GIORNO - CARLINO - NAZIONE 24-02-2023

Sezione: GIUSTIZIA-NORMATIVA
Rigopiano, la rabbia dei familiari - La strage di Rigopiano Hotel distrutto dalla valanga, imputati quasi tutti assolti Urla in aula: «Vergogna»
Autore: Prosperetti Giulia

Rigopiano, la rabbia dei familiari
Cinque condanne, venticinque assoluzioni per la tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, distrutto, il 18 gennaio del 2017, da una valanga che causò
la morte di 29 persone. Questo il quadro della sentenza pronunciata ieri dal gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea. Verdetto ritenuto inaccettabile
dai familiari. Rabbia, caos e urla in aula: «Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta».
Prosperetti e Bartoiomei alle p.12 e 13
La strage di Rigopiano Hotel distrutto dalla valanga, imputati quasi tutti assolti Urla in aula: «Vergogna»
Pescara, 5 condanne lievi su 30 alla sbarra. Il superstite al giudice: non finisce qui
LA SCONFITTA DELLA PROCURA NON COLPEVOLI
Aveva chiesto Cadono le accuse 151 anni di carcere per l'ex prefetto «Cancellato il reato e l'ex presidente di disastro colposo» della Provincia
di Giulia Prosperetti PESCARA
«Vergogna, vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti. Fate schifo». E minacce al giudice da parte di uno degli 11 superstiti: «Non finisce qui». Attesa da 6 anni, la sentenza che chiude il primo grado del processo per la strage dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto e distrutto, il 18 gennaio del 2017, da una valanga, fa insorgere i parenti delle 29 vittime. 130 imputati tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore e al proprietario della struttura, erano accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi. Ma il bilancio è di 25 assoluzioni e 5 condanne 'lievi': 10 anni e 4 mesi complessivi rispetto ai 151 e mezzo chiesti dalla procura. Una decisione, quella del gup di Pescara, Gianluca Sarandrea, che - dopo le 22 archiviazioni per ex presidenti della Regione ed ex assessori regionali alla Protezione Civile del dicembre 2019 - ha smontato l'inchiesta
della locale procura durata 22 mesi e fatto sparire il reato di disastro colposo determinando il caos in aula. Mentre le immagini della tragedia sono vivide negli occhi di sopravvissuti e familiari degli ospiti e dei dipendenti dell'hotel, nel tribunale rabbia e delusione, esplose con pianti, urla e calci alle sedie e ai tavoli, sono state contenute a stento dalle forze dell'ordine che hanno dovuto creare un cordone di sicurezza per proteggere il giudice da possibili aggressioni. Condannato a due anni e 8 mesi il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per omissione dell'ordinanza di inagibilità e sgombero dell'Hotel Rigopiano. Per lui l'accusa aveva chiesto 11 anni e 4 mesi contestandogli i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e disastro colposo. La pena più consistente, 3 anni e 4 mesi, è per i funzionari della Provincia, Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio. Il dirigente e il responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara, sono stati ritenuti responsabili relativamente «al monitoraggio della percorribilità
delle strade rientranti nel comparto della S.P. 8, e alla pulizia notturna dalla neve ovvero a quella relativa al mancato reperimento di un mezzo sostitutivo della turbina Unimog tg CK 236 NB fuori uso, nonché alla mancata chiusura al traffico veicolare del tratto stradale della provinciale 8 dal bivio Mirri e Rigopiano». Sei mesi di reclusione per falso, infine, al gestore dell'albergo e amministratore della società 'Gran Sasso resort e spa' Bruno Di Tommaso - per il quale erano stati chiesti sette anni e otto mesi - e a Giuseppe Gatto, redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della stessa società di intervenire su tettoie e verande dell'hotel. Nella lunga lista di assolti spicca l'ex prefetto di Pescara, France
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sco Provolo per il quale era stata chiesta la condanna più consistente: 12 anni per frode in processo penale e depistaggio, omissione di atti d'ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, omicidio colposo, lesioni personali colpose. Cadute le accuse di omicidio colposo e lesioni personali colpose per l'ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco per il quale erano stati chiesti sei anni. Sul fronte del depistaggio, secondo filone dell'inchiesta, hanno ottenuto piena assoluzione, tra gli altri, i dirigenti
della prefettura, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo, Daniela Acquaviva: l'accusa chiedeva 2 anni per il primo e 2 e 8 mesi per le sue colleghe. «E una sentenza difforme dalle richieste della pubblica accusa, hanno cancellato il reato di disastro colposo. Valuteremo dopo le motivazioni», dice il procuratore capo di Pescara, Giuseppe Bellelli. «Se diremo che non si poteva prevedere, che nessuno è colpevole, che non c'era nulla da fare - aveva detto Bellelli prima della sentenza -, ci saremo forse assolti un po' tutti ma resteremo per sempre coinvolti in questa tragedia».
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Processo di primo grado
Ilario Lacchetta Sindaco (in carica) di Farindola
Per lui l'accusa aveva chiesto undici anni e quattro mesi di carcere. È stato condannato a 2 anni e otto mesi per omicidio plurimo colposo per la «omissione dell'ordinanza di inagibilità e di sgombero dell'Hotel Rigopiano».

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Le macerie del resort Rigopiano a Farindola, nel Pescarese, dopo la valanga del 18 gennaio 2017. Sotto, a sinistra l'ira dei parenti delle vittime dopo la sentenza in aula a Pescara. A destra, il sit-in prima del verdetto in tribunale

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