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Siracusa. «L’Ambiente opportunità di crescita», tecnici di Confindustria e Lions a confronto
Il tema dell’ambiente è stato trattato da diversi punti di vista: rifiuti, qualità dell’aria, bonifiche e transizione ecologica
11 Giugno 2022
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L’Ambiente opportunità di crescita», un incontro voluto da Confindustria Siracusa e da Lions Club Siracusa Host quello dell’ambiente che è un fiore all’occhiello di Confindustria quello di guardare il territorio, parliamo di transizione ecologica, di rifiuti, di bonifiche e della qualità dell’aria che grazie all’apporto del consorzio Cipa è riuscita a dare quegli elementi standard che Siracusa gode.
Il convegno di stamane nella sede di Confindustria Siracusa, a cura del gruppo tecnico Ambiente di Confindustria Siracusa, guidato dal vice presidente delegato all’Ambiente Salute e Sicurezza, Rosario Pistorio, insieme al Lions Club Siracusa Host e al Distretto Lions Sicilia. Il tema dell’ambiente ha trattato diversi punti di vista: rifiuti, qualità dell’aria, bonifiche e transizione ecologica.
Dopo i saluti di Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa, Antonella Bona, presidente VII circoscrizione Distretto Sicilia del Lions e Pierfrancesco Rizza presidente Lions club Siracusa Host, ha introtto i lavori Rosario Pistorio.
Hanno seguito gli interventi, coordinati da Angelo Grasso, responsabile del gruppo tecnico Ambiente di Confindustria Siracusa, dei relatori Marco Lupo, vice presidente sistema nazionale di Protezione ambientale, «La gestione dei rifiuti e l’impiantistica connessa», Mario Lazzaro, presidente del Cipa «la qualità dell’aria tra il percepito e il reale»; Marcello Farina, Arpa Sicilia dip. Siracusa, «l’area SIN, bonifiche e riperimetrazione», Paolo Tuttoilmondo, Legambiente Siracusa, «le proposte di Legambiente per una giusta (e veloce) transizione ecologica» e Marco Ravazzolo, responsabile settore Ambiente di Confindustria, che parlerà di «transizione ecologica: il punto di vista delle imprese». Ha concluso i lavori Franco Cirillo, governatore del Distretto Sicilia del Lions club Host.
– Presidente Bivona vi superate ogni volta sull’ambiente, un argomento importante che sta a cuore dei cittadini…
«Non vogliamo sostituirci al ruolo degli ambientalisti ma vogliamo affermare un concetto che ormai dovrebbe essere consolidato in tutti, che ambiente non è distonico rispetto a crescita economica, rispetto a sviluppo, anzi ambiente e crescita economica vanno a braccetto perché è inevitabile se noi vogliamo parlare di sostenibilità, dove la sostenibilità rappresentata dalle tre gambe del tavolo: ambiente, economia e sociale, che devono essere della stessa lunghezza e abbiano pari dignità» argomenta Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa.
«Noi questi concetti li abbiamo già inculcati e sono stati metabolizzati da tutte le imprese del mondo industriale siracusano, è importante però che anche le amministrazioni se ne facciano carico perché dobbiamo noi pensare di cambiare modello di sviluppo che fino adesso abbiamo avuto nel nostro territorio che è di tipo monoculturale perché se noi dobbiamo attrarre nuovi investitori, attrarre una manifattura dobbiamo pensare a cosa cercano i nuovi investitori, possiamo essere attrattivi verso altri territori e dobbiamo capire che chi vuole fare impresa in un nuovo territorio le prime domande che si fanno soprattutto rispetto a quello che si legge nella stampa è “ma i rifiuti che io produco dalla mia attività industriale, c’è un sistema idoneo che mi garantisce uno smaltimento tranquillo, sereno, senza avere continue situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo oggi?» prosegue Bivona. «I miei reflui liquidi, c’è un impianto di adattamento che tratta i reflui che vengono dalla mia attività industriale, oppure deve andare in qualche mare come fanno in alcuni comuni o in un impianto che non ha tutte le autorizzazioni per poterle trattare?” e via discorrendo. Ma parliamo anche di bonifiche oggi, perché è possibile che tutto il comune di Siracusa è dichiarata area Sin, questa perimetrazione di area Sin che è un grosso handicap per lo sviluppo perché sappiamo che sono necessari anni per poter intervenire nell’area Sin, e invece a Siracusa fino al porto grande è classificata area Sin penalizzando il territorio. Dobbiamo capire che tutte queste cose, così come la qualità dell’aria, ma è vero, ma è possibile che noi abbiamo una qualità dell’aria irrespirabile che semina morti, sono tutte queste fake news che hanno penalizzato il nostro territorio e alienato le imprese che vogliono venire. Quindi è un impegno collettivo che noi vogliamo fare, dobbiamo prendere sui temi ambientali perché attraverso soluzioni di questi temi ambientali c’è la possibilità di essere realmente attrattivi, sennò ambiente e cultura e crescita non vanno di pari passo» spiega il presidente di Confindustria.
