EVENTICULTURALIMAGAZINE.COM 05-07-2022

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Lions Club Valle dei Templi, il professor Francesco Pira è il nuovo Presidente - Eventi Culturali Magazine

Eventi Culturali Magazine
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“Sono emozionato, insieme lavoreremo contro le fragilità e per continuare a coltivare i sogni”
Francesco Pira, 56 anni, professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Messina, saggista e giornalista è il nuovo Presidente del Lions Club Valle dei Templi di Agrigento.
Da pochissimi giorni si è svolta l’importante Cerimonia del Passaggio della Campana del Lions Club Valle dei Templi, tra la Presidente outcoming Prof.ssa Maria Assunta Iacona ed il Presidente incoming Prof. Francesco Pira, e l’Inaugurazione dell’Anno Sociale 2022/2023.
Presenti all’evento Autorità Lionistiche e Religiose, soci del Club e tanti ospiti, la Presidente Iacona ha ringraziato tutti per quanto fatto e collaborato nell’Anno Sociale appena trascorso consegnando Campana e Martello al nuovo Presidente Pira, che emozionato ha ricevuto il prestigioso incarico ringraziando i soci per la fiducia.
Il professor Pira, nel suo primo intervento, ha dichiarato che: “Penso che sarà un anno importante, poiché dovrebbe essere il primo anno in cui ci liberiamo, forse, della Pandemia. In questo momento stiamo vivendo la guerra e lavoreremo tantissimo per trasmettere il valore della pace. Lavoreremo sulle fragilità e lavoreremo per continuare a coltivare i sogni. Il mio sarà un programma abbastanza intenso dove abbineremo i service distrettuali e nazionali. Ci saranno alcuni momenti importanti come: la disinformazione, il rapporto tra le nuove tecnologie e bambini, la sostenibilità e il rispetto per la nostra Terra. Faremo delle proposte al territorio, per cercare di formulare nuovi auspici e per migliorare quella che è la nostra qualità della vita. Siamo molto contenti che un Club così giovane, che già ha avuto risultati eccellenti, scelga di continuare su questa strada di qualità e di servizio”.
Ho voluto intervistare il professore Pira per scoprire quando è nato il suo amore per i Lions e quali saranno gli obiettivi lionistici da raggiungere nell’Anno Sociale 2022/2023.
Prof. Pira, come nasce il suo impegno nei Lions?
«Il mio impegno nei Lions nasce tantissimi anni fa nel Leo Club, la struttura che associa i giovani Lions. Ho avuto un incarico importante distrettuale come Direttore Responsabile della rivista “Il Resto del Leoncino”. Un po’ di anni fa sono entrato nei Lions ad Agrigento prima come socio onorario e poi come socio effettivo, divenendo uno dei soci fondatori del Lions Club Valle dei Templi. Devo il mio ritorno nei Lions ad un amico a cui voglio molto bene, l’avvocato Gaetano Salemi. Lui mi ha spinto a rientrare e a mettermi a disposizione.
Negli anni sociali 2018-19 e 2019-20 ho avuto incarichi multidistrettuali e distrettuali: ero componente dell’Ufficio Comunicazione e Stampa di Lions Italia e Direttore della Rivista del Distretto 108Yb Sicilia. Due esperienze di servizio faticose ma belle. In questi ultimi due anni ho messo a disposizione le mie competenze svolgendo tante relazioni su temi che sono oggetto delle mie ricerche accademiche: cyberbullismo, violenza sulle donne e legalità».
Stiamo vivendo un difficile momento storico a causa del conflitto tra la Russia e l’Ucraina. In diverse interviste ha parlato delle tante fake news che sono ormai delle vere e proprie armi di disinformazione. Cosa sta succedendo?
«In questa guerra si è capito subito che c’erano diverse strategie di comunicazione. La più evidente è quella di Putin che fin dall’inizio ha cercato di dire la sua attraverso forme di censura. Ha deciso di sanzionare i giornalisti che non si allineano al regime e non si tratta solo dei giornalisti stranieri, che hanno abbandonato la Russia perché non possono raccontare quello che vogliono, ma anche degli stessi giornalisti russi. Ha fatto arrestare le persone che manifestano e ha chiuso i social network, aspetto importantissimo.
