LIBERTA'
10-07-2023
Sezione: EMILIA ROMAGNA
Intervista a Giuseppe Ticchi - Vi spiego perché l'energia pulita che arriva dal sole è già a portata di tutti»
Autore: Paderni Valentina
L'INTERVISTA GIUSEPPE TICCHI / INGEGNERE E IMPRENDITORE
Vi spiego perché l'energia pulita che arriva dal sole è già a portata di tutti»
COMUNITÀ SOLARI ED ENERGETICHE, DOPO LE FAMIGLIE DI CADEO ALTRE STANNO PER ALLEARSI PER CONDIVIDERE LA PRODUZIONE
Pannelli fotovoltaici e riferito, a Carpaneto, Gropparel- prossima generazione di panunione tra chi produce lo, Castellarquato. A prendere nelli fotovoltaici, si raggiungerà
contatti con le amministrazioni addirittura 11 40 per cento». e chi solo Consuma locali, sul tema, è l'ingegnere e
imprenditore piacentino Giusep- E cioè? Qualivantaggi offre l'ener«Incentivi dall'Europa pe Ticchi, che mette a disposizio- gia solare? sistema che porta ne, a titolo volontario, la sua espe- «Le centrali termoelettriche brurienza, le sue conoscenze, la sua ciano metano per scaldare acqua autonomia e risparmi» convinzione che non ci sia più e creare vapore. Il vapore spinge
tempo per rimandare: «La tran- la turbina che mette in movimensizione energetica deve iniziare to un alternatore che genera cor<< da subito e ognuno di noi deve fa- rente elettrica. Se bruciamo 100
re la propria parte perché si rea- chilowatt di metano, la turbina attraverso l'alternatore riesce a produrmi al massimo 28 chilowatt di Con le comunità Lei sostiene che puntare all'auto- energia elettrica; 72 chilowatt si
sviluppo ma anche nomia energetica, attraverso un disperdono in calore, che dobbiacoesione sociale modello di condivisione di ener- mo raffreddare, e inquinamento.
gia pulita tra chi la produce e chi Dobbiamo renderci conto di di cui c'e bisogno» la consuma, non è solo possibile quanto si perde. Dei 2,8 chilowatt Valentina Paderni ma è doveroso. Per quale motivo, prodotti, attraverso iltrasporto in
ingegner Ticchi? elettrodotti, si perde un altro 15 • I l ministero dell'Ambiente e «Il sole ci offre energia gratuita. per cento circa di energia elettridella Sicurezza energetica (Ma- Perché non usarla? Il sole pro- ca. A conti fatti, quindi, brucianse) ha avviato l'iter con l'Unione duce a livello mondiale 50 mi- do 100 chilowatt di metano riEuropea sulla proposta di decre- leoni di gigawatt mentre, media- usciamo forse ad ottenere tra i 22 to che stimola, anche attraverso mente, una centrale termoelet- e i 23 chilowatt di energia. Contitariffe più incentivanti, la diffu- trica produce un gigawatt. E' da nuare a favorire questo sistema sione delle comunità energetiche qui che dobbiamo iniziare. E' da in perdita è demenziale con le rinnovabili. Per i Comuni al di questo semplice concetto che si tecnologie che abbiamo oggi a disotto dei 5mila abitanti, sarebbe- sviluppa il fenomeno del foto- sposizione». ro messia disposizione 2,2 miniar- voltaico. Pannelli al silicio sono di di euro del Piano nazionale di in grado di trasformare energia Su cosa bisogna puntare, invece? ripresa e resilienza (Pnrr) per per- solare, i fotoni, in elettroni che «L'Europa ci dice: utilizziamo le mettere l'erogazione di contribu- danno origine alla corrente elet- fonti rinnovabili (fotovoltaico, ti a fondo perduto fino al 40 per trica. E' una tecnologia per nien- idroelettrico, geotermico, biogas) cento dell'investimento. te sofisticata, anzi piuttosto sem- e la corrente che si produce, senCadeo, quale portabandiera nel plice e banale, se vogliamo, si- za bruciare gas metano, non traPiacentino, può già contare su mile alla fotosintesi che elabo- sportiamola più. Creiamo un siun'avviata comunità solare loca- rano le piante, sebbene con un stema tale per cui là dove si crea, le, tra privati cittadini. Ne abbia- rendimento molto maggiore. dove si produce energia, ci sia anmo dato notizia pochi giorni fa. Oggi le celle al silicio dei pannel- che un suo consumo: non si inIn un futuro molto prossimo, li fotovoltaici sono in grado di quina e non si perde niente. Quesempre a Cadeo, potrebbe sorge- trasformare la luce del sole in ste sono le comunità energetire, con la complicità del Comu- energia elettrica fino ad una per- che». ne, anche una comunità energe- centuale che arriva al 22 per centica. to. Con la erovskite, il minera-Come f Possibili comunità energetiche ptà energetiche?
queste comunisonoinviadidefinizione,come lechesaràprobabilmenteutiliz- tà energetiche?
zato per la realizzazione della
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«Un prosumer, ossia un cittadino che ha un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione e quindi produce e consuma la sua energia, mette a disposizione l'eccedenza ai consumer, ossia chi non possiede un impianto ma può utilizzare, attraverso una rete digitale, l'energia solare prodotta dal prosumet Ciascuno mantiene in essere i contratti con i propri fornitori di energia elettrica. Si crea un'associazione che darà origine ad una comunità energetica rinnovabile (Cer), nel cui statuto si definisce la ripartizione degli incentivi che si riceveranno. Normalmente l'energia che il prosumer produce in più, la vende al Gestore dei servizi energetici (Gse) ricevendo un rimborso. Quando l'energia in più prodotta dal prosumer che costituisce una Cer viene consumata da un consumer della stessa Cer, riceve una quota ulteriore, pari a circa 0,11 euro a chilowatt condivisa Questo per incentivare lo scambio e la condivisione energetica tra associati. Diventa un'operazione etica. L'etica è la messa in pratica della morale: faccio una buona azione, faccio rispanniare, aiuto chi non ha le risorse da investire, in cambio vengo premiato. La scelta della comunità energetica è un'operazione "win-win": nessuno perde, nessuno guadagna, tutti vincona Sarebbe davvero stupido non costituirle».
