CITTADINO DI LODI 28-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Volano le imprese del Sudmilano
Autore: Cornalba Stefano

MELEGNANO Presentata l'analisi del «Cittadino» e dell'Università Cattolica sulle principali aziende del territorio
Volano le imprese del Sudmilano
Nell'anno nero del Covid le "top 200" hanno realizzato ricavi per complessivi 28 miliardi di euro: l'area cresce più del Lodigiano
di Stefano Cornalba
«Nel 2020le prime 200 imprese del Sudmilano hanno realizzato un fatturato di oltre 28 miliardi di euro, quattro volte superiore a quello delle aziende presenti nel Lodigiano, segno di una straordinaria dinamicità di un territorio che in futuro dovrà sempre più emanciparsi da Milano. Nell'ambito dell'appuntamento organizzato dal Lions club di Melegnano presieduto da Giovanna Petrella, giovedì sera il professore di strategia aziendale dell'Università Cattolica Fabio Antoldi e il direttore del «Cittadino» di Lodi Lorenzo Rinaldi hanno presentato così "Valore impresa - Le top 200", la minuziosa indagine promossa per scattare la fotografia sul fronte economico del Sudmilano. Con una popolazione pari a 177mi1a abitanti, nei 15 Comuni interessati dalla ricerca (San Donato, San Giuliano, Peschiera, Melegnano, Paullo, Mediglia, Pantigliate, Carpiano, Cerro, Dresano, Colturano, Dresano, San Zenone, Tribiano e Vizzolo) due anni fa le imprese presenti erano in tutto 10.812 e davano lavoro a 77.565 dipendenti, in entrambi i casi numeri in crescita rispetto al decennio precedente. Le otto big Per quanto riguarda invece le prime 200 società di capitali per giro d'affari, il loro fatturato aggregato era di poco inferiore ai 28,3 miliardi di euro, in calo del 5,64 per cento rispetto al 2019,
legato in massima parte alla crisi globale derivante dall'emergenza Covid. Con un fatturato superiore ai 4 miliardi di euro, in testa a questa speciale classifica c'è il colosso Eni di San Donato, ma nel 2020 anche Versalis, Saipem, Snam, Bmw, Metro, Tech Data e Servizi Energia hanno superato il miliardo di euro di ricavi: per quanto riguarda invece i settori maggiormente rappresentati, un'impresa su quattro opera nel commercio all'ingrosso di articoli di vario genere (esclusi auto e motoveicoli), a cui seguono quelle che erogano servizi logistici e di trasporto, ad elevato contenuto di conoscenze ad altre società, meccaniche, metallurgiche e chimiche. Questi sono solo alcuni dei dati snocciolati giovedì sera dal professore dell'università Cattolica Antoldi, a cui è seguito l'intervento del direttore del «Cittadino» Rinaldi, che si è invece concentrato su sfide e prospettive future del Sudmilano. Realtà dinaniidhe «Stiamo parlando di una dinamicità molto più accentuata rispetto al Lodigiano, dove per le prime 200 imprese il fatturato si ferma a 7 miliardi di euro - sono state le parole di Rinaldi -. A San Donato Milanese la realizzazione del sesto palazzo Eni rappresenta il maggiore investimento immobiliare privato del Paese, ma anche i poli produttivi previsti a Melegnano danno l'idea di un territorio in continua evoluzione».
Tra le sfide future cui sarà chiamato il Sudmilano, ci sarà sicuramente quella di emanciparsi sempre più da Milano per dar vita ad un territorio autonomo con proprie caratteristiche: da questo
punto di vista proprio i sindaci e gli amministratori pubblici saranno fondamentali, ma anche i corpi intermedi possono giocare un ruolo di primo piano, come hanno confermato sia il direttore Rinaldi sia il professore Antoldi riferendosi al mondo associazionistico. Le sfide future «Un'altra grande sfida è legata alla necessità di ripensarsi dopo l'emergenza Covid, penso in particolare all'organizzazione del lavoro rivoluzionata dallo smart working - ha continuato ancora il direttore del «Cittadino» -. È il caso ad esempio di San Donato dove, dopo il trasferimento nella nuova sede dall'altra parte della via Emilia, due palazzi Eni potrebbero essere riconvertiti in forma di housing per ospitare i parenti dei pazienti ricoverati al Policlinico San Donato. Con in testa proprio il Gruppo San Donato, i servizi ospedalieri e più in generale quelli sanitari rappresentano una straordinaria occasione di crescita, ma c'è anche il grande capitolo della rete infrastrutturale che, tra autostrade, linea ferroviaria e viabilità secondaria, fa del Sudmilano un'eccellenza sul territorio. Se da un lato tutto questo favorisce la presenza delle logistiche con un importante consumo di suolo, dall'altro agevola gli investimenti da Milano, per cui il Sudmilano rappresenta da sempre una fondamentale porta d'ingresso». ¦
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II professor Fabio Antoldi, la presidente dei Lions Giovanna Petrella e il direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi

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