GIORNALE DI VICENZA 30-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Brogliano, fede millenaria A nuovo la Pieve
Autore: Donati Floriana

IL RESTAURO La chiesa matrice in un volume
Floriana Donati
SS Si riaccende del caldo colore del passato l'antico pavimento della Pieve di San Martino vicino a Brogliano, piccola chiesa rurale molto cara olio gente e prezioso scrigno di una storia millenaria in valle dell'Agno, grazie al progetto di restauro voluto dal Lions Club Valdagno nel 60° della sua fondazione -con la collaborazione e il contributo del Club bavarese gemellato di Prien am Chiemsee- di cui sabato si è festeggiatala conclusione. E' un gesto concreto di cura e tutela che restituisce decoro a uno spontaneo esempio di architettura religiosa unica nel suo genere in tutto il territorio della valle dell'Agno, oltre che uno dei rarissimi esempi nel Vicentino di chiesa in origine a forma bi-absidata. Costruita nel IX-X secolo con il pietrame di una precedente cappella travolta dalle piene dell'Agno, fu poi ristrutturata in forme romaniche tra l'XI e il XII, fino ad assumere forme rinascimentali e barocche. Oggi protetta da vincolo monumentale, testimonia la diffusione del culto cristiano in una terra abitata nell'alto medioevo da gruppi e coloni di provenienza bavaro-tirolese di lingua germanica. Fu la chiesa matrice di tutte
Brogliano, fede millenaria A nuovo la Pieve
Restaurato il pavimento grazie a Lions Valdagno e gemelli tedeschi
le 28 parrocchie della valle dell'Agno, per lungo tempo l'unica cappella dove convergevano i fedeli di tutto il territorio prima di essere elevata alla dignità pievana nel corso del XIV secolo. Il restauro della pavimentazione, che si trovava in cattivo stato di conservazione,è diventato occasione per riscoprire e valorizzare la chiesa nel suo complesso anche in chiave di promozione turistica estesa ai visitatori con varie forme di disabilità aiutati a conoscere e apprezzare le bellezze della Pieve illustrate nel libro-guida degli autori Giorgio Trivelli e Diego Zattera (traduzione in tedesco di Greta Rossato): gli altari barocchi, i dipinti, il pulpito cinquecentesco, gli ornamenti religiosi, gli affreschi medioevali, le cappelle, le tombe, l'immagine del guerriero longobardo con lancia e lunghi capelli e quella dei due pavoni ai lati di una coppa d'acqua, simboli della tradizione longobarda forse sentita dai fondatori della chiesa. E' infatti dedicata a San Martino vescovo di Tours (nella pala d'altare nell'atto di dividere il mantello con un mendicante) ex soldato romano vissuto nel W secolo, giunto in Italia dalla Pannonia (Ungheria) occupata dai longobardi, come spiega Peter Hattenkofer nel suo testo "La tradizione di San Martino tra Italia e Germania". •
ell)wPgOŒJ orcw SERVA TA
Paiottointegro, impiegato come lato maggiore del pulpito
La facciata della Pieve di San Martino

***

#s#20 #t#1 #c#Vicenza#c#