ARENA 07-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Croce rossa promossa sul campo «Alfa 14» ora fa parte dell'Ulss 9
Autore: Dalli Cani Paola

SAN GIOVANNI ILARIONE L'ente è a disposizione dei cittadini di 25 Comuni. In vent'anni effettuati 3.700 interventi
Croce rossa promossa sul campo
«Alfa 14» ora fa parte dell'Ulss 9
Dal primo luglio il presidio diventa servizio per le emergenze di notte e nei fine settimana Ma ora servono risorse, mezzi e personale per estendere la copertura anche di giorno
Paola Dalli Cani
•• Promossi sul campo: Alfa 14, la postazione della Croce rossa italiana di San Giovanni Ilarione dal 1° luglio diventa un servizio istituzionalizzato, cioè in quota Ulss 9 Scaligera, per l'intervento in emergenza tutte le notti e nell'intero fine settimana su un comprensorio di 25 Comuni. L'impegno al massimo, che con altruismo e cuore per vent'anni ha contraddistinto decine di volontari, ha trasformato un servizio nato come locale in un presidio salvavita inserito nella rete dell'emergenza provinciale: da qui, da un consuntivo di 120 mila ore di servizio gratuito e 3.700 interventi di soccorso effettuati, riparte il distaccamento della Val d'Alpone che ieri ha festeggiato i due decenni di vita. Una ripartenza che, come fu nel 2002, deve inderogabilmente essere corale: questo il senso delle tre richieste che domenica mattina, alla presenza dei sindaci di San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, Roncà e del vice sindaco di Vestenanova, il presidente Riccardo Regazzin ha rivolto a tutto il comprensorio. Perché un intervento in tempi brevi in zone periferiche possa salvar vite servono nuovi volontari, serve il sostegno economico dell'imprenditoria locale, serve che i sindaci difendano questo presidio e, anzi, portino avanti le istanze per il suo sviluppo. Due le direttrici fondamentali: per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni azioni congiunte e formali perché il servizio venga esteso anche in orario diurno, con la presenza di un infermiere in ambulanza, per quanto invece concerne i cittadini ed il mondo produttivo, commerciale ed artigianale la disponibilità ad unire di nuovo le forze per acquistare una nuova ambulanza. Ci si riuscì già, una prima volta, nel 2006 quando il Lions club si fece tenace capofila di una mobilitazione che coinvolse davvero tutti e portò la nuova ambulanza in Val d'Alpone. Serve, però, più di ogni altra cosa oggi, la disponibilità delle persone «a fare qualcosa di concreto per il proprio territorio. Non occorrono doti particolari, solo buona volontà e desiderio di fare la propria parte», ha detto Regazzin. Da superare c'è l'emorragia di volontari causata dalla pandemia: il timore del contagio prima, il rigore che assimilando i volontari agli operatori sanitari ha imposto vaccino anti-Covid prima, tamponi ogni quattro giorni poi, ha di fatto causato più di qualche abbandono. Il bisogno, però, non è calato, anzi: proprio in pandemia in tanti hanno scelto di affrontare, volontariamente, il nemico invisibile e di garantire servizi aggiuntivi, basti pensare dalla consegna dei farmaci o dei generi alimentari essenziali a domicilio ad anziani e persone fragili. Alla vigilia della pandemia era nato anche l'Emporio solidale, che a San Bonifacio oggi dà risposta a 200 famiglie, a cui si è aggiunto oggi il sostegno economico a 20 famiglie e quello ai rifugiati ucraini sul territorio. I sindaci, per bocca del padrone di casa Luciano Marcazzan, hanno promesso che il «fare insieme» che vent'anni fa fece nascere il distaccamento ilarionese, sarà messo a frutto al 100% per difenderlo. •

***

RICONOSCIMENTI
Due targhe a1 primario e al decano dei volontari
II medico II primario Andrea Tend
C'era da cinque anni, al timone del pronto soccorso dell'ospedale Fracastoro di San Bonifacio, quando a San Giovanni Ilarione nacque il presidio territoriale della Croce rossa italiana: domenica il primario Andrea Tenci, prossimo al pensionamento, dalle mani del presidente Riccardo Regazzin ha ricevuto una targa di ringraziamento per l'insegnamento ricevuto e per una collaborazione capace di evolvere in amicizia, ha però voluto lasciare nelle mani dei sindaci un testimone. Parlando dell'«articolazione sul territorio della medicina di emergenza-urgenza come baluardo della sanità pubblica», e ricordando come «dopo i cinque hub in Veneto il pronto soccorso del Fracastoro sia quello con i numeri più alti e le migliori performance alla luce di
risorse, tecnologie e posti letto disponibili in relazione al bacino di utenza», ha messo il lavoro fatto nelle mani dei sindaci «perché col loro importante ruolo possano incidere sulla sanità pubblica». Rigore metologico e umanità, nelle parole del primario Tenci, hanno guidato l'azione in questi vent'anni, e lo hanno fatto anche spingendo Gabriele Lovato, il decano dei volontari, a dare il massimo. II Comitato Est veronese ha voluto ringraziare anche lui con una targa ricordandolo come uno dei motori del presidio di San Giovanni Ilarione (partito da una stanza agli impianti sportivi e dal 2004, grazie a parrocchia e Comune, stabilmente in piazza Martiri) e come il volontario instancabile che per anni si sobbarcò due turni a settimana per garantirne l'operatività. P.D.C.

***

La squadra I volontari con una delle ambulanze in dotazione alla Croce rossa di San Giovanni Ilarione DIENNEFOTO
EST VERONESE
1 mozzi Veiœliadibiti al soccorso in uso alla Croce rossa La cerimonia Sindacre volontari alla celebrazione dei 20 annidi attrvrtà del gruppo

***

#s#58 #t#1 #c#Verona#c#