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Smartphone? "Un’arma in classe"
Soroptimist e Lions in prima linea per combattere il cyberbullismo a scuola. Serata di approfondimento con la Polizia
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25.02.2023 - 17:23
ROVIGO - Una preziosa serata dedicata ai progetti contro il bullismo e il cyberbullismo è stata organizzata grazie ad un interclub che ha visto coinvolti il Sorptimist e il Lions club di Rovigo. Nel corso della conviviale si è infatti parlato dei tanti progetti che vedono impegnate sia le socie Soroptimist che i Lions proprio sul tema della prevenzione di un fenomeno che si sta facendo sempre più preoccupante.
Ospiti della serata, il vicequestore vicario Maria Olivieri e i commissari Fabio Montedoro e Fiammetta Serafini impegnati nel progetto che vede la Polizia entrare nelle scuole “per sensibilizzare gli alunni a rispettare le regole. E non solo perché se non lo fanno ci sono conseguenze. E’ un tema di crescita e di educazione. Prendiamo l’uso corretto del telefono: è fondamentale insegnarlo ai ragazzi proprio per limitare i rischi”.
E non solo. “Il progetto - come ha spiegato la presidente Soroptimist, Paola Menon - si rivolge infatti anche ai genitori. Nei prossimi mesi, inoltre, gli incontri si allargheranno anche nelle scuole superiori del Polesine per sensibilizzare gli studenti anche sul tema della violenza sulle donne. L’obiettivo è quello di coinvolgere gli studenti in una riflessione che si propone di educare i ragazzi a non compiere atti di violenza nei confronti delle ragazze”.
“Il nostro primo obiettivo - hanno spiegato i rappresentanti della questura - è dare a questi ragazzi la consapevolezza sui mezzi che hanno a disposizione. C’è ad esempio chi dà il proprio numero di telefono a chiunque, senza preoccuparsi minimamente dell’uso che ne potrebbe fare”.
Insomma: “Proviamo a responsabilizzare ragazzi e genitori sui rischi a cui vanno incontro partendo dalla conoscenza dello strumento che hanno in mano, che oggi è come un’arma di cui non conosco il potere”. Poi c’è il tema del bullismo più propriamente inteso, dove “i ragazzi spesso non si rendono conto che loro stessi a volte sono delle vittime. L’azione va diretta dove è evidente che il fenomeno ci sia già”.
Come è accaduto ad esempio al Viola Marchesini di Rovigo con l’oramai eccessivamente citato caso degli spari con i pallini di gomma verso la prof. Un episodio - come ha confermato anche la preside, Isabella Sgarbi, già presidente dei Lions Rovigo - “il ragazzo che ha usato la pistola era bullizzato dai compagni che lo hanno spinto a farlo per farlo entrare nel gruppo. A scuola, purtroppo, si vede il poco senso delle istituzioni. Per questo bisogna iniziare a parlare agli adulti”.
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