TOSCANA OGGI VITA NOVA 19-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
La nuova impresa di Mario: «Cammino per ricordare mio figlio»
Autore: Bernardini Andrea

• PELLEGRINAGGIO RECORD Dal passo del Monginevro a Santa Maria di Leuca
La nuova impresa di Mario:
«Cammino per ricordare mio figlio»
DI ANDREA BERNARDINI
Era 1122 gennaio del 1998
quando Stefano Messerini, 26 anni, studente in Agraria ad un passo dalla laurea, caposcout, perse la vita mentre stava salendo sulla Pania della Croce. Quel giorno il cielo era limpido, l'aria fredda e il monte coperto dal ghiaccio. Stefano, che si stava arrampicando in coppia con un amico, era dotato di ramponi e picozza, ma anche gli attrezzi del mestiere non furono sufficienti ad evitargli la caduta. Il suo corpo fu recuperato dal soccorso alpino. Fu monsignor Giovanni Santucd, oggi vescovo emerito di Massa Carrara-Pontremoli ma allora proposto del Duomo di Pietrasanta, a dargli la benedizione all'obitorio dell'ospedale di Pietrasanta. Stefano ha lasciato un vuoto nel cuore di tanti: aveva fatto l'Erasmus in Spagna, precisamente a Cordoba, aveva una relazione con una ragazza spagnola, con la quale progettava una vita a due, era pieno di interessi culturali e sportivi, apprezzato e stimato dagli amici e quando la Facoltà di Agraria decise di conferiri la laurea alla memoria, una «folla» di giovani, provenienti da ogni angolo d'Italia ed anche dall'estero, non vollero mancare all'appuntamento. Stefano era il primogenito di Mario Messerini, dottore in economia, già direttore del Consorzio agrario di Pisa e past president del Lions dub di Pisa Certosa e del Serra dub di Pisa e
di Paola Buonomini, una laurea in lingue ed una vita spesa nell'insegnamento del francese alle scuole medie e nell'impegno nel Centro italiano femminile di Calci: dopo di lui nasceranno Giulio, geometra, che oggi vive a Calci, è sposato ed è padre di tre figlie e Pietro, che vive vicino a Torino, ha una laurea in Economia aziendale, è sposato, è padre di una bambina. ed è responsabile per l'Italia di un'azienda che produce caffé In questi anni i fratelli, Paola e Mario hanno cercato, in qualche modo, di «rielaborare» il lutto. Mario lo ha fatto anche attraverso il «cammino». Soprattutto dopo il pensionamento, Mario Messerini ha fatto ricorso al pellegrinaggio come un vero e proprio balsamo capace di curare le ferite, di entrare nel profondo del vissuto, di dare un senso alla esistenza sua e a quella dei suoi cari. Ha percorso il cammino di Santiago nella sua totalità, è arrivato a piedi in Terra Santa. E adesso, che vive una seconda gioventù con i suoi 81 anni di vita, a 25 anni dalla morte del suo primogenito, ha deciso di partire di nuovo con il suo «secondo» (il primo è la moglie) compagno di viaggio, uno zaino di 11 kg e 500 grammi contenente il kit di sopravvivenza: due cambi, un giacchetto impermeabile, una felpa, un materassino, un sacco a pelo, un asciugamano, e poi sandali, borraccia, medicinali ed altre piccole cose. Dalle sette alle nove ore al giorno di cammino, per tappe lunghe tra i 25 ed i 34 km. Un
(ellegrinaggio in solitaria «anche se qualche amico mi ha detto che mi affiancherà per qualche tappa») per meditare e pregare, nel ricordo di Stefano. Nei giorni scorsi la partenza dalle Alpi e precisamente dal passo del Monginevro. Rileggendo una frase scritta nel diario scout di Stefano: «1 tuoi passi camminano su una strada, ma il tuo cuore deve battere per il mondo intero». Mal Monginevro Mario Messerini arriverà a Santa Maria di Leuca, percorrendo tutta l'Italia, da nord a sud, passando per Camaldoli, La Verna, Monte Sant'Angelo. Accolto, in molti casi, da parroci, conventi, monasteri, ostelli. Chi lo segue attraverso la pagina facebook ilcamminodimario può aderire ad una raccolta fondi. Due le realtà destinatarie: l'associazione «Oui pour la vie» del Libano, che da diciannove anni presta servizio a Damour, quartiere «disastrato» di Beirut, accogliendo e offrendo un pasto caldo ai poveri del luogo e ai numerosi profughi che qui cercano un rifugio. Una realtà che la famiglia Messerini, come molti altri, ha conosciuto grazie alla testimonianza di padre Damiano Puccini, sacerdote missionario originario di San Frediano a Settimo e che di quella associazione è volontario. L'altra associazione destinataria del crowdfunding è «Casa Ilaria», nata tra Forcoli e Montefoscoli nel ricordo della religiosa missionaria suor Ilaria Meoli: «Casa Ilaria» aiuta ragazzi e persone con difficoltà fisiche e mentali ad integrarsi nella società.

***

?

***

#s#43 #t#1 #c#Firenze#c#