IL CENTONE 10-10-2023

Sezione: EMILIA ROMAGNA
Ospedale: nuovi investimenti - - Ospedale: nuovi investimenti
Autore: Lazzarini Alberto

Ospedale: nuovi investimenti -
Ospedale: nuovi
investimenti
II governatore Bonaccini rassicura - "II Pronto soccorso non si tocca - Punto
nascita a forte rischio"
"Investiremo altri 13 milioni nell'Ospedale di Cento e il Pronto Soccorso non si tocca, tranquilli". Ma il Punto nascita rimane a forte rischio: "Se non sarà accettata la nostra richiesta di deroga, sarà chiuso". Difficile, d'altra parte, essere più ottimisti visto che il numero dei parti al SS Annunziata è sceso agli attuali 200 l'anno con uno standard minimo richiesto di 500. Sono queste le principali notizie, locali, portate dal governatore Stefano Bonaccini nel corso dell'atteso incontro dell'altra sera che si è svolto nel salone della ex Caricento dinanzi a un folto e qualificato pubblico, promosso dai Rotary di Cento e San Giorgio di Piano e dai Lions Cento e Pieve di Cento. Volge finalmente al bello anche l'orizzonte Cispadana (vicenda ...tutta italiana visto che si cominciò a parlarne oltre 40 anni fa): si va verso il progetto definitivo, gli ultimi soldi sono stati trovati e non è azzardato pensare - ha detto il governatore - che i cantieri partano alla fine dell'anno prossimo. Di questo e molto altro ancora ha parlato (due ore a mitraglia) un Bonaccini carico e sorridente, sollecitato dalle domande di Gianluigi Zaina, vicepresidente di Confindustria Emilia centro, conduttore della serata, con molte e precise risposte tranne forse l'ultima circa il suo futuro: ancora la regione, l'Europa, il partito? "Mi metto a disposizione", ha alla fine salomonicamente dichiarato, ma appare evidente che la sua parte politica non possa prescindere da lui. Che in regione si stia procedendo bene, ha precisato Bonaccini, "Lo dicono i dati anche se non parlerei di "modello" quanto piuttosto di messaggio che le cose funzionano". Le scelte strategiche "Sono condivise con almeno 60 parti sociali; dalla Meloni, nel dopo alluvione, siamo andati tutti insieme". Poi la storia: "Nel '45 eravamo fra ali ultimi in Italia.
oggi siamo in vetta per lavoro, attrattività, sanità, qualità della vita. Siamo primi per l'export procapite. II 95% di quanto distrutto dal terremoto è stato ricostruito. Tutto ciò grazie alla capacità e ai sacrifici degli emiliano-romagnoli". E poi si sta attenti alle risorse: "Spendiamo tutti i fondi europei. Facessero così tutte le regioni...". Spazio anche alla sostenibilità: "Bisogna inquinare meno, investire sul trasporto ferroviario, consumare poco suolo, utilizzare le aree dismesse delle città e creare le condizioni per un ulteriore sviluppo. Di qui il convinto sì al degassificatore di Ravenna che ci affrancherà dall'ingombrante gas russo, l'avvio del parco eolico in mare, il "Data valley" bolognese e il sostegno alla migliore produzione: "Senza impresa non c'è lavoro. L'impresa ha un valore sociale. La transizione ecologica va guidata ad evitare perdite di posti di lavoro". Bacchettate alla Marelli: "Non si fa cassa sulla pelle della gente". Infine i temi dell'immigrazione e della sanità. "Non possiamo accogliere tutti; abbiamo il dovere di salvare chi è in pericolo; indispensabile è l'accordo in Europa senza gridare "prima gli italiani" sennò rispondono prima gli svedesi...". Serve poi "una quota precisa di lavoratori stranieri per le nostre imprese (competizione e pensioni sono a rischio)". Preoccupazione per la sanità: "Le regioni hanno chiesto al Governo 4 miliardi e una quota costante sul piI del 7,5% ma oggi è un punto di meno. Mancano professionisti. Difendo il diritto alla salute per tutti".
Alberto Lazzarini

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