RESTO DEL CARLINO REGGIO EMILIA SPECIALE CRONISTI IN CLASSE 16-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Intervista a Eleonor Lusuardi - Un disegno che spieghi la pace agli adulti

SCUOLA MEDIA ALESSANDRO MANZONI REGGIO EMILIA
Un disegno che spieghi la pace agli adulti
«Troppe volte la guerra è sembrata un passaggio obbligato. Spero che si impari a perseguire gli stessi obiettivi stringendosi per mano»
Quest'anno la sezione di Reggio del Lions International ha scelto l'Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni per partecipare al concorso «Un poster per la pace, siamo tutti connessi». Si trattava di produrre un elaborato artistico. I partecipanti dovevano rappresentare in una immagine la loro idea di pace. Alla fine del concorso sarebbero stati selezionati tre vincitori con un premio in denaro, che avrebbero poi partecipato ad un ulteriore concorso a livello nazionale. Hanno aderito le docenti di Educazione Artistica della scuola, coinvolgendo nel progetto tutte le classi. In una prima fase gli alunni si sono confrontati sull'idea della pace e su come un valore profondo come questo potesse essere espresso tramite le immagini; poi ognuno, individualmente, ha rielaborato la riflessione e realizzato la propria idea. Tra i vincitori ci sono state Alisia Inzerillo di Ill E e Anna lannantuono di Ill A a pari merito, al primo posto invece si è piazzata Eleonora Lusuardi di Ill A. Nella breve intervista che segue la prima classificata racconta la sua idea di pace alla compagna di classe Giada Manfredi. Come ti è venuta l'idea per il disegno? «Di solito penso ad una immagine che mi susciti un'idea di leggerezza, ma in questo caso volevo rendere l'idea di umanità, che appartiene ad una dimensione di grandezza o appartenenza». Nel disegno è presente una rete che sostiene il mondo, cosa volevi intendere? «Penso che ogni persona, anche se forse non se ne rende conto, faccia sempre qualcosa di speciale, che aiuta a tenere insieme il mondo. Fare un complimento o più semplicemente tenere duro sono azioni che nonostante siano semplici hanno permesso alla storia di andare avanti». Come pensavi di realizzare la tua idea di pace?
«Non volevo inserire simboli scontati, anche se poi è stato inevitabile. Semplicemente ho pensato che il mondo non è costituito da bandiere o Stati, ma da persone. Noi siamo il mondo e sta a noi tenerci insieme: è questo ciò che ci accomuna e ci tiene connessi». Quale tecnica hai usato? «Ho preferito una tecnica mista: pastelli e pennarello nero». Che rapporto hai con la pace? «Sinceramente credo che la pace sia un'utopia più che una possibilità reale. E' molto difficile infatti riuscire a pensare a un mondo perfetto e a una pace duratura: ne abbiamo prova nella storia, in cui si sono ripetuti gli stessi errori che già prima erano stati causa di tragedie. Finora la storia non ha educato abbastanza alla pace. A volte, anzi, la guerra è sembrata un passaggio obbligato per raggiungere miglioramenti e progredire. Spero che si impari a perseguire gli stessi obiettivi stringendosi per mano».
Eleonora Lusuardi e Giada
Manfredi III A

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In alto il disegno di Eleonora Lusuardi Ill A sulla pace, in basso il disegno sulla Shoah di Federico Dos Anjos Il D

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