LA VERITA' 24-02-2023

Sezione: GIUSTIZIA-NORMATIVA
Nordio caccia i saggi della Cartabia Monitoravano la riforma del penale
Autore: Bazzucchi Mauro

Nordio caccia i saggi della Cartabia
Monitoravano la riforma del penale
Rivoluzione al ministero della Giustizia: azzerata la commissione legata ai fondi Pnrr
di MAURO BAZZUCCHI
IN Non mancherà chi farà l'offeso, o chi addirittura tenterà di adire le vie legali evocando il reato di lesa maestà. Quel che conta, però, é che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha completato in tempo record ciò che in tutto il mondo rappresenta la normalità all'insediamento di un nuovo governo, mentre in Italia viene visto in modo negativo e talvolta addirittura contestato. Stiamo parlando dello spoils system, e cioè del fisiologico rinnovo delle posizioni dirigenziali più delicate di un ministero, all'arrivo di un nuovo titolare. In quest'ottica, dunque, al Guardasigilli, che ha completato la sostituzione di tutte le pedine apicali in poco più di loo giorni, toccherebbe una menzione speciale per l'efficienza ma - si sa - l'Italia fa eccezione, quindi le nomine di Nordio potrebbero diventare (se non lo hanno già fatto) un caso politico. L'ultimo adeguamento al nuovo corso di via Arenula ë quello che ha messo più di malumore la sinistra e i suoi referenti nella magistratura, poiché ha riguardato il «Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull'efficienza della giustizia penale e gli effetti sul Pnrr», emanazione della riforma messa a punto dal predecessore di Nordio, Marta Cartabia: creato con l'intenzione di monitorare la compatibilità delle novità introdotte nel nostro ordinamento con
quanto richiesto da Bruxelles per l'ottenimento dei fondi del Pnrr, il team formato da i5 tra toghe e giuristi, aveva attinto a piene mani dalle correnti di sinistra della magistratura. Inoltre, tutte le personalità presenti nel comitato erano state nominate per tre anni, fino alla decisione di Nordio di rimpiazzarle, in linea con la filosofia di quanto scritto nel decreto sulla governance del Pnrr approvato una settimana fa dal Consiglio dei ministri, il quale prevede la possibilità di rimuovere dirigenti responsabili del Pnrr nelle varie amministrazioni centrali, a dispetto della norma iniziale che li voleva in carica a prescindere fino al 2026. Tra i nove «professoroni» silurati, a quanto pare, c'è chi non ha gradito: qualcuno non ha proprio mandato giù il fatto che il ministro abbia proceduto alle revoche con uno strumento agile e pratico come l'email, anziché ricorrere al cerimoniale novecentesco con tanto di telefonata di cortesia (rigorosamente da telefono fisso). Vedremo se ci sarà una coda legale (con possibilità di successo molto vicine allo zero), intanto per dovere di cronaca va detto che tra i «trombati» spiccano i nomi dell'ex presidente dell'Associazione dei penalisti italiani, Francesco Palazzo, del prorettore bocconiano Paolo Pinotti e di Gabrio Forti ex preside della facoltà di Giurisprudenza alla Cattolica di
Milano, oltre agli altri accademici Gian Luigi Gatta, MitjaGialuz. Nelle new entry, tra gli altri, ci sono l'avvocato e professore ordinario di diritto penale a Bologna Vittorio Manes, il presidente dell'Unione delle Camere penali Gian Domenico Caiazza, la professoressa di diritto penale Desirée Fondaroli, e la giurista Paola Maggio. Appena arrivato, Nordio ha provveduto a nominare gli uffici di diretta collaborazione, rimuovendo il capo di gabinetto della Cartabia Raffaele Piccirillo, esponente storico di Magistratura democratica, e scegliendo come suo sostituto il presidente del Tribunale di Vicenza Alberto Rizzo, affiancato dall'ex toga ed ex parlamentare di Forza Italia Giusi Bartolorzi. Come capo dell'ufficio legislativo, al posto di Franca Mangano il Guardasigilli ha nominato Antonio Mura, procuratore generale di Roma. A completare il quadro degli uomini di fiducia del ministro, Luigi Birritteri a capo del Dipartimento degli Affari di giustizia e Antonio Sangermano come direttore del Dipartimento giustizia minorile.
RIPROOU7]ONE RISEAMATA

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