GAZZETTA DI PARMA 06-11-2022

Sezione: EMILIA ROMAGNA
Acqua, bene fondamentale
Autore: Pinazzi Anna

Convegno Esperti a confronto a Green Life chiamati dai Lions
Acqua, bene fondamentale
«Una diga eviterebbe la siccità e le piene rovinose»
)) Panna Acqua, eventi climatici, territorio. Elementi fortemente legati fra loro, che influenzano lo «stare al mondo» dell'uomo. In particolare, per il nostro territorio, così vocato all'agroalimentare, gli eventi siccitosi degli ultimi anni rappresentano una delle sfide principali. Per ragionare sul tema, ieri i Lions dei distretti Ib2 Lombardia e 108 Tb Emilia Romagna hanno invitato un gruppo di esperti a confrontarsi — nel corso di un convegno all'auditorium Carlo Gabbi Crédit Agricole Green Life — sugli scenari futuri derivanti da una progressiva carenza di acqua e le possibili ripercussioni non solo sull'ambiente e sull'ecosistema, ma anche sulla qualità di vita delle persone e dei soggetti imprenditoriali ed economici. «Il "problema acqua" sta diventando sempre più importante - esordisce Sergio Bandieri dei Lions, organizzatore del convegno -. È quindi fondamentale capire come gestire le risorse idriche: accumulare l'acqua c'è è l'unica mossa sensata». Approfittare, insomma, dei periodi di abbondanza per riuscire a sostenere quelli di siccità e diminuire il rischio idrogeologico. La (tanto discussa) diga di Vetto farebbe proprio questo: «Eviterebbe che le piene rovinose arrivino nel basso-medio fondovalle — fa notare Massimiliano Fazzini, docente universitario, membro permanente di commissioni nazionali sul clima e divulgatore -. La diga è fondamentale anche per la salvaguardia dell'ambiente e degli ecosistemi presenti». Questioni ambientali, ma anche economiche e produttive: «Per un distretto agroalimentare come il territorio di Parma e Reggio l'acqua è una risorsa essenziale - sottolinea Stefano Orlandini, ordinario di Costruzioni idrauliche all'Università degli studi di Modena e Reggio -. Serve molta acqua per l'agricoltura, acqua che viene presa dal Po: questo porta problemi di quantità, quando i ghiacciai non ci forniscono ciò di cui si necessita e anche di qualità». «Il distretto idrografico del fiume Po rappresenta una delle aree più importanti e sviluppate in Europa. Durante la prolungata siccità dei mesi scorsi sono emersi problemi di disponibilità e qualità della risorsa idrica e la perdita di componenti degli ecosistemi acquatici e della biodiversità ad essi associata — prosegue Fernanda Moroni, dirigente del settore Pianificazione e gestione delle risorse idriche della Segreteria tecnica operativa dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po —. Il terzo Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po contiene le strategie di intervento per raggiungere, entro il 2027, l'obiettivo ambientale di "stato buono" per tutti i corpi idrici superficiali e sotterranei». Un quadro di problemi e responsabilità. Tracce di «una storia che si ripete — ricorda Giovanni Ballarini, professore Emerito Università di Parma — e che ci insegna, dai tempi del popolo dei Terramare in Pianura padana, che se le società che nascono in un periodo di acqua abbondante non sanno affrontare il problema della siccità, sono destinate a scomparire».
Anna Plnaal
Esperti I relatori del convegno organizzato dai Lions al Green Life di Crédit Agricole.

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