SOLE 24 ORE 24-02-2023

Sezione: GIUSTIZIA-NORMATIVA
Disdette e sospensioni: sul mercato il decreto porta l'effetto panico
Autore: Gi.L. - Gi.M.

Disdette e sospensioni: sul mercato il decreto porta l'effetto panico
La voce delle imprese
Il danno maggiore è creato dall'incertezza che mette a rischio gli investimenti
«In questi anni le aziende hanno fatto assunzioni, hanno investito in nuovi macchinari e impianti. Ora, dall'oggi al domani, dovranno cominciare a ragionare di dimagrimento, una parola che nessun imprenditore vorrebbe mai pronunciare». Gianfranco Bellin, presidente di Assotende e amministratore delegato di Gibus, uno dei maggiori produttori italiani di schermature salari, non usa mezzi termini: lo stop alla cessione dei crediti comporterà non solo un danno economico per le imprese, ma anche un danno sociale enorme. In meno di una settimana, a lui e ai suoi colleghi sono arrivate decine e decine di disdette o sospensioni degli ordini in essere, destinati a cantieri non ancora avviati
nella fatidica data del 16 febbraio. «L'incertezza è il danno più grave - aggiunge Bellin -. Il governo deve dirci quanto prima che cosa intende per "avvio dei lavori" visto che, nel nostro caso, tra l'ordine e l'effettiva consegna dei prodotti possono passare anche 2-3 mesi». Il problema non è solo l'eliminazione della misura, ma il modo repentino cQn çuiètwvetiute:fiei prossimi mesi sarà forse più chiaro come il mercato assorbirà la novità, ma per ora tutto sembra congelato. «I magazzini sono pieni: i clienti non ritirano la merce - racconta Andrea Bazzichetto, ceo di Henryglass e presidente di Edilegnoarredo, l'associazione che rappresenta i produttori di infissi e finiture per interni ed esterni -. Più che per gli infissi esterni, come le finestre, il problema riguarderà soprattutto porte e pavimenti. Questi sono a mio avviso i settori che risentiranno maggiormente di questa decisione». Difficoltà vissute anche da Alberto Montanini, presidente di Assotermica: «Già da qualche mese le
LE PROPOSTE DEL CNDCEC Il Consiglio nazionale dei commercialisti trasmette le sue proposte di emendamento al DI n. 11/2023 sulla cessione dei crediti. Per il presidente,
condizioni sul mercato erano cambiate. Le società che fanno efficientamento energetico avevano virato dal superbonus all'ecobonus al 65%, confidando nel mantenimento dello sconto in fattura. II taglio della cessione anche per i bonus ordinari, però, era una cosa che nessuno si aspettava, da venerdì si è bloccato tutto e stanno partendo le disdette degli ordini. E questi mesi, negli anni passati, erano quelli in cui partivano le promozioni». Per Montanini, «siamo di fronte a un blocco generalizzato, che comporterà un cambiamento epocale». Stefano Bellò, vicepresidente di Assoclima, parla di «effetto panico». La scorsa settimana «si sono registrati blocchi di molti cantieri, ordinativi che non erano stati prelevati dai clienti, sono iniziate ad arrivare le richieste di cancellazione. Si è creata una forte incertezza, che è esattamenteilcontrario dell'ambiente di fiducia nella politica di riqualificazione energetica che è stato la base dello sviluppo degli ultimi tre anni».
—Gi.L. —Gi.M.
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Elbano de Nuccio (nella foto), «è l'occasione per dipanare i numerosi dubbi applicativi che ancora oggi, dopo quasi tre anni, rendono incerta l'applicazione della norma».

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