Sembrerebbe tutto molto facile. E' davvero così ? «Certo. La sola accortezza che si deve adottare è quella di utilizzare energia solare mentre la si sta vendendo. Bisogna imparare a consumare. In altre parole, l'energia solareviene prodotta dall'impianto fotovoltaico normalmente nelle ore diurne, quando appunto c'è il sole. Il consumatore che fa parte della Cer deve imparare a consumare più energia durante il giorno. Più consuma energia prodotta dall'impianto fotovoltaico, più risparmia».
Quanto risparmia? «Nello statuto che viene definito al momento della costituzione della Cer, si stabilisce anche la ripartizione di quei 0,11 euro a chilowatt che il Gse mette a disposizione ad ogni chilowatt di energia condiviso. Come già detto, produttore e consumatore mantengono in essere i propri contratti con i fornitori privati di energia.
Periodicamente però, si ottiene un rimborso per aver adottato una buona pratica. Non si vedrà una bolletta elettrica inferiore ma si riceveranno quote a compensazione».
Ci sono limiti? «Possono entrare a far parte di una Cer, i produttori i cui impianti fotovoltaici sono stati realizzati dopo marzo 2020 e la cui potenza massima complessiva non è superiore a 200 chilowatt. Non possono far parte della Cer le grandi imprese e le società fornitrici di energia. Inoltre, produttori e utilizzatori devono essere alimentati dalla stessa cabina elettrica secondaria, ossia trovarsi fisicamente piuttosto vicini. Limiti che non esistono nelle comunità solari. Limiti che potrebbero però essere superati con l'entrata in vigore della proposta di decreto che amplierebbe la potenza massima degli impianti ammissibili a 1 megawatt ed estenderebbe la costituzione delle Cer a coloro facenti parte dell'area sottesa alla medesima cabina primaria (fmo a 3 o 4 piccoli comuni limitrofi)».
Comunità solari e comunità energetiche possono coesistere? «Assolutamente sì. L'una non esclude l'altra. Anzi. A Cadeo, ad esempio, una comunità solare è già attiva II Comune di Cadeo, intanto, ha fatto domanda per ricevere i contributi regionali così da avviare una comunità energetica. Siamo entrati in graduatoria e dovremmo ottenere un importo importante, di cui una parte a fondo perduto».
Perché non si sono già diffuse queste buone prassi? «Per ignoranza, per non conoscenza. E soprattutto per diffidenza. Se qualcuno ci dà un rimborso, non ci fidiamo e iniziano a chiederci "Chissà cosa c'è sotto?'. Ci sono paure alimentate dall'ignoranza Per questo, a titolo volontario e gratuito, quale membro del distretto Lions della Valdarda, offro la mia consulenza per divulgare informazioni corrette».
Deduco che lei abbia un impianto fotovoltaico. «Il fotovoltaico è un ottimo i i vestimento finanziario possibile. Realizzare un impianto sul tetto della propria abitazione può costare circa 20mila euro, con detrazione fiscale del 50 per cento, da cui puoi ottenere un risparmio dai 1.000 ai 1.300 euro l'anno, più un rimborso di circa 300 euro all'anno dal Gse per l'energia venduta. Se depositi 20mila euro in banca, oggi, quanto ti rendono? Dopo un anno probabilmente hai 18mila euro in potere acquista Io abito a Carpaneto. Ho un impianto fotovoltaico da 100 chilowatt. Sono anni che investo in energia pulita. E sono pronto a mettere a disposizione la mia energia per avviare una comunità solare a Carpaneta Per me accumulare denaro è stupida ll denaro è un mezzo, uno strumento che acquisisce valore solo quando crea lavoro. Studio fisica e medicina quantistica. Faccio parte di Moneta Positiva, un'associazione di promozione sociale. Da sette anni ho l'auto elettrica che ricarico ogni volta che rientro a casa, con il mio impianto fotovoltaico. Non pago il bolla Non pago la benzina. Non ho spese di manutenzione. Un auto elettrica dura in media 5-6 milioni di chilometri. Per quale motivo dovrei utilizzare un veicolo a motore a scoppio, per cui devo andare ad acquistare il petrolio in Arabia, trasportarlo inquinando e trasformarlo inquinando per far funzionare un motore i cui componenti per realizzarli ho dovuto acquistare le materie prime all'estero, quando posso avere un prodotto che non inquina e che non consuma dato che si ricarica con il sole che è gratis? Con l'auto elettrica risparmio circa 4mila euro l'anno
Puntare all'energia solare sembra non essere solo investimento di sviluppo economico sostenibile ma anche di coesione sociale... «Esatto. Insegnare a produrre e consumare la propria energia è propulsore per creare una vera comunità di. appartenenza. Attraverso la comunità energetica si sviluppa una solida, efficiente condivisione, di cui abbiamo bisogna Anche le parrocchie potrebbero impegnarsi in questa d irezione per consolidare la comunità religiosa di riferimento. Siamo tendenzialmente troppo individualisti, troppo competitivi. In una comunità energetica non c'è profitto, c'è redistribuzione: ciò che produci in più, va a beneficio di tutti. Più consumi mentre si produce, maggiore è il premio che si riceve. E' un circolo virtuoso».
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Giuseppe Ticchi
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