GAZZETTA DI PARMA 24-07-2022

Sezione: EMILIA ROMAGNA
Come «risorgere» dal carcere, tra prevenzione e reinserimento
Autore: Pinazzi Anna

Convegno Esperti a confronto durante l'evento organizzato da Comune e Lions
Come «risorgere» dal carcere,
tra prevenzione e reinserimento
)) «Dal carcere all'eccellenza — Dal territorio alla persona» è il convegno che il Comune ha organizzato insieme al Lions International Distretto 108 Tb, al Comitato Distrettuale Lions «Assistenza Carceraria» con il patrocinio dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e della Società Italiana di Criminologia, per fare il punto su quanto è stato fatto in questi anni per il reinserimento sociale dei detenuti e quanto ancora c'è da fare. Esperienze e sguardi diversi si sono succeduti sul palco della sala concerti della Casa della Musica, davanti ad una platea numerosa. «Abbiamo voluto creare un momento di riflessione che coinvolgesse tutte le istituzioni e gli enti che si occupano di prevenzione e reinserimento sul territorio di Parma — fa sapere Susanna Pietralunga, professoressa di Criminologia dell'Università di Modena e Reggio-Emilia e coordinatrice del Comitato
distrettuale Lions assistenza carceraria — e individuare nuovi ponti per rimettere in contatto i detenuti con la società». Un percorso che parte dalla prevenzione, su cui si sono soffermati il tenente della Guardia di Finanza Giuseppe Muscolino e il capitano dei Carabinieri Marco Di Caprio. È con l'intervento di Massimo Caobelli della cooperativa L'Ovile che si è entrati — anche attraverso video-testimonianze — nelle dinamiche complesse del lavoro negli spazi di reclusione. «Immaginiamo quanto può essere difficile portare all'interno del carcere strumenti di lavoro, materiali — racconta —. I percorsi di lavoro per i detenuti sono una vera sfida». Dagli adulti ai minori: la strada è ancora più complessa. Lo ha raccontato Claudia Salvioli, funzionaria della Professionalità Pedagogica - Dipartimento Giustizia minorile del Centro minorile di
Bologna, restituendo tutta la fragilità di questi ragazzi, ma anche la forza del riscatto che li anima a compiere nuove scelte: così c'è chi diventa chef, chi partecipa alla creazione di docu-film, chi si impegna in progetti multimediali, o chi si iscrive a corsi di formazione. Cosa possono fare ancora enti e istituzioni per aiutare a riconnettere queste persone con la società? «Cercare di mantenere i rapporti tra chi è dentro al carcere e le possibilità che ci sono fuori con nuove modalità e opportunità» risponde Tazio Bianchi, Direttore Uiepe delle Regioni Emilia Romagna e Marche. «C'è ancora tanta strada da fare — ha concluso Roberto Cavalieri, Garante Regionale dei Diritti delle persone private della libertà della regione EmiliaRomagna — perché il lavoro negli istituti penitenziari venga considerato come una priorità».
Anna Plnaal
Lavoro basilare II reinserimento dei detenuti nella società è legato alla possibilità di formarsi e diventare figure appetibili nel mercato del lavoro.
Incontro Qui sopra, i tanti relatori e ospiti presenti al partecipato convegno.

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