RESTO DEL CARLINO MODENA 13-11-2022

Sezione: EMILIA ROMAGNA
Intervista a Erio Bagni - Nasce un'altra 'Casa di Fausta' «Qui i bimbi malati e le loro famiglie» - «Casa di Fausta, la solidarietà raddoppia»
Autore: Beltrame Valentina

Bagni, presidente dell'Aseop
Nasce un'altra 'Casa di Fausta' «Qui i bimbi malati e le loro famiglie»
Beltrame a pagina 5
«Casa di Fausta, la solidarietà raddoppia»
II presidente di Aseop, Erio Bagni, illustra il progetto per ampliare l'ospitalità dei bambini malati in cura al Policlinico e delle loro famiglie
IL PIANO
Saranno ricavati altri 12 alloggi nell'ex villa di Mirella Freni a Baggiovara
RACCOLTA FONDI
L'ultima si è tenuta in Accademia con la collaborazione del Lions Castelnuovo
di Valentina Beltrame
Continua la raccolta fondi di Aseop (associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica) per la realizzazione della seconda Casa di Fausta, per ospitare i giovani pazienti oncologici lontani da casa e i loro familiari. Venerdì sera si è tenuta una cena benefica nella splendida cornice dell'Accademia Militare di Modena, in collaborazione con il Lions Club di Castelnuovo Rangone. All'evento - che ha permesso di raccogliere 5mila euro - erano presenti il generale Davide Scalabrin, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il sindaco di Castelnuovo Massimo Paradisi e il presidente di Aseop Modena, Erio Bagni, che illustra il progetto. Casa di Fausta fa il bis. Oltre agli alloggi vicino al Policlinico, progettate altri appartamenti. La richiesta è alta? «Sì, abbiamo deciso di allargarci perché Casa di Fausta, inaugurata il 22 marzo 2016 è praticamente sempre piena. In una città dove c'è un Policlinico con tante eccellenze, la richiesta di alloggi per i piccoli pazienti e i loro familiari è in crescita». Chi ospita Casa di Fausta? «Ospita gratuitamente i bambini malati e i loro genitori che hanno la necessità di frequentare il Policlinico per mesi, addirittura anche per oltre un anno. In
questi 6 anni abbiamo ospitato circa 500 bambini e relative famiglie, la maggior parte provenienti da fuori regione (il 60%). C'è chi viene a curarsi qui dalla Puglia, dalla Calabria, dalla Sicilia. Nei nostri appartamenti abbiamo ospitato anche 20 famiglie provenienti da altri Paesi, ora stiamo dando alloggio a due nuclei ucraini i cui figli sono in cura al Policlinico perché sono dovuti fuggire dagli ospedali bombardati». Come scegliete chi ospitare? «C'è un percorso che coinvolge i medici del Policlinico, loro conoscono le condizioni e il tipo di cure che devono sostenere i piccoli pazienti, la loro provenienza, le loro necessità. Ad esempio, abbiamo anche avviato un percorso per dare ospitalità alle partorienti che abitano in Appennino e che scelgono di far nascere i loro figli a Modena, essendo stato chiuso il punto nascite di Pavullo. Un alloggio è invece dedicato ai bambini 'farfalla', essendo Modena centro nazionale per la epidermolisi bollosa». La seconda casa di Fausta nascerà nella villa che fu di Mirella Freni a Baggiovara. Che progetti avete? «Abbiamo acquistato l'immobile nel 2021 grazie ad alcuni lasciti testamentari. La gente è affezionata al progetto Casa di Fausta e alcuni modenesi soli hanno deciso di lasciare i loro beni per questa finalità. Abbiamo rispettato il loro volere e ci siamo presi l'impegno di realizzare un'altra struttura per ospitare gratis le famiglie dei bambini. Anche qui, in via Corletto sud, realizzeremo 12 alloggi per giovani adulti, prediligendo la fascia 14-20 anni. Trasformeremo dunque quella che era la casa del custode per dare un alloggio ai giovani pazienti e ai loro accompagnatori, prevedendo anche la messa a disposizione di un pulmino per raggiungere il Policlinico. Lo step successivo prevede la realizzazione, nella villa vera e propria e nel parco, di uno spazio in cui ospitare convegni, eventi, anche matrimoni: l'obiettivo è autofinanziarci. Se tutto andrà bene, in futuro, potremo ricavare altri alloggi in quella che ora è una stalla». Di quanti soldi avete bisogno? «In tutto un milione mezzo... Contiamo di reperire 100mila euro entro dicembre tramite donazioni - anche se oggi le imprese sono in difficoltà - il 5 per mille, le iniziative di beneficenza dei nostri trecento volontari tra Modena e Reggio e, appunto, i lasciti testamentari. So che ce la faremo».

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