PRIMO PIANO MOLISE 16-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Il portone marrone, i Lions ospitano Rita Di Pilla e le speranze del '68

11 portone marrone, i Lions ospitano
Rita Di Pilla e le speranze del '68
ISERNIA. «Abbiamo accolto con entusiasmo l'invito a presentare questo libro poiché nella natura stessa dei Lions è forte il desiderio di porre molto interesse alle iniziative culturali. Quando nasce una nuova pubblicazione si deve fare sempre una grande festa perché libro significa cultura e la nostra Nazione, nata dal pensiero di Dante Alighieri, ora, più che mai, ha un enorme bisogno di cultura». Con queste parole Luciano Scarpitti, Presidente del Lions Club Isernia, ha introdotto la presentazione del libro «Il portone marrone» scritto da Rita Di Pilla, celebre medico e primario ospedaliero isernino, con il quale ha voluto raccontare una serie di fatti, sensazioni, sentimenti, sogni e fantasie giovanili per concludere con una valutazione della situazione attuale della sanità e della politica scaturita dalle sue esperienze personali. la presentazione del libro Rita Di Pilla si è fatta accompagnare da due illustri compagni di liceo: Silvano Moffa, che è entrato nelle cronache politiche nazionali quando venne eletto alla presidenza della Provincia di Roma, e Salvatore Azzolini, stimato Lion nonché avvocato e politico locale, che in appendice allo stesso libro ha concesso alcune delle sue profonde poesie che meritano attenzione e ammirazione. All'evento, che si è tenuto nella sede dell'Ordine dei medici di Isernia e che è iniziato con il saluto dell'attuale presidente, Fernando Crudele, anch'egli prestigio- so Lion, ha preso parte anche Maria Pia De Martino, poeta e critico letterario che ha portato il contributo tecnico di chi frequenta con assiduità i vari ambienti culturali. L'autrice, dopo i saluti e gli auguri del consigliere regionale Michele torio, e del presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci, ha spiegato che il portone matrone è quello del Liceo Fascitelli che richiama alla mente gli anni controversi e pieni di speranze dei giovani che anche a Isernia hanno animato il '68. Silvano Moffa ha sottolineato che «il libro offre uno spaccato sociale molto particolare ed interessante di quegli anni: dai rapporti in famiglia a quelli con la scuola, con il preside che vigilava addirittura sulle presenze, fino alla religiosità. E non dimentica — ha aggiunto Moffa — i rapporti sociali che si intrecciavano nelle piazzette e nei vicoli del centro storico, con le donne che si dedicavano al tombolo, e l'evoluzione del ruolo della donna reclamato con convinzione dalle ragazze di allora». Infine Moffa fa un'amara riflessione: «oggi c'è una grande esigenza di dialogo. Le persone hanno bisogno di essere ascoltate, ma non vedo più la politica e i politici di una volta». Maria Pia De Martino, con la sua preparazione di critico letterario, ha messo in risalto che «Rita Di Pilla non ha scritto poesie ma il suo linguaggio ed i suoi racconti sono poetici e questo rende la parola talmente viva che si

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può percepire attraverso l'immaginazione. Nella sua opera — ha aggiunto — mostra una grande sicurezza dell'ineluttabile che si trasforma in tenerezza e questa visione generale trova soluzione nella speranza». «I Sanniti hanno finalmente conquistato Roma»: con queste parole Salvatore Azzolini abbracciò Silvano Moffa quando andò a congratularsi per la elezione a presidente della Provincia di Roma. Il ricordo di questo evento ha sottolineato l'amicizia che continua ad essere intatta tra i compagni di liceo. In questo clima di amicizia, Azzolini ha sottolineato che «"Il portone marrone" offre uno spaccato di Isernia che marca decisamente gli anni '60. La letteratura moderna — ha aggiunto — si è avvicinata moltissimo al pensiero femminile. Un pensiero come donazione, questo è il vero valore del libro». Insomma, «Il portone marrone» ha alla base un patrimonio di conoscenze e di esperienze spirituali che Rita Di Pilla ha voluto regalare ai molti amici e conoscenti di Isernia. Ha voluto anche ricordare l'impegno culturale e finanche fisico speso nel tentativo di migliorare la società. Ma pur riconoscendo che tale impegno è andato in gran parte deluso, per colpa di una politica non all'altezza del compito, Rita Di Pilla non rinuncia, con il suo carattere indomito, alla speranza che in futuro anche i sogni di quella generazione possano trovare compimento.

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