AVVENIRE 24-02-2023

Sezione: GIUSTIZIA-NORMATIVA
Cospito, parola alla Cassazione Blitz di anarchici al Vittoriano
Autore: Marcelli Matteo

OGGI LA DECISIONE SULL'APPLICAZIONE DEL 41-BIS
Cospito, parola alla Cassazione
Blitz di anarchici al Vittoriano
MATTEO MARCELLI Roma
a condizione detentiva di Alfredo Cospito to è appesa alla decisione della Cassazioe di oggi. Ma la vicenda non smette di infiammare il dibattito pubblico e di agitare le piazze. Ieriilblitzpiù recente, all'Altare della Patria, dove i sostenitori dell'anarchico abruzzese hanno issato uno striscione contro il regime di carcere duro. Forse il più eclatante degli atti dimostrativi finora messi in campo in solidarietà con l'esponente della Fai-Fri, quantomeno per il valore simbolico del luogo, segnato nel punto più alto del monumento: "L'Italiatortura, con Alfredo no al 41-bis'', èlascrittacalatadallasommità del Vittoriano. II detenuto, da parte sua, ha smesso da giorni di parlare e incontrare politici e resta in attesa di sapere se lo sciopero della fame iniziatoormai quattm mesi fa sortira l'effetto desiderato. Sono tre le possibili decisioni in arrivo dalla Suprema Corte, chiamata a discuter: il ricorso dell'avvocato Flavio Rossi Alberoni contro il verdetto di conferma del 41-bis del Tribunale di Sorveglianza di Roma (risalente al dicembre del 2022). Gli ermellini hanno anticipato per ben due volte la data dell'udienza, proprio in considerazione delle condizioni di salute di Cospito, e oggi (prima opzione) potrebbero accogliere la richiesta del legale eliminando il regime speciale. In alternativa potrebbero invece annullare con rinvio, cioè rimandare gli atti al Tribunale di Sorveglianza per una nuova valutazione (ipotesi allo stato più accreditata e in linea con la richiesta del procuratore generale Pietro Gaeta). L'ultima strada è quella di respingere il ricorso, ma se cosi accadrà non è difficile immaginare che l'asticella della tensione salirà vertiginosamente, nei palami così Dome nelle strade. Dopo la protesta di ieri, accompagnata da cori e fumogeni, almeno quattm persone sono state identificate dalla Polizia e le reazioni politiche, anche molto dure, non si sono fatte attendere. II presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha parlato di «un oltraggio inaccettabile», il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di «profanazione» di «un luogo simbolo dell'identità nazionale». Nel pomeriggio è tomato a parlare anche Albertini, sostenendo che la Procura di Torino abbia «enfatizzato il giudizio di pericolosità» sul suo assistito, trattandolo «come un Che Guevara degli anni 60-70». In serata poi è arrivato anche l'appello di Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone: «Il regime di cui all'articolo 41-bis secondo comma, per sua natura, non può essere ridotto a modalità diffusa di esecuzione della pena. Ci auguriamo che domani (oggi per chi legge, ndr.) arrivi l'avallo giurisdizionale per una decisione che aiuti a risolvere un caso drammatico».

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