GAZZETTA DI PARMA 29-01-2024

Sezione: EMILIA ROMAGNA
La «compagnia del giovedì» perde Ferdinando Bove
Autore: Caffagnini Laura

Bardi Guardia medica per 40 anni anche a Varsi e dentista a Parma
La «compagnia del giovedì» perde Ferdinando Bove
)) Bardi Ha rattristato anche Bardi e la Val Ceno la notizia della scomparsa di Ferdinando Bove, che sarà salutato oggi a Parma alle 15 in Cattedrale. Il medico era nato nel 1952 a Latina, e negli anni '70 si era trasferito a Parma per frequentare la facoltà di Medicina e Chirurgia. Sposato con Giusi Petrucci, ha generato con lei una figlia, Francesca, oggi madre di Giulio e Beatrice. II dottor Bove ha lavorato a Bardi quarant'anni prestando servizio alla guardia medica, seguendo anche Varsi e, come dentista, prima al Poliambulatorio Villa Mater Gratiae e poi in uno studio privato. Così lo ricorda l'amico e socio Alberto Perdoni: «II dottor Bove apri il suo studio da me in via Roma, e qualche anno dopo divenni medico anch'io. Ho fatto per anni le guardie a Bore, lui a Bardi. Mi ha insegnato tanto, poi siamo diventati soci e anche a Varsi abbiamo aperto un ambulatorio dentistico. Purtroppo per problemi di salute nel 2019 ha dovuto lasciare la professione». Molto impegnato nel lavoro — oltre a Parma, Bardi e Varsi visitava a Colorno — Bove è stato attivo anche nel Lions Club Bardi Val Ceno. «Credeva molto nel lionismo — racconta il dottor Luigi Fecci —. E stato uno dei primi
Classe 1952 Ferdinando Bove, origini laziali e studi universitari a Parma, faceva parte anche del Lions Club, dell'Acca demia di cucina e in città frequentava l'Aquila Longhi.
iscritti al nostro club, presidente nel 1992-93, ha svolto incarichi distrettuali e ricevuto riconoscimenti. Promosse l'acquisto di una sterilizzatrice per l'Assistenza Pubblica e collaborò all'accoglienza dei bambini di Chernobyl. Era molto apprezzato». Riprende Perdoni: «"Nando" era un uomo estremamente buono e generoso, amante dell'amicizia e della vita. Se qualcuno non poteva pagare eseguiva lo stesso il lavoro senza farne parola. Quando ero un giovane alle prime armi andavo in guardia medica da lui a ripassare per gli esami e poi con lui ho fatto pratica. Mi è stato maestro di professione e di vita». Ferdinando Bove è stato anche consultore nell'Accademia italiana della cucina all'interno della delegazione di Borgo Val di Taro. A Parma frequentava il circolo Aquila Longhi, amava la convivialità e le partite a biliardo e a carte. A Bardi lo incontravi con il sorriso sulle labbra e una parola buona per tutti nell'inconfondibile accento romanesco. Il paese era entrato nel suo cuore e lui nel cuore dei bardigiani. A un luogo in particolare era affezionato: il Ristorante Pavone, tappa imprescindibile ogni giovedì, giorno del mercato e delle visite specialistiche. Quando i
clienti della prima ora si alzavano da tavola, arrivava una speciale compagnia: il dottor Bove, il professor Roberto Turchi, l'odontotecnico Onio Cugini, il cavalier Sante Caramatti di Cavignaga, don Cesare Castagnetti, parroco di Pessola e direttore del Poliambulatorio. E Pier Maria Rossi, medico di guardia a Bardi e dentista, che oggi racconta: «Entrai nella compagnia del giovedì invitato da Nando che era arrivato a Bardi prima di me. Era una figura signorile e solare, con una grande competenza acquisita al Pronto Soccorso di Colomo e una lieve vena ironica. Si parlava di cucina ma anche di medicina e di storia locale. Era una bella tavolata». Conclude Perdoni: «La tradizione del giovedì è continuata anche dopo la chiusura del "Pavone". Qualche volta li ho seguiti anch'io. Quando si ritrovavano era una festa: il pretesto per venire a Bardi era il lavoro, il pezzo forte erano la tavola e la compagnia. Nando ha coinvolto tante persone nei suoi interessi. Era un uomo di relazioni, aveva la filosofia del sorriso sempre e comunque, dello star bene e del fare stare bene gli altri. Era un piacere incontrarlo».
Laura Caffagnlni

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