STAMPA VERCELLI 17-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Se al camp dei giovanissimi leoni arrivano gli eroi Masi, Comi e Rizzo
Autore: Lanza Raffaella

L'estate particolare dei calciatori in erba con la maglia della Pro
Se al camp -dei giovanissimi leoni
arrivano gli eroi Masi, Comi e Rizzo
IL REPORTAGE
RAFFAELLA LANZA VI?RCI?I,i
Ci sono Anthony, Ludovico e Cristian. E poi Adele, Nicolò e Alessandro. E tutti gli altri. Una «ciurma» di più di cento bambini, i partecipanti al «Lions e Lioness Camp 2022» della Pro Vercelli. Nei giorni scorsi hanno accolto con grande calore i loro beniamini, capitan Alberto Masi e bomber Gianmario Comi. E ieri il portiere Matteo Rizzo. A loro hanno fatto domande, ad esempio come «si diventa un calciatore vero», e chiesto autografi. Li hanno sommersi di abbracci e affetto, con gli occhi felici, sognando un futuro come loro, di arrivare a giocare in squadre importanti. «E' un sempre un piacere incontrare i bimbi - dice Masi -. E' già la terza estate che faccio visita al Camp. Ho detto loro
che si devono divertire, cercando di stare insieme e giocare tra di loro. Il divertimento è la cosa principale: alla loro età devono pensare solo a quello, a cercare di creare dei rapporti, instaurare nuove amicizie e giocare senza ansie e tensioni. Quando io ero piccolo, il pallone per me rappresentava tutto: giocavo con le pietre, coni sassi, le bottiglie di plastica. Tutto quello che vede per strada, cercavo di calciarlo. Per me l'estate quando ero bambino, significava spiagge, dato che sono nato in una città di mare, camp e tante partite con gli amici, giocare a pallone dalla mattina alla sera». Raffica di domande anche per Comi: «Alcune mi hanno colpito - ha detto l'attaccante bianco -. I bimbi riescono sempre a regalarti grandi emozioni. Mi piace partecipare ai camp, perché mi ricordo di quando ero piccolo io, che restavo sempre abocca aperta davanti ai miei idoli». Comi, così come Masi e Rizzo, ha dispensato consigli: «Ho detto ai bimbi di giocare per divertirsi, ma anche di avere degli obiettivi, di dare tutto loro stessi per raggiungerli. Se poi non si riesce a tagliare il traguardo, non importa, resta l'impegno, l'aver dato il massimo. I bimbi in questo momento devono vedere il pallone come un gioco, un divertimento, senza pressioni e tensioni. I genitori devono lasciare liberi i propri figli di esprimere le loro capacità, di svagarsi, di esternare la loro passione. Non li devono stressare: i bimbi si devono divertire, fare amicizie, far gruppo. Imparare a socializzare. E' questo il bello del calcio». Finite le domande, ecco la corsa in campo. A far vedere ai loro eroi come palleggiano, dribblano e fanno gol. Tanti baby campioni, sudati, con il volto paonazzo, mai stanchi però di correre dietro a un pallone. —
:,-.D RIRROOUZ pNE RISERVATA

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Sia capitan Alberto Masi che l'attaccante Gianmario Comi hanno visitato il camp

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