NAZIONE LA SPEZIA 29-07-2022

Sezione: LIGURIA
Profughi decidono di tornare in Ucraina: «Troppa nostalgia» - «Torniamo a casa nonostante la guerra»
Autore: Marcello Matteo

RICCO' DEL GOLFO
Profughi decidono di tornare in Ucraina «Troppa nostalgia»
A pagina 9
«Torniamo a casa nonostante la guerra»
Quattro donne erano state accolte a marzo grazie a un progetto di Lions e Comune ma la nostalgia per l'Ucraina ha preso il sopravvento
In molte parti dell'Ucraina proseguono i bombardamenti russi
LA DECISIONE
L'abitazione rimasta vuota potrà essere destinata ad usi socio-assistenziali
Erano arrivati ai primi di marzo, coi loro bagagli di fortuna e la speranza di trovare un po' di serenità lontano dal proprio Paese martoriato dalla guerra. La nostalgia ha però preso il sopravvento, e così dopo appena quattro mesi, con gli scontri ancora in corso, hanno deciso di fare ritorno in patria. Sono i quattro profughi di nazionalità ucraina che avevano trovato ospitalità a Riccò del Golfo, grazie al progetto realizzato dal Lions Club Colli Spezzini con il sostegno di alcuni residenti e del Comune guidato da Loris Figoli. Due donne, con le rispettive figlie, nei giorni scorsi hanno riconsegnato le chiavi dell'abitazione facendo ritorno nella propria città dalla quale erano partite a marzo, allora convinte ad allontanarsi dal Paese in guerra da alcuni connazionali residenti nella vallata del Vara. In questi mesi, le giovani sono state coinvolte in un progetto di integrazione che ha visto la più piccola accolta nelle scuole riccolesi grazie al sostegno di un mediatore culturale messo a disposizione dal Corn une, mentre la più grande aveva cominciato a frequentare una scuola superiore della Spezia. «Le due madri, con le rispettive figlie, avevano accettato di scendere in Italia in virtù di contatti italiani che temevano per la loro incolumità e desideravano sostenerle in questa condizione emergenziale - afferma il sindaco Loris Figoli - La comunità di Riccò, grazie ad alcune famiglie generose, ha provveduto al progetto grazie all'importante supporto del Lions Club Colli Spezzini e numerosi sponsor. La casa è stata offerta gratuitamente e le spese vive erano state garantite sempre da Lions, con il supporto comunale per la mediazione culturale e l'inserimento a scuola di entrambe le minori». Mesi in cui l'integrazione è stata ampia, come spiega il primo cittadino. «Dalla frequentazione della nostra parrocchia al viaggio con la Caritas diocesana per
incontrare il Papa durante la recente Pasqua. Loro però non erano e non sono migranti, ma donne radicate nel loro territorio che non desideravano abbandonarlo, e hanno preferito farvi ritorno, consapevoli che non fosse scoppiata una pace. Hanno lasciato la loro casa che, stante il supporto avuto dalla cittadinanza e dal progetto sociale, la proprietaria ha deciso di destinare ancora ad eventuali usi socio assistenziali di persone del territorio, mentre le raccolte di materiali e biancheria sono state dirottate a enti di beneficenza, perché i due nuclei familiari sono arrivati con nulla e sono rientrati con pochissimo». Un fenomeno, quello del ritorno in patria degli ucraini, sempre più diffuso in Italia. Riccò non ha fatto eccezione.
Matteo Marcello

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