ILTIRRENO.GELOCAL.IT 17-05-2022

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La città piange l’ingegner Pier Luigi Razzauti, progettò La Gran Guardia e restaurò il Goldoni

Livorno piange l’ingegner Razzauti: gli interni del Gran Guardia e il restauro del Goldoni. «Era innamorato della città»
L'ingegner Razzauti, morto a 98 anni
Il professionista è morto a 98 anni, tra i suoi lavori anche il disegno del grattacielo in piazza Attias. I figli: «Lavorava con passione e dedizione»
claudia guarino 17 Maggio 2022
LIVORNO. Nell’ultimo periodo della sua vita aveva preso la residenza nella zona di Pisa, dove abitava. Ma tanti anni li aveva trascorsi in città. «Il suo cuore – dicono i figli – è sempre stato a Livorno». Perché amava quella città il cui volto ha contribuito a delineare. L’ingegner Pier Luigi Razzauti è morto all’età di 98 anni. Ma di lui continueranno a vivere i tanti progetti che hanno preso vita negli anni: gli interni di Gran Guardia e Goldoni, per esempio. E gli innumerevoli edifici residenziali disegnati talvolta in solitaria e talvolta insieme ai colleghi. L’ingegner Razzauti lascia tre figli: Pierfrancesco, Piergiovanni e Giampiero.
«Nostro padre, nel corso della sua vita professionale, ha fatto molte cose – racconta Piergiovanni Razzauti –. Negli anni Cinquanta, per esempio, appena dopo la laurea ha progettato l’interno del teatro La Gran Guardia, lo stesso ha fatto con il teatro Moderno e si è anche occupato della progettazione del grattacielo di piazza Attias». Professionista stimato e uomo tutto d’un pezzo, l’ingegner Razzauti aveva uno studio in piazza Manin e, negli anni, ha impresso il suo marchio progettuale su numerosi edifici residenziali, molti dei quali si trovano nella zona della Rosa e a Fabbricotti.
«Quando poi il Goldoni fu ripreso dalla famiglia Marinari babbo ne curò il restauro cercando di mantenere il più possibile intatta l’identità originaria del teatro. Mi ricordo che lavorò molto per rivedere le strutture e restituire al Goldoni l’aspetto che aveva un tempo. E si occupò anche di curare ristrutturazione e manutenzione dei bagni Pancaldi».
Pier Luigi Razzauti era un uomo dedito a un lavoro che amava e che ha sempre svolto «con immensa passione e con grande attenzione». Chi lo conosceva da ingegnere parla di lui come di un ottimo progettista, come un professionista che amava Livorno oltre ogni limite. «Babbo era molto legato a questa città». Di cui faceva parte a 360 gradi. Perché oltre al campo dell’ingegneria è stato molto attivo nell’ambito politico, militando nella Democrazia Cristiana e ricoprendo anche l’incarico di consigliere comunale. Ed «è stato membro di varie associazioni, tra cui il lions club».
In 98 anni di vita l’ingegner Razzauti ha visto la città cambiare e ha contribuito a delineare la sua nuova modernità. Ha visto la guerra e, dopo essersi laureato, da professionista, ha partecipato alla ricostruzione. Per questo in tanti a Livorno lo conoscevano. E adesso amici e parenti si stringono attorno alla famiglia dell’ingegner Pier Luigi Razzauti. Intorno ai suoi tre figli, che raccontano di un padre amorevole e di un professionista dalle grandi doti umane.
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