VOCE DI CARPI 23-12-2022

Sezione: EMILIA ROMAGNA
La governatrice del villaggio Fanti
Autore: Paltrinieri Elisa

La governatrice del villaggio Fanti
Una rete di relazioni e di collaborazioni con il Patto per la scuola
Alda Barbi, dirigente del Liceo scientifico: le ragioni che hanno dettato la scelta di designarla "carpigiana dell'anno"
DI ELM PtiUuMIFltl
Non è carpigiana, la carpigiana dell'anno, d'accordo. Ma poche persone hanno saputo portare il proprio contributo alla città come ha fatto lei, trasferendo la sua idea di scuola alla comunità, basti pensare a Carpi Campus o a CarpinScienza, di cui parleremo più avanti e che ne rappresentano gli esempi più rilevanti. Per questo la redazione ha deciso di nominarla "carpigiana dell'anno", nonostante geograficamente non lo sia affatto. Alda Barbi, 60 anni, dirigente scolastico del liceo Fanti, è originaria di Poggio Rusco, dove ha sempre vissuto e dove vive tuttora, un paese a cui è molto legata: «Siamo 6 mila, ma io dico che nel mondo siamo 6 milioni, perché facciamo cose importanti» ironizza. Barbi ha cominciato come insegnante di inglese a Mirandola (prima all'istituto professionale e poi al liceo linguistico) per poi diventare nel 2012 dirigente dell'IC D'Este di Massa Lombarda e dove ha dato vita ai primi macroprogetti, come e-Mobility tramite il quale ha mandato dieci docenti all'estero a esplorare vari sistemi scolastici europei fino alla Finlandia. Dal suo arrivo a Carpi sette anni fa, in una scuola grande e con un turbinio di persone (allora 1.350, oggi 2 mila), si è sentita accolta e presa in considerazione per le sue
II progetto CarpinScienza come opportunità per tutta la città
Tutti i primati riconosciuti ai vari indirizzi dallindagi ne Eduscopio
idee e per quello che come scuola poteva portare; ha intrecciato una rete di relazioni significative, iniziando a estendere le collaborazioni, aderendo subito al Patto per la scuola (fino a quel momento di pertinenza solo del primo ciclo), nella convinzione che stare tutti insieme fosse un valore, perché avrebbe permesso di condividere le idee, di portare avanti il territorio e di lavorare come scuole senza aspettare che le idee arrivassero da fuori. Alla nostra "carpigiana" d'adozione però abitare in un altro Comune è servito - ammette - per essere imparziale e per mantenere un punto di vista diverso sulle cose, tanto che alcune idee le sono venute in mente proprio mentre percorreva il tragitto casa-lavoro. In una delle tante mattine in cui si dirigeva verso il liceo, si è resa conto che non esisteva indicazione che segnalasse il luogo in cui si trova né il suo istituto scolastico né tantomeno gli altri quattro istituti superiori, tutti dislocati nelle vicinanze. Da qui l'intuizione di creare un campus scolastico, secondo una concezione analoga a quelle che si incontrano negli Stati Uniti e che a lei era capitato di vedere in California al Pitzer College in uno dei tanti viaggi all'estero. L'intuizione non è rimasta lettera morta, ma un'idea da condividere con altri soggetti, fra cui il Politecnico di MilanoPolo territoriale di Mantova, il Carpi Urban Center, il Comune di Carpi, i ragazzi di Carpi 2030, gli studenti del Liceo e delle altre scuole del secondo ciclo. Ne è nato nel 2020 un progetto di
urbanistica partecipata, Carpi Campus appunto, che verrà realizzato nel corso del 2023 e che permetterà di ridisegnare una porzione di città (quella che ospita i cinque istituti scolastici superiori e 5 mila studenti), attrezzandola con elementi architettonic nuovi, infopoint, toolboxes e molto altro ancora. «Volevamo rendere lo spazio delle scuole un luogo dell'anima e della promozione del bello - ha spiegato 1'11 ottobre scorso a Mantova al convegno di presentazione del progetto davanti a una platea di giovani studenti di architettura - : renderlo leggibile, più funzionale e flessibile nella convinzione che lo spazio delle scuole non sia soltanto di insegnamento e apprendimento, bensì un luogo del possibile e di incontro, in cui pensare il futuro e renderlo visibile. Un ambiente bello, accogliente e colorato favorisce un'istruzione di qualità e contribuisce a migliorare la città nel suo insieme in una logica di ecologia di sistema». Il campus scolastico insomma non come qualcosa di ripiegato su se stesso, ma come cuore pulsante della città. Un po' com'è accaduto anche con la genesi di CarpinScienza, un festival che non è rimasto solo come un momento riservato agli studenti, bensì come opportunità di approfondimento