Le fake news che si stanno usando in questa guerra riescono a colpire lo stesso obiettivo che è quello di confondere le persone. Tutti sappiamo perfettamente quanto le fake news possano realmente fare vincere un certo tipo di propaganda e sappiamo quanto le fake news internamente possono essere gestite.
Oltre alla disinformazione si sta consumando un dramma umanitario e le vittime sono ormai tantissime. Tante le violazioni delle norme internazionali riscontrabili in tante parti dell’Ucraina come per esempio a Charkiv e nell’oblast (regione) di Sumy o a Bucha.
I Lions, in questi mesi, hanno organizzato diverse iniziative atte a promuovere la pace e ad accogliere quanti scappano dalla guerra. Ecco, il mio programma vuole promuovere quei valori che sembrano essere perduti come il rispetto della vita dell’uomo e l’amore per l’altro».
Uno dei service nazionali ha riguardato, durante questo anno sociale, l’ambiente e la sostenibilità. Qual è il suo punto di vista sulla crisi climatica e cosa possono fare i Lions per suggerire delle nuove soluzioni?
«Certamente, la guerra in Ucraina non sta favorendo la risoluzione dei problemi legati ai cambiamenti climatici. Agli esordi del ventunesimo secolo De Kerkhove sottolineava la necessità una metamorfosi profonda del modo in cui le persone percepiscono il mondo, una sensibilità per comprendere e sostenere l’altro.
Oggi, non tardano a farsi sentire gli effetti della globalizzazione che si riversano anche sul nostro modo di trattare e considerare l’ambiente.
Infatti, nella società digitalizzata si stanno realizzando delle interpendenze sempre più forti, interconnessioni più estese come effetto delle dinamiche indotte dai processi di
globalizzazione (economica, tecnologica, politica), mentre la disintermediazione in atto stimola la crescita di spinte individualistiche sempre più marcate non canalizzate dalle politiche di governo, spesso inadeguate rispetto alle sfide che la globalizzazione genera.
Ecco, perché ci troviamo ad affrontare una vera e propria sfida per raggiungere la piena consapevolezza civica.
Come sosteneva il sociologo Bauman nella nostra società liquido-moderna, l’industria dello sgombero/sostituzione/smaltimento/evacuazione è una delle poche attività commerciali a cui è garantita una crescita continua e che è immune dalle stranezze dei mercati di consumo (…) l’eccesso e lo spreco sono i più fedeli, anzi, gli inseparabili compagni di viaggio dell’economia consumistica, destinati a restare uniti finché la morte (di entrambi) non li separi.
In una società iper individualista siamo diventati iper consumatori con grandi aspettative di qualità della vita avviluppati nella compulsione al consumo e cecità nel non vedere come gli scarti generati dalla società dei consumi abbassino la qualità della vita di tutti.
Nell’era della comunicazione la prospettiva dell’agire comunicativo è totalmente mutata. Si è instaurata una relazione multilaterale e complessa, dove la comunicazione ha acquisito sempre più potere e un’esposizione sempre maggiore.
Imprese e istituzioni sono costantemente online, la partecipazione innesca un meccanismo di confronto continuo e esposizione smisurata.
La relazione tra cittadino e istituzioni è al centro di ogni azione in questa nuova dimensione della comunicazione. Il modello di relazione prevalente coincide con quello della condivisione in Rete e anche le piattaforme social giocano un ruolo molto importante.
Il mio Club continuerà a sostenere lo sviluppo sostenibile e l’importanza delle energie rinnovabili, attraverso campagne di sensibilizzazione ed incontri con esperti. La parola d’ordine è “comunicare”, senza comunicazione l’informazione non circola, non si crea relazione, non si costruisce cultura.
Noi ci faremo portavoce dell’importanza dell’emergenza mondiale e seguiremo anche il monito di Papa Francesco: “Si ascolti il grido della Terra e si lanci un nuovo umanesimo che ispiri nuove coscienze ecologiche e nuove economie”».
