecuzione di musiche medievali sacre e profane con liuto e canto a cura del Maestro Aleksandar Sasha Karlic.
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