– Lei ha fatto una sintesi eloquente però è chiaro che il territorio presenta molte lacune come lei ha evidenziato. Quali possono essere i punti di sviluppo immediato…
«I punti di sviluppo immediati sono quelli di cambiare registro, noi dobbiamo capire che ognuno per il suo ruolo deve fare la sua parte. Non si può scaricare ad altri quelle che sono delle responsabilità dei singoli, sia nel campo di tutte le filiere dello sviluppo, perché noi abbiamo una criticità, ci dobbiamo rendere conto che il nostro sistema produttivo è estremamente fragile, li abbiamo vissuti questi anni e a ogni problema i settori vanno in crisi e vengono azzerati, stanno chiudendo imprese in tutti i settori. C’è un problema di fondo che ci deve fare riflette e dire di dover rinforzare le basi del nostro sistema attraverso un’azione condivisa e sinergica tra tutte le forze che fanno parte di questo territorio compreso gli organi di stampa che dovrebbero dare spazio a delle valutazioni che hanno una base tecnico-scientifico perché io ho notato che se un personaggio qualsiasi dice la più castroneria di questo mondo ha un grande risalto nella stampa, e invece parla un professore universitario che ti dice determinate cose, siccome sono tranquillizzati, non sono eclatanti e non sono emotivamente interessanti non ha spazio, oppure se ce l’ha è perché si deve fare sollecitare da qualcuno. Questo è un aspetto che ha danneggiato il nostro territorio, segnato ultimamente da una respinta di imprenditori che avrebbero cambiato il volto della nostra economia. Io parlo del porto nell’economia del mare, i porti turistici fermi, villaggi turistici rigettati e non soltanto la Pillirina, perché non può essere un totem la Pillirina per bocciare altri progetti di sviluppo turistico, parlo del rigassificatore, la madre di tutte le rinunce, di cui tutti oggi sono pentiti e ricreduti della loro inerzia e dell’atteggiamento supino che ha avuto il territorio davanti a questa vicenda che ancora oggi merita vendetta. Sicuramente saremmo stati un hub per la produzione del gas in Sicilia e nel Mediterraneo» conclude Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa.
Al convegno ha relazionato Mario Lazzaro, presidente del Cipa con il tema: «la qualità dell’aria tra il percepito e il reale». Presidente, questa mattina si è parlato di ambiente, di percepibilità dell’aria, che Siracusa non è meno rispetto ad altre città ed ha parlato anche di sostenibilità e di quei temi che devono incrociarsi per dare l’opportunità di sviluppo del territorio…
«Si, abbiamo sviscerato i temi ambientali, abbiamo sentito una bella relazione sui rifiuti, ho detto dell’aria, c’è chi armonizza il tutto ed è caso del Presidente Bivona, ma anche dei quadri dirigenti dei Lions che sono particolarmente rappresentativi in molte iniziative e quello che mi sono prefisso di portare avanti è questa differenza che c’è tra ciò che percepiamo e ciò che è reale e lo abbiamo verificato anche nella relazione che mi aveva preceduto dove noi in qualche modo abbiamo voluto vedere come performiamo male nel sistema della gestione del ciclo combinato dei rifiuti nelle regioni del nord. Eppure lo percepiamo di meno, o quando vediamo i rifiuti per strada e così è anche per l’aria, abbiamo misure dell’aria, le conosciamo bene, ci concentriamo però in qualche giornata in cui succedono delle cose che al di là della matrice o di eventi straordinari che però vengono molto agitati rispetto a tutte le altre giornate in cui le cose vanno bene. Ecco cerco di dire come siamo messi rispetto a 30 anni fa, siamo messi molto molto meglio e possiamo fare di più, infatti siamo impegnati in un processo di carbonizzazione che è importante ma che deve essere inquadrato dentro un sistema mondo perché molti emettono davvero tanto tanto di più e quindi anche loro hanno bisogno di lavorare, anche molto più di noi».
– Lei ha fatto un po’ il quadro riguardati le malattie oncologiche, dove nella penisola c’è un terzo di malattie in Sicilia, mentre nel nord Italia ne abbiamo 2 terzi, quindi un malato in Sicilia equivale a 3 malati in Lombardia, in Veneto o altro…
«Si, questi sono numeri noti, al di là di come si muovono le percentuali, il fenomeno di incidenza cancro è maggiore nel centro nord e nel nord del Paese. Ci sono questioni per cui questo accade, evidentemente c’è una maggiore e strutturata risposta al Nord rispetto ai percorsi di prevenzione e di cura quindi per loro poi la malattia cancro diventa una malattia più gestibile e più guaribile che non per noi che ancora facciamo viaggi così detti della speranza. Quello che noi speriamo è che piano piano, è stiamo un po’ colmando questo gap che noi arriveremo a dei livelli che saranno di nuove performance generali nella prevenzione e nella cura della malattia cancro. Io ritengo che ci siano le basi e le possibilità, per alcuni tipi di tumore questo già è avvenuto, pensate alle strutture specialistiche Breast Unit, anche noi abbiamo una Breast Unit, e quindi queste sono le realtà e i team che possono dare risposte di qualità su determinate malattie».
– Qual è la motivazione che spinge la popolazione locale a non aderire alle screening rispetto al nord Italia che partecipano attivamente.
«Presumo che questo accade perché dobbiamo migliorare il nostro modello organizzativo e il nostro modello di comunicazione e poi dobbiamo fare delle campagne di comunicazione più puntuali, più efficaci in maniera che le persone capiscano l’importanza della prevenzione e l’importanza della prevenzione secondaria così detta che è centrale per vincere la malattia cancro».
11 Giugno 2022 | 06:19
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