IL DUBBIO 24-02-2023

Sezione: GIUSTIZIA-NORMATIVA
«Così ho protetto Natale Hjorth dal pestaggio di quattro carabinieri» - Caso Cerciello Rega Hjort subì abusi dai Carabinieri?
Autore: Stella Valentina

«Così ho protetto Natale Hjorth dal pestaggio di quattro carabinieri»
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¦ PROCESSO AL MARESCIALLO FABIO MANGANARO OGGI LA SENTENZA
Caso Cerciello Rega Hjort subì abusi dai Carabinieri?
Il ragazzo americano venne bendato in caserma La difesa del militare: «Ma ha evitato il peggio»
VALENTINASTELLA
Oggi pomeriggio si concluderà il processo al Maresciallo dei Carabinieri Fabio Manganaro, imputato con l'accusa di misura di rigore non consentita dalla legge peril bendaggio di Christian Natale Hjorth, uno degli americani condannati per l'omicidio del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega. La discussione si svolgerà alle ore 15:00 dinanzi al Giudice monocratico Alfonso Sabella. La decisione è attesa in serata. Il carabiniere, difeso dall'avvocato Roberto De Vita, in aula aveva dichiarato: "Natale era molto agitato già prima di essere trasferito dall'albergo alla caserma di via in Selci. Era nervoso, faceva degli scatti anche prima di salire in auto, motivo per il quale è stato ammanettato. E anche all'arrivo in caserma ha continuato ad essere agitato. Lì c'era tanta gente, sia in uniforme che in abiti civili. Varriale (il carabiniere che era in servizio con Cerciello Rega la notte dell'omicidio, ndr) ha tentato di avvicinarlo ed è stato allontanato. C'è stato anche un tentativo di aggressione da parte di quattro militari che non conoscevo e che poi ho saputo che erano di Piazza Farnese. Io allora sono intervenuto e mi sono messo a protezione di Natale, prendendo anche dei calci che
arrivavano. Insieme a un altro militare siamo riusciti a rendere la situazione meno tesa ma Natale continuava a essere molto nervoso". Secondo la ricostruzione resa a novembre dal militare Natale "tentava di divincolarsi, si muoveva in maniera repentina avanti e indietro e, in quel momento, ho visto un foulard su un attaccapanni: ho chiesto a un collega di passarmelo e glielo ho apposto sugli occhi invitandolo a calmarsi. Io ho anni di servizio alle spalle e ho visto gente compiere gesti autolesionistici e volevo evitare che accadesse. Per alcuni minuti sono uscito dalla stanza affidando Natale a un altro militare perché ero stato avvertito che era stata diffusa una foto dell'intervento in albergo e dovevo interloquire su questo. Rientrato ho visto che vicino a Natale c'era Varriale che parlava, i toni erano pacati ma l'ho interrotto e gli ho detto di uscire dalla stanza. Ho accompagnato fuori Varriale e al rientro ho tolto a Natale la benda e le manette, saranno passati - ha spiegato Manganaro - circa 10 minuti. Quando poi sono stato contattato dai miei superiori ho confermato di aver utilizzato la benda come strumento di contenimento". Diversa la versione del ragazzo, assistito dagli avvocati Francesco Petrelli e Fabio Alonzi: "Mi hanno tenuto con gli occhi bendati per 45 minuti, cercavo di capire cosa stesse succedendo, percepivo la presenza di molte persone attorno a me e qualcuno mi diceva 'hai i minuti contati'. Hjorth, condannato a 22 anni in appello dopo una condanna all'ergastolo in primo grado (Cassazione prevista per il 15 marzo), aveva così ricostruito le fasi del fermo avvenuto in una camera d'albergo a poca distanza dal luogo dalla drammatica colluttazione culminata con le 11 coltellate inferte da Lee Elder, che di anni ne ha presi 24, a Cerciello. "I carabinieri sono arrivati armi in pugno nella nostra stanza dell'albergo, ci hanno fatto spogliare e fare flessioni nudi, ci hanno scattato foto con telefonini. Poi ci hanno fatto rivestire e ci hanno portato fuori, poco prima di farmi salire in macchina mi hanno messo una tovaglia in testa. Avevo paura, non sapevo dove mi stessero portando, e se provavo ad alzare la testa mi davano gomitate". E ancora: "quando siamo arrivati in caserma mi hanno portato in una stanza, mi hanno tolto la tovaglia dalla testa e mi hanno buttato faccia a terra, mi hanno ammanettato e preso a ginocchiate. Poi mi hanno messo su una sedia e da dietro qualcuno mi ha bendato. In quella situazione, sentivo che mi dicevano, 'hai i minuti contati, la pa
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gherai"'. Prima, durante e dopo questi momenti concitati, come già vi abbiamo raccontato, nelle chat dei carabinieri si scatenò la peggiore violenza verbale che inneggiava anche a quella fisica, verso entrambi gli indagati. Ci si augurava che venissero ammazzati, oppure sciolti nell'acido, insomma che gli venisse fatta fare la fine di Cucchi.

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