SECOLO XIX LA SPEZIA 12-10-2022

Sezione: LIGURIA
Prelievo del Dna a più di cento lunigianesi: «Sveleremo i segreti dei nostri antenati»
Autore: Grasso Peroni Alessandro

L'anfiteatro di Luni è uno dei simboli della Lunigiana
LA RICERCA DEL LIONS CLUB DI LUNI SULL'HOMO SAPIENS LOCALE
Prelievo del Dna a più di cento lunigianesi
«Sveleremo i segreti dei nostri antenati»
Viaggio alle origini del tempo grazie a uno studio che tocca molti centri del territorio, «Capiremo meglio la nostra storia»
_'ampolla del Preziosissimo Sangue, icona religiosa del territorio
Alessandro Grasso Peroni
SARZANA
Prove tecniche di identità e consapevolezza lunigianese, soprattutto dal punto di vista scientifico. Il Lions Club di Luni con il suo officer Emilio Camaiora, medico di lungo corso, ha dato il via a uno studio che al termine del percorso sarà in grado di stabilire il ceppo etnico e le caratteristiche del fisico dell'Homo sapiens lunigianensis. Questo grazie a oltre 100 persone, che in questi giorni si stanno
sottoponendo al prelievo del Dna. «Presenteremo l'iniziativa il 29 ottobre nel centro di incontri di Paolo Bosoni a Castelnuovo — spiega Camaiora —Abbiamo avviato una macchina complessa che sta raccogliendo il budget necessario, parliamo di circa 30 mila euro, per portare a termine il nostro studio. Nelle ultime settimane diversi colleghi medici, tra Luni, l'area carrarese in cui si identifica la zona della Lunigiana, la parte alta del territorio del pontremolese fino allo zerasco, naturalmente la val di Magra e parte dello spezzino, tutti territori configurabili nell'idea della Lunigiana, hanno identificato famiglie che da almeno due generazioni sono nate e vivono in questi luoghi — spiega — Ci sono anche nomi comunissimi da Sassalbo a Massa, passando da Santo Stefano, Sarzana, Vezzano e La Spezia come Malaspina, Baudone, Bernardini, Giannetti, tanto per fare degli esempi: su un campione di quelle più di 100 dunque è in

***

corso l'esame del Dna, e saremo in grado di determinare la storia di quelli e di quanti hanno vissuto storicamente in casa nostra». Uno studio accurato che risponde alla banale domanda presente nei ragionamenti di tutte le ere geologiche: il famoso chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo, dove e cosa saremo, che vivrà il primo momento importante nell'incontro del 29, intitolato Dna Lunigiana. Invitati tutti i sindaci del territorio, insieme ai vescovi della Spezia Luigi Ernesto Palletti e di Massa Carrara Mario Vaccari, che è discendente diretto della famiglia ideatrice di quella fabbrica di piastrelle, capace di crescere nel suo momento più magico, al punto da erigere intorno una vera e propria comunità, che ancora oggi si chiama Ponzano Ceramica. In cabina di regia oltre al Lions, in particolare il genetista dell'università di Cagliari Paolo Francalacci al quale saranno affidate le valutazioni, e un altro medico, Marco Grassi, ideatore di questo studio. In esame il Dna mitocondriale, i cromosomi autosomici ed il cromosomaY. «Conosceremo così le nostre origini ma anche le patologie a cui siamo maggiormente esposti— aggiunge Camaiora - quindi avremo un duplice vantaggio, culturale e sanitario per la nostra popolazione. Le caratteristiche del territorio interessato allo studio e gli avanzati metodi di indagine che sono utilizzati, promettono risultati eccellenti sotto i diversi profili di osservazione ed un proficuo ritorno sia in visibilità che in turismo culturale». La Lunigiana non esiste amministrativamente, ma trae origine da Luni colonia romana fondata nel 179 avanti Cristo, porto fondamentale peri traffici con Roma. Luni che ha vissuto nei fasti e nella crescita fino al 1204, quando ilVescovo Gualtiero decise di spostare il preziosissimo sangue di Cristo a Sarzana. —
IL PROGETTO
Questionario online alla ricerca delle origini
SARZANA
La ricerca delle origini, il rapporto tra la popolazione del territorio e quest'area chiamata Lunigiana, ha in programma già da dopodomani, venerdì 14 ottobre (ore 17) al Museo Etnografico di via Prione alla Spezia, un evento molto interessante. La Società Storica Spezzinainsieme all'università di Pisa presenta il progetto di Public History, ideato dalla studiosa Enrica Salvatori, docente di Storia medievale all'ateneo toscano. Titolo dell'evento I confini della Lunigiana, uno studio che ha come obiettivo e quello di analizzare quanto il concetto di Lunigiana sia radicato nelle persone che attualmente la abitano. Persone che sono originarie dello spazio tradizionalmente definito come lunigianese o che la frequentano assiduamente. «Fino a oggi oltre 500 persone hanno partecipato al questionario che abbiamo inserito on line e che invito tutti a compilare ancora — spiega Salvatori, coadiuvata dalla Monica Bacci, laureanda in informatica umanistica-corso di laurea magistrale e da Michele Finelli della Domus Mazziniana di Pisa— Si ha la possibilità di dare il proprio contributo svelando in che modo si percepisce la storia in questo territorio, riflettendo sulle ragioni che contribuiscono o meno allaformazione dell'identità delle persone in un territorio come la Lunigiana, regione dai confini politico-amministrativi non definiti. Possono partecipare anche appassionati e frequentatori di questo territorio, diventando prosumer, ossiadestinatari e al tempo stesso protagonisti di un ambizioso progetto di ricerca di storia pubblica digitale». Atteso il contributo dei giovani che possono avere un'importanza strategica per raggiungere le categorie degli anziani e grandi anziani a loro vicini, talvolta in difficoltà nell'uso degli strumenti informatici. Domande semplici alle quali sono messe a disposizione varie risposte. Il questionario si trova sul sito dell'Università di Pisa-Laboratorio di Cuktura Digitale (http://www.labcd.unipi.it/progetti/) cuccando sull'iconadell'anticacartografiadellaLunigiana. —
A.G.P.

***

#s#46 #t#1 #c#La Spezia#c#