INCRONACA.UNIBO.IT
12-09-2023
Sezione: WEB
Tommi, un amico prezioso per i "pazienti tecnologici" — Unibo Incronaca
12 settembre 2023 Gabriele Maria Mento
Il videogioco che migliora la qualità della vita dei giovani malati oncologici
Innovazione
In ospedale, ci sono bambini che sorridono. «Ho colorato il drago!» esclama il piccolo Marco. «Io ho appena distrutto un gigantesco meteorite», risponde soddisfatto Dario, di 8 anni.
Entrambi, così come gli altro nella stanza, indossano un visore per la realtà aumentata, e stanno giocando con un amico virtuale. Si chiama Tommi, un animaletto che gli prende per mano e li accompagna in un mondo fatato di evasione, dove tramite una bacchetta magica si suona il tamburo per distruggere appunto meteoriti, si toccano bolle che producono note musicali o si cercano animaletti nascosti.?E in qualche modo, almeno per un po’, si esce dalle situazioni difficili e si evade da quelle mura asettiche.
?
Tommi è un videogioco in realtà virtuale che tramite l'uso di un apposito visore, stimola le capacità cognitive e di movimento dei giovani pazienti, permettendo a centinaia di bambini e ragazzi di aprirsi al mondo esterno, distrarsi un pochino e migliorare così la loro qualità della vita in ospedale.??
??
Il videogioco, indirizzato principalmente a bambini e giovani adolescenti, è stato creato da Software Studios, start up italiana nata nel 2017, con la volontà di aiutare i pazienti ad andare oltre le cure dell'ospedale grazie alla realtà virtuale, migliorando l’adesione alle terapie senza l’utilizzo di farmaci. «È stato lanciato ufficialmente sul mercato nel 2018 – racconta Valentino Megale, Ceo di Software Studios – e ora è presente in quasi 20 ospedali in tutta Italia». Inizialmente Tommi è stato utilizzato esclusivamente nei reparti di pediatria oncologica. Dopo la pandemia, a partire dallo scorso 2021, Softcare Studios è stata contattata da un team clinico del Fatebenefratelli di Milano per utilizzare Tommi anche nel campo terapeutico degli accessi vascolari, come sostituto all’anestesia farmacologica. «Sono procedure mediche invasive, nelle quali i pazienti pediatrici nella maggior parte dei casi vengono completamente sedati, spiega Megale. Grazie a Tommi, l’utilizzo dell’anestesia farmacologica è stato ridotto del 90 per cento, permettendo all’ospedale di non dover impegnare un anestesista per effettuare la sedazione farmacologica del paziente, che in questo modo evitano di assumere i farmaci oppiacei. Inoltre, grazie a quella che noi chiamiamo “sedazione virtuale”, si evitano i rischi di effetti collaterali, oltre a ridurre tempi, costi e personale medico impiegato nella terapia».??
??
Il primo ospedale ad utilizzare Tommi è stato il Regina Margherita di Torino, ma oggi il videogioco è disponibile anche a Bologna, Roma, Milano, Brescia, Catania, Taranto e presto anche a Sassari.??
??
A Bologna, Tommi è presente nel reparto di osteoncologia dell’ospedale Rizzoli, dopo essere stato acquistato dall’associazione Agito Odv con il supporto del Lions Club di Zola Predosa. Il progetto è partito nel 2020, durante i primi mesi di pandemia. «I laboratori che avevamo in mente in quel periodo si erano dovuti fermare - spiega Francesca Bergonzoni, presidentessa dell'associazione – così abbiamo deciso di accelerare i tempi sull’utilizzo di Tommi. È stato un ottimo strumento per portare distrazione ai bambini pediatrici senza dover fare entrare volontari in reparto». Bergonzoni spiega anche come a volte basti veramente poco per cambiare la giornata al bambino e alla sua famiglia. «Spesso alcuni nostri pazienti, che purtroppo arrivano con situazioni molto pesanti, si rinchiudono in loro stessi e non danno nemmeno confidenza alle infermiere. Ecco perché con strumenti come Tommi accadono dei veri e propri miracoli e acquisiscono fiducia nel personale sanitario e di conseguenza migliora la loro aderenza alle terapie».??
??
Spostandosi al Sud, Tommi è protagonista anche nei reparti di oncologia e oncoematologia pediatrica del Ss. Annunziata di Taranto, dove viene utilizzato sia per i pazienti ricoverati in degenza nei reparti, che per quelli che vanno in?day hospital?per svolgere le terapie necessarie. Francesco Giurì, presidente dell’associazione Stella Marina evidenzia come «Tommi ha sui pazienti un impatto assolutamente positivo, perché diventa più calmo, percepisce meno dolore e sopporta la terapia in maniera molto più serena». ??
??
«Spesso si ha l’idea del gioco virtuale come di un qualcosa che possa essere nocivo – fa presente Francesca Mascaretti, educatrice dell’associazione Stella Marina - ma grazie a questo dispositivo i pazienti riescono a comunicare meglio, quasi servisse a togliere la “rabbia con il mondo” che hanno a causa della loro malattia». E aggiunge: «Da quando abbiamo iniziato ad utilizzare Tommi vediamo interagire i pazienti in maniera molto positiva. C’è stato un ragazzo, in particolare, che quando è arrivato era molto chiuso, introverso, interagiva poco sia con noi volontari che con gli operatori sanitari. Ma da quando usa Tommi, interagisce molto di più, ha voglia di giocare. Tommi permette ai giovani pazienti del reparto di potersi distrarre dalla loro situazione, e quando arriviamo con il videogioco sono sempre molto felici di vederci».??
??
Anche i genitori sono soddisfatti e vogliosi di capire cosa sta facendo il figlio ed entusiasti nel vedere i loro bambini e ragazzi più socievoli ed aperti al mondo esterno. «La nostra bambina è più felice da quando può utilizzare Tommi durante la terapia - dice Annamaria, madre di una piccola di 9 anni nel reparto di oncoematologia del Ss. Annunziata di Taranto – risponde meglio alla terapia, perché giocare le permette anche di staccare un po’ da questa triste realtà».??
??
I genitori, tramite l’applicazione sullo smartphone, possono vedere cosa sta facendo il bambino e interagire direttamente con lui. All’interno del videogioco, inoltre, sono previste anche attività che i giovani pazienti possono svolgere insieme ad altri ragazzi presenti in reparto, assieme a dei loro amici, o anche direttamente con i propri genitori.??
??
Tommi non è l’unico progetto sulla realtà virtuale in ambito medico portato avanti da Softcare Studios. Sul tema della “sedazione virtuale”, infatti, Megale spiega come sia «già in atto un altro progetto, chiamato Maya. Consiste in una libreria di contenuti in realtà virtuale pensata non solo per bambini, ma anche per adulti e anziani, già in fase di sperimentazione in diversi ospedali».??
?
Poter trovare la magia, anche in un luogo spesso triste e angosciante, è ora possibile. Basta un visore, una bacchetta magica per volare in un mondo fatato e la voglia di crederci sempre.
#|#https://incronaca.unibo.it/archivio/2023/09/12/tommi-un-amico-prezioso-per-i-pazienti-tecnologici-1