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Ancisi (LpRa) sulla toponomastica dantesca: “dopo cinque anni l’Amministrazione comunale non ha portato avanti nulla”
di Redazione - 17 Agosto 2022 - 8:37
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Nel settembre 2017, Alfredo Cottignoli, docente dell’Università di Bologna, Franco Gabici della società Dante Alighieri ed Ivan Simonini editore, a nome del Parco Letterario Terre di Dante, col sostegno della Casa Matha, dell’associazione Il tremolar della marina, di 50?ù Confcommercio e del Circolo Ravennate e dei Forestieri di Ravenna, indirizzarono al sindaco Michele de Pascale un appello perché si desse vita a Ravenna ad una nuova toponomastica dantesca in vista del settimo centenario dantesco 2021.
Il progetto formulava una serie di proposte: correzione di errori ed imprecisioni nella targa di via Guido da Polenta che fiancheggia la tomba di Dante; una targa toponomastica per Pino della Tosa, che salvò dal rogo le ossa di Dante, ed una per Anastasio Matteucci, che le riconobbe nella cassetta ritrovata casualmente da un muratore, così evitando che finisse tra i rifiuti; intitolazioni toponomastiche anche per Giovanni del Virgilio, Bernardo Canaccio e Menghino Mezzani, autori degli epitaffi più importanti in onore del poeta, nonché per Dino Perini, Fiduccio de Milotti e Piero Giardini, giovani assistenti di Dante nello studio creatosi a Ravenna intorno all’esule; restauro della targa illeggibile dedicata ad Antonia Alighieri (suor Beatrice) sulla facciata esterna dell’ex monastero di Santo Stefano degli Ulivi, oggi magazzino della Polizia locale in piazza Mameli; realizzo di una nuova targa, al posto di quella coperta, in via Zanzanigola, laddove esisteva la chiesa di Santa Maria in Zanzanigola, data in beneficio a Pietro Alighieri, primogenito di Dante; un percorso delle Case di Dante a Ravenna, revisionandone ed arricchendone le targhette; una segnaletica bilingue ad alta definizione per la Zona Dantesca e per gli ingressi in città (per esempio, Ravenna, Città del Mosaico e di Dante); valorizzazione del sentiero Le querce di Dante, che va dal Parco 1° Maggio di Classe alla torretta di osservazione sull’Ortazzo-Ortazzino. Ulteriore proposta era creare un vero e proprio Parco Dantesco della nostra città, eventualmente con sentieri interni scanditi da 100 formelle, una per ogni canto del poema.
Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna a cinque anni di distanza e mandato in soffitta il settimo centenario di Dante chiede che fine ha fatto quel progetto, che l’Amministrazione comunale a suo tempo aveva preso in carico.
“Il 1° giugno 2018 si svolse in proposito, richiesta da tutti i gruppi di opposizione, una seduta congiunta delle Commissioni consiliari Cultura ed Ambiente, relatore il sottoscritto, – scrive Ancisi in una nota – avente come oggetto: Proposta di una nuova denominazione dantesca in vista del 7° centenario della morte del Poeta. Intervenendo nel dibattito, l’Assessora alla Cultura Signorino affermò: [?] Ci è stato proposto un programma organico di ridefinizione della toponomastica dantesca. Nel maggio scorso, si è svolto un incontro con il Sindaco de Pascale, da cui sono emersi apprezzamento e condivisione della proposta formulata dalle cinque associazioni e interesse per il percorso progettuale in stretto dialogo con i proponenti. Per l’ipotesi di un Parco dedicato, va evitata la Rocca Brancaleone, da valutare i Giardini pubblici. L’assessore ai Parchi e alla Toponomastica Baroncini aggiunse che diversi uffici tecnici e vari assessorati appaiono interessati e la tabella di marcia delineata è condivisibile da parte della Giunta comunale. Tutti i consiglieri intervenuti, di maggioranza e di opposizione, concordarono pienamente con loro. Il 14 dicembre 2018, l’Assessora Signorino annunciò che la Commissione toponomastica aveva accolto le quattro proposte relative alla revisione della targa di via Guido Da Polenta, al ripristino di quella in via Zanzanigola, all’intitolazione di un percorso per Jacopo Alighieri (un sentiero nella Zona Dantesca), al restauro dell’iscrizione a suor Beatrice Alighieri sulla facciata dell’ex monastero di Santo Stefano degli Ulivi.”
Poi non è avvenuto più nulla, lamenta Ancisi. “Decorso inutilmente il VII centenario dantesco, ad ormai cinque anni dalla presentazione originaria del progetto, l’Amministrazione comunale non ha però portato avanti nulla, se si esclude la posa della nuova iscrizione bilingue, con codice QR, nell’ex Santo Stefano degli Ulivi, ad opera e col finanziamento (5.000 euro) del Lions Club Ravenna Host. Neppure le altre proposte accolte dalla commissione toponomastica hanno avuto seguito. Soprattutto non è stato colto il valore di programma organico di ridefinizione della toponomastica dantesca, rappresentato soprattutto dall’idea di un Parco Dantesco, che il 1° giugno 2018 l’allora Assessora alla Cultura aveva esplicitamente apprezzato nella seduta delle Commissioni consiliari Cultura e Ambiente.”
Ora Ancisi chiede al Sindaco de Pascale se, “a quasi un anno dall’insediamento della sua seconda Giunta comunale, intende manifestare, sia pure tardivamente, un reale e concreto interesse per il percorso progettuale in questione, volto a riformare la toponomastica dantesca, instaurando uno stretto dialogo con i proponenti. Primo passo la costituzione di un Comitato scientifico, prospettato nella seduta stessa di cui sopra, che sappia dare forma, contenuto e seguito al progetto.”
 
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