E proprio sul tema: “La terra casa nostra” è previsto un incontro che vedrà coinvolti esperti, docenti universitari e la Comunità Francescana. Nell’era dei social network si registra una crisi tra i valori e l’approccio etico. Sicuramente vi è un unico filo conduttore tra San Francesco e Papa Bergoglio a cui ha appena accennato.
«Esatto. Alla cerimonia d’apertura dell’anno sociale erano presenti e sono intervenuti anche il Ministro Regionale dell’OFS (Ordine Francescano Secolare) di Sicilia Dott.
Carmelo Vitello ed il Guardiano del Convento S.Antonio di Favara dei Frati Minori, Fra Giuseppe Di Fatta.
In tempo così difficile due figure tracciano il nostro cammino e la nostra vita: San Francesco e Papa Francesco. Un legame tra San Francesco e il Papa sancito dalla pubblicazione dell’enciclica “Fratelli tutti”. Nei due Francesco c’è il tratto comune di un Vangelo senza compromessi.
In questo tempo in cui tante sicurezze sono crollate, l’unica certezza rimane la Parola di Dio e il suo messaggio. La nostra rinascita non può che passare dal Vangelo di Gesù, accolto nella sua linearità.
Il Pontefice scegliendo come nome “Francesco” sta continuando a percorrere nella Chiesa la via semplice. Credo che questo collegamento tra San Francesco e Papa Francesco stia proprio in questa adesione semplice ma esigente al Vangelo di Gesù nella vita di ogni giorno.
Il supporto della Comunità Francescana al nostro Club ci aiuterà a contrastare il cosiddetto “egoismo indifferente” di cui ha parlato tante volte il Papa. Bisogna recuperare l’altruismo e la generosità verso gli altri. I giorni che abbiamo vissuto, e stiamo vivendo, non vanno dimenticati, ma vanno custoditi come un insegnamento che duri per tutta la vita».
Lei ha sempre dedicato agli altri tutte le sue forze con assoluta abnegazione. So che ha portato avanti numerose battaglie per prevenire i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Cosa è stato fatto e cosa si può ancora fare per aiutare le vittime del bullismo o del cyber bullismo?
«Bisogna andare oltre le leggi, i divieti, le restrizioni. Bisogna lavorare per una grande rivoluzione culturale che permetta di far diventare il web il nuovo luogo per condividere conoscenza e valori. E soprattutto dobbiamo pensare che la fragilità dei nostri giovani è un’emergenza sociale, non un problema delle famiglie, ma dell’intera società. Quando si suicida un bambino per una challenge la responsabilità è di ognuno di noi, perché non abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere».
Nella sua vita un posto particolare è dedicato alle donne. Ha cercato di far conoscere a tutti, attraverso numerosi incontri e webinar, quali sono i rischi del sexting e del revengeporn. Alla luce degli ultimi eventi, moltissimi casi di femminicidio, ci dica qual è la sua opinione e quale sentiero sta percorrendo la nostra società.
«Anche su questo tema da anni provo a far passare un messaggio che purtroppo non passa: non serve contare il numero delle vittime come si fa per i morti di Covid 19.
Non serve narrare nel dettaglio la violenza dell’assassino non considerando la vittima un essere umano ma soltanto un cadavere in più. Dobbiamo andare nelle scuole educare alle emozioni e al rispetto dell’altro. Ma non soltanto l’8 marzo, il 25 novembre ma ogni giorno,in ogni circostanza. Penso all’aggressione sui social sul corpo, il fenomeno del body shaming. È terribile innesca una violenza inaudita».
Prima di salutarla le chiedo di lanciare un messaggio ai nostri lettori.
«Spero che la società possa ritrovare l’importanza valore della persona, del rispetto per sé stessi e per gli altri e soprattutto la bellezza della vita che deve essere spesa al servizio degli altri e disposizione di quanti soffrono».
Nell’augurarle un felice anno sociale, nel rispetto di quei valori etici, morali e di vera amicizia che contraddistinguono i Lions, voglio dedicarle una citazione di J. Winckelmann: “L’umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza” e lei possiede entrambe queste qualità ed io sono certa che il suo contributo sarà fonte di ricchezza per il Club.
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