SECOLO XIX 24-02-2023

Sezione: GIUSTIZIA-NORMATIVA
Teatro Carlo Felice Rischio commissario per le consulenze - Consulenze contestate al Carlo Felice Ora il teatro rischia il commissariamento
Autore: Coluccia Annamaria

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Teatro Carlo Felice Rischio commissario per le consulenze
Annamaria Coluccia e Matteo Indice
Il Teatro Carlo Felice di Genova è a rischio commissariamento per il caso delle consulenze. Il ministero della Cultura ha inviato una lettera in cui chiede correttivi entro venti giorni. Se questo non avverrà, il consiglio di
amministrazione potrebbe essere sciolto. La questione riguarda le modalità di affidamento di quattro incarichi relativi al Premio Paganini e a progetti internazionali, già al centro di polemiche politiche. SERVIZI / PAGINA 27
II ministero della Cultura scrive al consiglio di indirizzo dell'ente: «Servono correttivi entro venti giorni oppure il cda verrà sciolto»
Consulenze contestate al Carlo Felice Ora il teatro •
rischia
il commissariamento
IL CASO
Annamaria Coluccia /GENOVA
Teatro Carlo Felice di Genova a rischio commissariamento. Nel mirino del ministero della Cultura le modalità di affidamento di quattro incarichi di consulenza, relativi al Premio Paganini e a progetti internazionali, già finiti al centro di polemiche e di un'inchiesta giudiziaria. L'ultimatum arriva dalla direzione generale Spettacolo del ministero, già intervenuta nei mesi scorsi per contestare appunto le modalità di affidamento di questi incarichi, assegnati direttamente dal teatro. E adesso il ministero dà alla Fondazione lirico sinfonica genovese 20 giorni di tempo per adottare «azioni correttive», in mancanza delle quali potrebbe partire l'iter di legge che può portare allo scioglimento del consiglio di indirizzo e al commissariamento dell'ente. La nota, dello scorso 20 febbraio, è firmata dal direttore generale Spettacolo, Antonio Parente, ed è indirizzata in primis al presidente del consiglio di indirizzo del Carlo Felice, che è il sindaco Marco Bucci, e al sovrintendente Claudio Orazi. E Parente conclude avvertendo che «la mancata adozione di azioni correttive» da parte della Fondazione - rispetto alle consulenze e anche al bilancio di previsione 2023 -, «saràvalutata ai sensi dell'articolo 21, comma a, del decreto legislativo 367 del 1996». Le norme, cioè, in base alle quali il ministero della Cultura «può disporre lo scioglimento del consiglio di amministrazione della fondazione quando risultino gravi irregolarità nell'amministrazione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie che regolano l'attività della fondazione o venga presentato il bilancio preventivo in perdita». Se quindi entro metà marzo non arriveranno a Roma risposte ritenute soddisfacenti, il neo-ministro del governo Meloni, Gennaro Sangiuliano, potrebbe decretare la fine dell'era Orazi perché, in caso di commissariamento, il sovrintendente decadrebbe con il consiglio di indirizzo dove siedono, oltre a Bucci, altri rappresentanti dei soci della Fondazione: Enrico Musso (Comune di Genova) Mario Menini (Regione Liguria) Luca Pirondini (ministero della Cultura), Enrico Reggio (Iren). Il sovrintendente Orazi, però, contattato dal Secolo XIX, si limita a rispondere che «non ho da rilasciare dichiarazioni», e nessun commento arriva per ora dal sindaco Bucci. I quattro incarichi nel mirino sono quelli affidati nel 2022 ad altrettante persone che, in pre
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cedenza, avevano avuto rapporti di collaborazione con ex ministri del M5S. Tre incarichi, con contratti che valgono complessivamente 200 mila euro lordi (dal 2 maggio 2022 a131 dicembre 2023), sono stati assegnati per l'organizzazione del Premio Paganini 2023 a Marco Sanzari, Manuela Svampa e Matteo Ventricelli, ex collaboratori degli ex ministri grillini Fabiana Dadone e Alberto Bonisoli. Il quarto incarico è a Pier Luigi Dilengite per collaborare «ai progetti speciali internazionali», con contratto annuale da 30 mila euro lordi fino all'8 maggio 2023. E Dilengite, che è un baritono, da novembre 2018 a settembre 2019 era stato consigliere dell'allora ministro della Cultura Bonisoli che, nell'agosto 2019, aveva nominato Orazi sovrintendente del Carlo Felice. L'affidamento diretto di questi incarichi era già stato oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti da parte di uno dei revisori dei conti del Carlo Felice.
Nella lettera del 20 febbraio Parente richiama le altre cinque note già inviate nei mesi scorsi al Carlo Felice, e i rilievi mossi pure dal collegio dei revisori del teatro, secondo cui «l'individuazione dei soggetti a cui affidare i quattro incarichi in collaborazione (...) risulta effettuato direttamente, intuitu personae, senza peraltro adempiere a quei "...criteri di valutazione oggettivi, secondo modalità dichiarate e trasparenti..."richiamati nel Codice Etico». Codice etico che il consiglio di indirizzo del Carlo Felice aveva approvato a marzo 2022. L'affidamento diretto di questi incarichi, quindi, avrebbe violato - secondo revisori e ministero -, le regole di trasparenza che lo stesso Carlo Felice si era dato. E non hanno convinto affatto il ministero le risposte ricevute finora dal Carlo Felice che ha difeso le scelte sostenendo che i quattro incarichi fossero stati affidati «sulla base dei rispettivi curricula, da cui emergeva ed emerge la specifica preparazione ed esperienzanelle mate
SUL SECOLO XIX
Consulente sospette al Carlo relice. t= dossierai pm: «Costi e profili dubbi»
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I dubbi La pagina del Secolo XIX del 13 novembre 2022 con la notizia dell'esposto in procura per le consulenze sospette
IL DOCUMENTO
rie affidate, sia alla luce della pregressa e diretta conoscenza delle rispettive professionalità da parte del Sovrintendente». Ma non è tutto, perché il direttore generale dello Spettacolo evidenzia pure nella nota che il bilancio di previsione 2023 del Carlo Felice è stato approvato dal consiglio di indirizzo «in presenza del parere non favorevole del collegio dei revisori», e sollecita il teatro a fornire le rassicurazioni, già richieste, «in merito alle azioni che si intendono adottare al fine di salvaguardare, in ogni caso, la corretta gestione dell'Ente e l'ordinaria collaborazione tra organi». Adesso il pallino passa al sovrintendente Orazi e al consiglio di indirizzo. Se si arrivasse al commissariamento, non sarebbe la primavolta per il Carlo Felice, che ha già vissuto questa esperienza nel 2008, quando l'allora ministro della cultura Sandro Bondi nominò Giuseppe Ferrazza commissario straordinario del teatro geno-
vese.— : RPRODUAONFR EHVAIA
La missiva La lettera firmata da Anton Parente, direttore genera Spettacolo del ministero del Cultura al Carlo Felice

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Il pubblico del Carlo Felice: il teatro dell'opera è a rischio commissariamento
PAMBIANCHI
I PROTAGONISTI
Claudio Orazi
Gennaro Sangiuliano

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