RIFORMISTA 24-02-2023

Sezione: GIUSTIZIA-NORMATIVA
Nordio silura il team di Cartabia e chiama i garantisti
Autore: Comi Paolo

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Paolo Comi
Fuori i professori, dentro gli avvocati. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha rinnovato con un blitz nei giorni scorsi il Comitato tecnico scientifico per il monitoraggio sull'effìcien7a della giustizia penale e gli effetti sul Pnrn Il Comitato era stato voluto nel 2021 dall'allora inquilina di via Arenula Marta Cartabia ed aveva il compito di verificare gli effetti pratici dell'applicazione della riforma penale che, nelle intenzioni, dovrebbe velocizzare i tempi dei processi. Composto da 15 membri, sarebbe dovuto rimanere in carica 3 anni. Fra i nomi di spicco, Francesco Palazzo, emerito di diritto penale a Firenze e già presidente dell'Associazione dei penalisti italiani, Gabrio Forti, ordinario di diritto penale ed ex preside di giurisprudenza alla Cattolica di Milano, Paolo Pinotti, ordinario di Economia e prorettore all'università Bocconi, Gian Luigi Gatta, ordinario di Diritto penale alla Statale di Milano e Mitja Gialuz, ordinario di Procedura penale a Genova. Del Comitato facevano parte anche l'ex capo di gabinetto della ministra Cartabia, il sostituto pg della Cassazione Raffaele Piccirillo, e Anna Maria Tosto, ex procuratore generale a Bari. Quello che è successo nelle scorse settimane è storia nota: appena entrata in vigore la riforma penale è stata subissata di critiche al punto da costringere il ministro a stoppare tutto e a chiedere una proroga di alcuni mesi. I.e critiche maggiori avevano
riguardato, in particolare, la nuova disciplina dei reati punibili a querela. Dietro la scelta di azzerare il Comitato, però, ci sarebbero state le pressioni di Fratelli d'Italia che avrebbero fatto notare a Nordio la provenienza di area smaccatamente progressista dei suoi componenti. Nordio, che aveva già allontanato tutti i magistrati legati alla correnti di sinistra che erano fuori ruolo al Ministero con incarichi dirigenziali, ha dunque preso la palla al balzo per cancellare anche quest'ultimo legame con la precedente gestione. A parte, comunque, questi aspetti prettamente `politici', sul garantismo degli avvocati che Nordio ha scelto è difficile muovere critiche. Al già presente Vmicio Nardo, fino a pochi giorni fa presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, si aggiungono Gian Domenico Caiazza, presidente dell'Unione delle Camere penali, e Vittorio Manes, ordinario di diritto penale a Bologna, quest'ultimi da sempre in prima linea per i diritti della difesa, la separazione delle carriere dei magistrati, il giusto processo. I primi punti della riforma da monitorare saranno le nuove norme sull'udienza preliminare e quelle sui tempi delle indagini da
parte dei pm.

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