AVVENIRE 02-07-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
A Modena uno studio odontoiatrico per aiutare le persone senza dimora
Autore: Martini Fabiana

L'INIZIATIVA
A Modena uno studio odontoiatrico per aiutare le persone senza dimora
La salute non è solo questione di malattie: dipende da come vivi, come mangi, dove dormi, se hai un lavoro, una rete di amicizie, se sei istruito. Per questo a Modena l'ambulatorio medico — promosso dall'associazione Porta Aperta, nata 44 anni fa per dare risposte a chi vive sulla strada, e attivo da ormai 30 anni grazie all'opera di 20 medici volontari, 2 infermiere e 3 addette alla segreteria — è inserito in un centro di accoglienza, dove le persone possono trovare un pasto, un letto, una doccia, degli abiti puliti, un sorriso, una parola. «Per curare la salute dei poveri i servizi sanitari non bastano, occorre in primo luogo riconoscere la dignità e i diritti di ognuno, battersi perché siano compresi e farsi sentire quando non vengono garantiti» dice Giuliano Venturelli, il medico referente dell'ambulatorio, che all'inizio di giugno è stato ribattezzato "Centro salute del migrante e del senza dimora", perché come ci racconta il presidente di Porta Aperta Alberto Caldana «nel corso degli anni i bisogni del territorio sono mutati». Oltre a un nuovo nome e a nuovi strumenti diagnostici, l'ambulatorio, che eroga circa 5.600 visite all'anno a 1.600 pazienti, può contare ora anche su un nuovo servizio per persone migranti irregolari, senza dimora, in condizioni di grande fragilità economica e sociale: uno studio odontoiatrico realizzato grazie al contributo di Autostrada del Brennero SpA e dei Lions Club Modenesi e garantito da alcuni medici odontoiatri volontari. Lo studio odontoiatrico, come l'ambulatorio medico, è convenzionato con l'Ausl di Modena, che paga il materiale di uso corrente, e ha potuto concretizzarsi anche grazie alla messa a disposizione dei locali in Strada Cimitero San Cataldo da parte del vescovo Erio Castellucci. La città e la diocesi del resto hanno sempre risposto con grande generosità a questo progetto: molti volontari partecipano con i loro gruppi parrocchiali, mentre la società di promozione del centro storico di Modena ha organizzato per il 16 una cena di solidarietà il cui ricavato andrà proprio a Porta Aperta per l'accoglienza delle famiglie ucraine.
Fabiana Martini

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