TOSCANA OGGI 05-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Da Reggello a Kinshasa un progetto di aiuto per le ragazze madri
Autore: Bandinelli Stefano

• COOPERAZIONE Programma per i bambini a rischio del Congo
Da Reggello a Kinshasa un progetto di aiuto per le ragazze madri
DI STEFANO BANDINELLI
Da Reggello, in provincia di Firenze, parte un progetto di aiuto per le ragaz7p madri di Kinshasa. Il legame tra la comunità valdarnese e il Congo si è creato 8 anni fa per ricordare un giovane del paese scomparso nel 2014 a soli 15 anni, Mirko Mori. L'idea è nata dall'incontro fra la madre di Mirko, Viviana De Angelis, e Danilo Prestia, presidente della onlus Auxilia Toscana e colonnello dell'esercito in pensione con alle spalle una decennale esperienza in missioni umanitarie in Somalia, Bosnia, Iraq, Afghanistan, Libano, Kosovo. «In quel periodo - racconta Prestia che vive a Reggello dal 1987 - qui c'era un parroco comboniano congolese, padre Jean-Pierre Kanku, che ha conosciuto bene Mirko. Quando con Viviana gli parlammo di un progetto di aiuto alla vita in Congo, lui si è attivato per farci avere un terreno nella periferia di Kinshasa. Cosi abbiano iniziato a costruire un piccolo ospedale pediatrico, il "Centre Hospitalier Mirko Mori", che è stato aperto nel 2016. Per trovare i fondi ci hanno aiutato Bcc Valdarno Fiorentino, Lions dub Valdarno Host, altre aziende della zona e le società Basket Reggello, Pool Firenze e Sci dub Coverciano e Firenze con le quali Mirko faceva sport. L'ospedale è stato subito attrezzato con sala parto, ecografi,
incubatrici per combattere l'alta mortalità neonatale Col tempo è cresciuto con centro trasfusionale,
banca del sangue, laboratorio analisi e farmacia ed è diventato un punto di riferimento per tutta la città tant'è che ci fanno stage universitari». E ora parte un nuovo progetto... «Esatto. Ci siamo accorti che li c'è un altro grave problema, quello delle ragaz7P madri. Chi non ha soldi è costretta a vendere i figli per pochi dollari, in media 500, e i piccoli rischiano di diventare
schiavetti o, peggio, finire nella mani di trafficanti di organi. Per
questo abbiamo comprato un altro terreno e costruito una casa d'accoglienza per le giovani e i loro figli e 1 abbiamo chiamata "La Maison des Mamans". Ormai è completa. È su due piani, ha otto stanze per le ospiti e una per la coppia di adulti scelti come custodi. Poi ci sono due saloni da usare come stanza del cucito, così da poter vendere le creazioni al mercato, e aula di scolarizza7ione per i bambini. In più c'è un terreno circostante utile per un orto e un allevamento di galline. Tra giugno e luglio accoglieremo le prime mamme». II tutto curato da Auxilia Toscana. Qual è la vostra storia? «Auxilia Toscana è una ramificazione di Auxilia Italia, onlus di Cividale del Friuli con la quale ho collaborato durante le
mie missioni ai vertici dei contingenti Cimic (Civil military cooperation, ndr) die hanno un ruolo di ricostruzione e cooperazione sociale. Mi parlo di loro il giornalista triestino Fausto Biloslavo. Nel 2003 ci hanno finanziato un progetto per portare l'illuminazione in un villaggio dell'Afghanistan del sud grazie ai pannelli solari. L'anno dopo, in Iraq, usando pompe solari e un potabilizzatore, abbiamo attinto da un fiume e dato l'acqua potabile a un villaggio a 180 km da Nassiriya. Per finanziare una casa famiglia per il recupero dei bambini soldato in Sri Lanka hanno poi stampato un libro intitolato "Volti e voci dal mondo" che racconta le missioni umanitarie viste da un medico, un giornalista e un militare; per quest'ultimo ruolo hanno scelto me e gli ho dato stralci dei miei diari dell'Afghanistan dove si racconta come è cambiato il paese in sette anni di presenza del contingente di pace. La casa famiglia è stata aperta ed è diventata un prezioso rifugio soprattutto per le tante bambine soldato che poi vengono rifiutate anche dalle comunità d'origine. Cosi, quando sono andato in pensione per malattia, per le conseguenze di un'esposizione a residui di proiettili all'uranio impoverito, abbiamo deciso di aprire una sezione in Toscana. E da qui guardiamo al Congo come realtà in cui portare aiuto».
H «Centre Hospitalier Mirko Mori» a Kinshasa

***

Un legame nato 8 anni fa per ricordare un giovane del paese scomparso nel 2014 a soli 15 anni, Mirko Mori. Ci racconta il percorso fatto Danilo Prestia, presidente di Auxilia Toscana e colonnello dell'esercito in pensione con alle spalle missioni umanitarie in Somalia, Bosnia, Iraq, Afghanistan, Libano, Kosovo
i
Danilo Prestia, presidente di AuxiliaToscana e colonnello dell'esercito in pensione

***

#s#33 #t#1 #c#Firenze#c#