NUOVA FERRARA 22-06-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Il nuovo centro per ragazzi con disabilità è diventato realtà
Autore: Berveglieri Cinzia

Progetto quasi terminato a Fossanova San Marco
D nuovo centro per ragazzi con disabilità è diventato realtà
Coop I frutti dell'albero: coronato un sogno
La struttura Cucina a livelli diversi, stanze da letto con bagni, palestra e laboratori «Ora l'accreditamento» 1 d i Cinzia Berveglieri
Fossanova San Marco «Quello che all'inizio sembrava solo un sogno è diventato realtà e chine ha fatto parte, credendo in noi, ora può toccare con mano ciò che tutti insieme siamo riusciti a realizzare». A parlare è Elena D'Adda, presidente della cooperativa sociale Onlus "I frutti dell'albero" che si prende cura di ragazzi autistici o con disturbi da encefalopatie, i quali per crescere necessitano di tutori e percorsi terapeutici dedicati.
La storia La cooperativa "I frutti dell'albero" nasce nel 2010. Negli anni mediante i "Laboratori Macedonia" ha sostenuto i suoi "ragazzi speciali" fornendo l'aiuto di psicologi ed educatori che li hanno accompagnati attraverso percorsi di crescita, per arrivare al massimo grado possibile di autonomia e fornendo supporto alle famiglie. Nel 2012 la cooperativa acquista per 100mila euro, dall'Idsc (Istituto diocesano sostentamento del clero) un terreno di 3.750 metri quadrati a Fossanova San Marco con l'obiettivo di costruire una struttura idonea a ospitare i ragazzi per continuare i percorsi di crescita e sviluppo già intrapresi. Nello stesso anno vengono svolti i primi scavi
per realizzare il muretto di recinzione. Poi tutto si ferma perché non ci sono i fondi necessari per proseguire. Quella che invece non si ferma, ma si intensifica, è la ricerca di aiuti per far proseguire l'opera. E gli aiuti iniziano ad arrivare, prima ancora che il progetto venga presentato ufficialmente (nel 2018) ad autorità locali e numerosi cittadini. In molti dimostrano di credere che il nuovo centro possa nascere. E fra i tanti che hanno risposto alla richiesta di aiuto c'è la Fondazione Marco Simoncelli. Paolo, il padre del motociclista deceduto in un incidente in pista, e la moglie dopo aver fatto un sopralluogo decidono per una importante donazione di 150mila euro, che è anche una dimostrazione di fiducia alla cooperativa che, anche nei momenti più difficili, male venuta meno nell'affiancare i ragazzi e le loro famiglie. Così nel settembre del 2019 ripartono i lavori di costruzione, interrotti con l'arrivo della pandemia.
Oggl Il resto della storia è ora sotto i nostri occhi. Il centro di 600 metri quadrati si sviluppa su due piani ed è realizzato interamente in legno. È atteso a breve l'ulivo secolare che sarà piantato al centro dell'entrata della struttura e sarà il "tramite" fra i ragazzi e il mondo esterno. Alla sua sinistra il salone che ospita la cucina con il piano di lavoro che si sviluppa a livelli diversi, in modo da essere accessibile anche
ai ragazzi in carrozzina. D'Adda mentre tocca, emozionata, i mobili, spiega come si stia portando avanti un laboratorio di cucina che permetta anche ai ragazzi con poche abilità manuali e difficoltà a mantenere la concentrazione, di cucinare piatti semplici da mangiare tutti insieme, sviluppando in loro anche la capacità di socializzazione. Per accedere al piano superiore oltre alle scale, c'è un ascensore dalle porte blu, il colore simbolo dell'autismo, scelto anche per tutte le porte e gli infissi del resto delle stanze. Al piano superiore due stanze da letto, con bagno privato, potranno ospitare i ragazzi per qualche notte, alleviando così le famiglie. La palestra, la stanza già predisposta per laboratori di pittura e disegno e numerosi altri spazi sono pronti a essere attrezzati per lo svolgimento di tutte quelle attività che riempiranno la quotidianità dei "frutti speciali", i ragazzi che arriveranno nel nuovo centro. «Il centro che è stato realizzato non è però da considerarsi un traguardo raggiunto - precisa la presidente - bensì la prima tappa di una staffetta che è importante non venga interrotta. Ora è il momento di ottenere l'accreditamento della nostra struttura, affinché possa affiancare le realtà già presenti sul territorio e aprire un dialogo con Asp e Asl, in modo che tali enti mandino qui ragazzi con disabilità gravi. Se si pensa che ogni ragazzo neces
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sita di un "tutore" che lo segua (in alcuni casi il rapporto è stato temporaneamente anche di 1 a2), è facilmente comprensibile quanto siano alti i costi per il personale specializzato. Cosi come è comprensibile che per garantire loro un lavoro stabile non bastano gli otto ragazzi che si trasferiranno qui appena conclusi gli ultimi lavori. Contiamo di inaugurare la struttura entro il mese di settembre». La presidente, che più di vent'anni fa si trasferì a Ferrara da Milano e qui scopri che il figlio Roberto era affetto da autismo, ha saputo «trasformare la rabbia provata inizialmente, nella volontà di dare un futuro al figlio» e da allora non ha smesso di fare progetti. Mentre guarda la forma ottagonale del centro (otto come simbolo dell'infinito) pensa a voce alta: «Su ognuno degli otto lati si potrebbero costruire dei mini appartamenti dove ospitare ragazzi disabili con le loro famiglie...». •
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II centro
A lato tre immagini della struttura ormai pronta a Fossanova San Marco A sinistra nella foto piccola na_ Elena D'Adda °? presidente
della coop sociale
L'opera costerà un milione di euro «Ringrazio tutti per i contributi»
È nell'ampia area verde che circonda tutta la struttura a Fossanova, in mezzo agli alberi da frutto di recente piantumazione, che Elena D'Adda ci esprime la propria gratitudine a tutti gli imprenditori e le aziende del territorio che con il progetto i "Bambini delle fate" hanno sostenuto la cooperativa "I frutti dell'albero"fin dall'inizio. «Al Lions Club Ferrara, che ha fatto diverse donazioni negli ultimi due anni e peril nuovo centro si è preso carico dell'allestimento della palestra, con tutti gli attrezzi necessari per l'attività motoria. Owiamente alla Fondazione Simoncelli, che con la generosissima donazione ha permesso di accelerare il terminedei lavori. Poi a tutti i privati cittadini che hannocontribuito con il 5 per mille, con donazioni a seguito di lasciti (è il caso della famiglia che a nome di un loro caro scomparso ha donato l'ascensore) e con le piccole - ma non meno preziose - offerte che hanno "costruito" di fatto il centro». Il costo finale dell'opera, per una parte del quale la cooperativa ha acceso un mutuo, è di un milione di euro. (ci.be.) •
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Ora si tocca con mano ciò che tutti insieme siamo riusciti a realizzare
E non è finita: su ognuno degli otto lati potremmo fare dei mini appartamenti

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