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per tutta la città. Una kermesse nata nel 2016 da un'intuizione questa volta della docente Nadia Garuti e che Barbi ha raccolto e di cui si è fatta carico, proponendo di allagarla agli altri istituti superiori: Vallauri, Meucci, Iti, Cfp Nazareno. Eambizioso progetto cominciato un po' in sordina, nel corso di sette anni si è via via ingrandito fino a ritagliarsi un posto importante sia fra i festival cittadini che fra quelli nazionali, con la particolarità di essere organizzato dalle scuole ed essere anche interamente gratuito. L'edizione di quest'anno ha visto un fitto calendario di appuntamenti snodatisi tra il 19 e il 29 settembre che hanno richiamato nomi prestigiosi, come Ilaria Capua o Massimo Polidoro. E che nel tempo ha ospitato personalità di calibro internazionale, come l'astronauta Paolo Nespoli e lo scienziato Stefano Mancuso, ottenendo il sostegno da parte di Comune, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Rotary e Lions Club, Inaif e Airc, oltrea da aziende private. Appuntamenti rivolti sia agli studenti che alla cittadinanza e il cui successo è stato testimoniato dal fatto di aver riempito più volte il Teatro Comunale. Un'edizione quella di quest'anno particolarmente significativa, perché il tema trainante è stato "Visioni". «Con questa edizione volevamo tenere lo sguardo rivolto al futuro - aveva puntualizzato Alda Barbi durante la conferenza stampa di presentazione e in veste di rappresentante della scuola
capofila della manifestazione -, cercandone l'aspetto positivo e non nebulos quello percorribile e migliore». Ancora una volta la dimostrazione di una scuola che vive nella relazione con la città, che porta il suo contributo ben oltre i cancelli che la delimitano e che però non dimentica la formazione scolastica, come rimarca Alda Barbi quando le si chiede quale sia il valore aggiunto del festival, domanda a cui lei risponde: «I laboratori fatti dai ragazzi per i ragazzi, perché al centro di tutto ci sono loro». Sarà per questo motivo che anche in fatto di formazione la scuola vanta diversi primati, come attesta l'indagine annuale di Eduscopio della Fondazione Agnelli che anche nel 2022 ha riservato all'istituto carpigiano una posizione di eccellenza per la categoria dei licei scientifici dislocati in un raggio di trenta chilometri da Carpi, secondo, per l'indirizzo scientifico, soltanto allo Spallanzani di Reggio Emilia. La classifica viene redatta in base ai risultati ottenuti dai diplomati della scuola nell'approdo all'università e dalla media dei voti ottenuti E il liceo Fanti già da tre anni si posiziona al primo o al massimo al secondo posto dappertutto. Che comunque non è un motivo sufficiente per dormire sugli allori: «I dati di Eduscopio sono per noi uno strumento per valutare e tenere monitorata la nostra scuola, per riflettere su cos'ha funzionato e cosa meno - ha commentato quando ha saputo dei risultati
di quest'anno -. Stiamo già valutando cosa fare. Sfruttiamo ogni occasione per riflettere su quali competenze intendiamo dare ai nostri studenti" E di progetti ce ne sono tanti che puntano: sulle attività extracurricolari ("... che servono a tirare fuori dai ragazzi la creatività e a mettersi in gioco") che hanno valso, anche qui tanto per citare solo qualche esempio, due leoni d'argento per la creatività alla Biennale di Venezia: su progetti innovativi sulle nuove tecnologie per aiutare gli studenti a capire cosa vogliono fare nella vita e a confrontarsi con la contemporaneità (da a e-Twinning, dai vari Hackathon ai Model, dal Debate e Public Speaking al Mep); sui viaggi come occasione per confrontarsi con altre realtà e da cui prendere spunto, vedi i numerosi gemellaggi in tutta Europa e negli Stati Uniti, le borse di studio per studiare all'estero, scambi con gli studenti di altri Paesi. In conclusione, il ruolo di un dirigente scolastico determinante, può lasciare un'impronta, specialmente quando si hanno da gestire sei indirizzi che devono ragionare come una scuola sola e 180 docenti (portatori di 180 pensieri) che devono formare un team affiatato. Per farlo occorre una leadership il più possibile condivisa e condivisiva così come una visione cristallina, riassunta bene da un proverbio keniota che Alda Barbi ama citare e che recita: "Per educare un bambino serve un intero villaggio" a indicare quanto sia importante il senso di comunità nel percorso di crescita. È il proprio il caso di dirlo per il Fanti o, come ama chiamarlo lei, villaggio Fanti.

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La dirigente del Fanti conio scienziato Stefano Mancuso per il festival
delle scienze:
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Gli studenti in alcune delle attività proposte dalla scuola (gita in bici sul Mincio; al Parco Santa Croce per un progetto di foto e arte; ad Antibes durante la settimana linguistica)
Alda Barbi sul palco in apertura dell'edizione 2022 di CarpinScienza
Sopra, Alda Barbi, al centro, al convegno di presentazione di Carpi Campus

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