GAZZETTA DI PARMA 19-09-2022

Sezione: EMILIA ROMAGNA
Il mistero è stato svelato: le ossa sono dei Pallavicino - Svelato il mistero delle ossa ritrovate: sono dei Pallavicino
Autore: Panni Paolo

La storia Presentati i risultati delle analisi
Il mistero è stato svelato:
le ossa sono dei Pallavicino
ono resti della famiglia Pallavicino quelli rinvenuti due anni fa in una cassetta di legno scoperta nella basilica minore di Santa Maria delle Grazie di Cortemaggiore. Il nuovo capitolo nella storia di una delle più importanti e antiche casate dell'Italia settentrionale, quella dei Pallavicino, è contenuto nei risultati delle ricerche e degli studi effettuati sulle presunte spoglie ritrovate. E il risultato è Si tratta quasi certamente dei resti della famiglia Pallavicino.
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Cortemaggiore Concluso lo studio eseguito da un pool di esperti
Svelato il mistero delle ossa ritrovate: sono dei Pallavicino
I resti compatibili con i membri della nobile famiglia
)) La storia di una delle più importanti e antiche casate dell'Italia settentrionale, quella dei Pallavicino, si è arricchita di nuovi e importanti particolari. Infatti, nel teatro «Eleonora Duse» di Cortemaggiore, sono stati recentemente presentati i risultati delle ricerche e degli studi effettuati sulle presunte spoglie dei marchesi Pallavicino rinvenute nel 2020 nella basilica minore di santa Maria delle Grazie di Cortemaggiore. Il risultato? Si tratta quasi certamente dei resti della famiglia Pallavicino.
11 legame con Busseto Un fatto che interessa anche direttamente anche il Parmense, non solo perché i Pallavicino erano tra i rami più fiorenti (insieme ai Malaspina e agli Estensi) dell'antichissima stirpe obertenga e perchè ebbero potere nell'area tra Parma, Piacenza e Cremona in cui costituirono uno Stato (detto appunto Stato Pallavicino
comprendente Busseto, Polesine, Zibello, Cortemaggiore, ecc.), ma anche perché tra i resti ritrovati ci sarebbero quelli di Gian Lodovico I Pallavicino che, il 4 settembre del 1479, lasciò la città di Busseto insieme alla famiglia e ad alcune persone a lui fedeli, per fare il suo ingresso a Cortemaggiore, borgo da lui scelto per impiantarvi la capitale del suo marchesato.
La storta della casata Già a partire dall'ottobre 1479, Cortemaggiore venne rifondata secondo i canoni umanistico-rinascimentali della «città ideale». Gian Lodovico I morì il 7 luglio del 1481, riuscendo a vedere solo l'inizio dei lavori di edificazione della nuova capitale. A proseguire l'edificazione di Cortemaggiore, conferendo anche l'assetto giuridico al nuovo Stato, fu il figlio Rolando II Pallavicino, il quale portò a termine anche la costruzione della chiesa della Santissima Annunziata e dell'annesso convento dei frati minori. Nella cappella gentilizia della chiesa il marchese Rolando II fece erigere due mausolei marmorei di notevole pregio artistico: il primo destinato ad accogliere le spoglie dei genitori Gian Lodovico I e Anastasia Torelli; il secondo quelle dei propri figli, morti in tenerissima età. Nel primo mausoleo vennero successivamente sepolti anche Rolando II (morto nel 1509) e la moglie Laura Caterina Landi (morta nel 1514). Nel 1812, a seguito della chiusura della chiesa francescana della SS. Annunziata per disposizione delle leggi napoleoniche, i mausolei furono trasferiti nella collegiata (ora basilica minore) di S. Maria delle Grazie. Nulla mai si seppe in merito alla collocazione delle spoglie dei Pallavicino.
11 ritrovamento Nel 2020, il parroco don Paolo Chiapparoli, insieme all'ingegner Riccardo Rampini, scoprì, casualmente, attraverso una breccia di un muro secondario, a ridosso del sepolcro principale, con la collaborazione dell'ingegner Riccardo Rampini, la presenza di una cassetta in legno, riportante i nomi di Gian Lodovico I, Anastasia Torelli, Rolando II e Laura

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Caterina Landi, e contenente resti umani.
Gil studi Nell'anno successivo, i resti sono stati sottoposti ad attente analisi antropologiche e paleo patologiche ed i risultati dallo studio, rivelatisi di notevole interesse storico, sono ora stati resi pubblici nel corso della conferenza che ha visto gli interventi di relatori di rilevanza internazionale: Dario Piombino-Mascali, antropologo forense e paleopatologo, ricercatore all'Università di Vilnius (Lituania); Alessandra Morrone, Bioarcheologa, ricercatrice junior in Bioarcheologia all'Università di Tartu (Estonia); Marco Pellegrini, storico, professore di Storia Rinascimentale e Storia Moderna all'Università di Bergamo, collaboratore di RaiStoria; Ivan Cenzi, esploratore del perturbante, del macabro, dello strano e del meraviglioso, creatore di Bizzarro Bazar. A coordinare gli interventi e ad organizzare la serata è stato l'ingegner Riccardo Rampini.
1 risultati Gli studi effettuati hanno fatto emergere risultati che renderebbero compatibili i resti ritrovati con quelli degli esponenti della famiglia Pallavicino indicati sulla cassetta in legno (all'altezza della
quale sono emersi anche i resti di un probabile stendardo). Sono emersi anche resti infantili, molto probabilmente appartenenti ai figli di Rolando II e Laura Caterina Landi, mancati in tenera età e 27 spilloni metallici, verosimilmente appartenenti ad abiti nobiliari femminili. Tra l'altro uno degli scheletri sarebbe di un uomo alto 1 metro e 87 cm (altezza inusuale per l'epoca), probabilmente Gian Lodovico. Inoltre i resti appartenenti a maschi presentano diverse malformazioni, forse a causa dell'uso di armature e conseguenza della partecipazione a battaglie. Al momento non sono stati effettuati studi genetici né sul Dna ma non è escluso che questo possa avvenire. Alla presentazione, tra gli altri, sono intervenuti la marchesa Maria Gabriella Pallavicino di Parma; il conte Renè Von Holstein Pallavicino del castello di Scipione; Emanuela Rossi, della Soprintendenza Abap per le province di Parma e Piacenza; il sindaco di Cortemaggiore Luigi Merli, col vicesindaco e segretario del Rotary Club Cortemaggiore Stefano Rancan; il presidente della sezione Val d'Arda di Italia Nostra Luigi Ragazzi e Paola Bertamoni, consigliere del Lions club Val d'Arda.
Paolo Panni
11 caso Comincia nel 2020, il parroco don Paolo Chiapparoli, insieme all'ingegner Riccardo Rampini, scoprì, casualmente, nella collegiata di Cortemaggiore una cassetta in legno contenente resti umani e i nomi della famiglia Pallavicino. Ora sono stati resi noti i risultati degli studi effettuati sui resti.
Mistero Sopra, l'interno della Basilica di Santa Maria delle Grazie e la cassetta di legno ritrovata contente i resti umani.

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