CITTADELLASPEZIA.COM 17-07-2023

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Inaugurato il Centro per l'autismo di Castelnuovo: "Una giornata importante per tutta la vallata" - Citta della Spezia

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E’ stato un taglio del nastro atteso fin troppo a lungo a causa della pandemia quello del Centro Ambulatoriale e Riabilitativo per l’Autismo di Castelnuovo Magra, aperto da oggi in via della Pace per offrire un punto di riferimento a circa 130 bambini e alle loro famiglie. L’ex consultorio ospita infatti un gruppo di operatori specializzati nei Disturbi dello Spettro dell’Autismo: due medici specialisti in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, una psicologa specialista con Master universitario al metodo ABA, due logopediste, due neuropsicomotriciste, due educatori professionali. Che in questa prima fase, fino all’inizio della scuola, seguiranno i bambini la mattina nella fascia 0-6 anni per poi ampliare l’offerta anche nella fascia pomeridiana. Una struttura – riqualificata e resa idonea grazie a circa 400mila euro messi a disposizione dalla Regione Liguria – che nell’ottica di un progetto di integrazione fra pubblico e privato nel trattamento dei minori affetti da Disturbo dello Spettro, ospiterà anche gli operatori della Cooperativa “I ragazzi della Luna” (Angsa) per poi estendere la propria rete, appena possibile, anche ad altre realtà che operano sul territorio.
“Questa è una giornata importante – ha detto il sindaco Daniele Montebello – perché non soltanto apriamo una struttura specialistica ma anche perché lo facciamo un luogo che risponde alla esigenze delle tante famiglie della vallata che prima erano costrette a spostarsi a Spezia o nella vicina Toscana ma anche perché questo spazio, che è rimasto chiuso per 25 anni, riapre le sue porte a due passi dalla biblioteca civica, dal vicino centro sociale e anche dalla Cava Filippi dove in un futuro non troppo lontano sarebbe bello creare qualcosa che possa dare un seguito al percorso che inizia qui. Siamo convinti che questo sia un punto di partenza e d’incontro per estendere le sue attività con altre realtà territoriali. Ringrazio Asl5 per la scelta strategica importante e in particolare la dottoressa Massei e Loris Pedroni per il loro supporto”. “Si concretizza finalmente un’importante realtà fortemente voluta dall’amministrazione comunale – afferma l’assessore alle politiche sociali Arianna Bonvini – per rispondere alle esigenze e istanze che negli anni sono pervenute dai cittadini, dalle famiglie e dalle associazioni. Questo Centro sarà un punto di riferimento per la nostra vallata rispetto alle prestazioni sanitarie e anche per lo sviluppo di tutta una serie di progettualità e attività affinché un bimbo, un giovane o un adulto possa sviluppare, accrescere e mantenere le sue abilità”.
“Famiglie, bambini e ragazzini mettono grande determinazione nella loro quotidianità – ha proseguito l’assessore regionale alle politiche socio sanitarie Giacomo Giampedrone – compiono uno sforzo eccezionale e questa è una giornata che dobbiamo segnarci per la sua importanza. Questo Centro rappresenta il livello di integrazione tra sanità e sociale a cui ambire. La forte specializzazione degli operatori sanitari, sociosanitari e socioeducativi, consente di costruire progetti individualizzati che tengano conto delle esigenze dei bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico a 360 gradi. Regione Liguria ha avviato, proprio in questi giorni, il tavolo di coprogettazione tra i soggetti del Terzo Settore che hanno partecipato al bando per la realizzazione di interventi ed iniziative socio-educative, supporto all’autonomia abitativa e promozione del benessere e della qualità della vita. Le risorse assegnate al territorio di Asl5 ammontano a oltre 300 mila euro”.
Di “un giorno molto importante per Castelnuovo e per tutto il territorio” ha parlato anche il direttore generale di ASL5 Paolo Cavagnaro. “L’apertura di questo centro per l’autismo – ha aggiunto – è la realizzazione di un sogno perché arrivare fino qui non è stato affatto semplice. Nel 2021 ho trovato le cose già avviate ma solo la grande determinazione di tutti gli attori coinvolti ha permesso di renderlo subito operativo. Per questo oltre alla dottoressa Massei, due pensionati che hanno dedicato molto del loro tempo a questo lavoro come Loris Pedroni e l’ingegner Macchi, ci tengo a ringraziare anche la Prefettura, i Vigili del Fuoco per la grande disponibilità e attenzione dimostrataci e tutti quelli che fin dall’inizio hanno creduto nel progetto e hanno voluto sostenerci. In particolare la Francesca Gianfranchi, mamma di Giulio, che ha donato una cifra in danaro per l’acquisto di libri didattici, i Lions Club Vara Sud, l’Associazione “In cerca di un bebè” e la dottoressa Rosita Piscopo che hanno regalato strumenti musicali a percussione”.Parole molto sentite anche quelle del primario di neuropsichiatria infantile Franco Giovannoni: “Ho lavorato per tredici Asl – ha sottolineato – ma nessuna ha fatto per i bambini ciò che è stata in grado di realizzare quella attuale. A noi va l’onere e l’onore di cercare di coniugare la realizzazione di questo sogno con i bisogni di circa 130 bambini che seguiremo. Per consentirgli un’adeguata riabilitazione, un lavoro di gruppo e l’implementazione delle proprie competenze perché il nostro obiettivo è quello di accompagnarli fino alla maggiore età consentendogli di entrare nel mondo del lavoro. Per farlo c’è bisogno di grande fiducia e di un’offerta stabile, per questo ci sarà un connubio fra pubblico e privato con il personale di Angsa guidato da Alberto Brunetti, e una stretta collaborazione con i genitori e le scuole”.
Infine l’assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola: “Sono lieto di essere qui ad inaugurare questo centro perché ha una storia travagliata a causa della pandemia ma grazie alla determinazione delle famiglie, di Asl5, del sindaco e della Regione è stato possibile arrivare a questo risultato. I casi di disturbi dello spettro autistico sono in crescita e pur non avendo una terapia mirata una presa in carico rapida consente il recupero e la stabilizzazione dei passi fatti per poi arrivare al reinserimento con il recupero delle capacità relazionali e gradi di autonomia volti all’inserimento nella società e a forme di lavoro protette. Questa struttura rappresenta quindi un elemento cardine che premia uno sforzo corale e la pone come punto di riferimento che porta la medicina di prossimità anche lontano dal centro evitando spostamenti verso il capoluogo o la Toscana”.
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