NAZIONE LA SPEZIA 03-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Valorizzata l'area sacra del Tino. I lavori a cura della Soprintendenza
Autore: Ricci Corrado

Valorizzata l'area sacra del Tino
lavori a cura della Soprintendenza
La ditta che li esegue sponsorizza il restauro del quadro di San Venerio nella cappella olivetana La Marina studia soluzioni per portare l'acqua. Intanto sospese le visite. Varie istanze pendenti
ISOLA DEL TINO
L'isola del Tino crocevia di lavori, buoni propositi e criticità alla ricerca della quadra per dare continuità, in sicurezza, al percorso avviato da qualche anno per la fruizione contingentata e in punta di piedi della perla del golfo in armonia con le funzioni militari: gestione del faro, palestra addestrativa degli Incursori. Partiamo dai lavori. Sono quelli nell'area sacra e archeologica, tra campagna di scavo in corso e interventi, prossimi al capolinea, per la valorizzazione e messa in sicurezza del complesso monastico che ruota attorno alla storia e al culto di San Venerio, patrono del golfo e degli operatori dei fari di cui il marinaio eremita fu il pioniere. La Soprintendenza per i soli lavori di restauro ha investito 300mi1a euro. L'esecuzione è stata affidata all'impresa Cesag di Genova sulla base del progetto elaborato dell'architetto Roberto Evaristi nell'ambito del coordinamento delle operazioni in capo, fino al traguardo della pensione a fine 2021, al funzionaerio geometra Enrico Vatteroni al quale è subentrata come direttore dei lavori l'architetto Anna Ciurlo.
già rup. II più è fatto, tra non poche difficoltà; a cominciare da quelle logistiche. L'area è ancora cantierata. E la circostanza si risolve in off limits, come era già successo in occasione dei recenti festeggiamenti di San Venerio. Saranno i prossimi quelli dello svelamento dei tesori ritrovati? Di certo l'impresa fa la sua parte per accelerare sulla tabella di marcia e anche per lasciare un segno tangibile di omaggio a San Venerio: si è assunta l'impegno di sponsorizzare il restauro della raffigurazione su legno dell'eremita custodita nella cappella olivetana. Uno dei tanti slanci di generosità che l'isola riesce a stimolare. Ci sono anche quelli storici del Cai: in prima linea per la cura ambientale. Ci sono quelli più recenti dell'Associazione amici dell'isola del Tino che ha assunto un ruolo propulsivo per la valorizzazione culturale e la fruizione dell'isola da parte, in particolare, dei ragazzi. E' successo, d'intesa col Provveditorato, lo scorso anno. Nelle scuole si confidava nel bis. La Marina Militare ha, però, per ora, tirato il freno. Non un altolà, viene puntualizzato dalla stessa. Ma un momento di analisi sulla via della progettualità per dare corso in futuro ad accessi in sicurezza, all'insegna del decoro e quindi sostenibili. Pesano l'assenza di acqua e toilette sull'isola e i numeri risicati del personale della forza armata per fronteggiare i flussi. II Cai e l'associazione Amici dell'isola del Tino si fanno avanti.«Sempre pronti a collaborare con la Marina per tutelare il fragile territorio del Tino, rendendo l'isola luogo di studio, ricerca, manutenzione, occasione di inclusione e cultura». A tal proposito i presidenti Alessandro Bacchioni ed Elisabetta Cesari hanno sottoposto a Marina Nord una proposta per ottimizzare la fruizione dell'isola da parte delle due associazioni, delle scuole e delle associazioni del territorio. Intanto Lions club degli Ulivi e Lindberg hanno fatto istanza di visita e sono in attesa di risposta.
Corrado Ricci
DISPONIBILITA'
II Cai e l'associazione degli Amici dell'isola rilanciano l'impegno per la tutela dell'isola fragile
I lavori in corso al tetto della cappella olivetana, uno dei tesori dell'area sacra

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